167 (Lecce)/Parco urbano Trax Road: differenze tra le versioni

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'''Parco urbano Trax Road'''
Verso la fine degli anni '90 per meglio integrare realtà urbane diverse, si è pensato di costruire un grande parco attrezzato sull'asse viario Lecce-San Cataldo, asse ritenuto il principale ostacolo al superamento della separatezza tra i quartieri San Giovanni Battista e San Sabino.
 
L'incarico è stato assegnato al gruppo di progettazione composto da Francesco Pellegrino, Mariella Giordano, Domenico Antonelli, Francesca Fiore, T.A.U. srl, Tumer & Towsend Group Itd, il quale, tra il 2005 ed il 2006, ha elaborato il Piano Particolareggiato di Riqualificazione e Recupero dell'AreaUrbana P.R.U.S.S.T. - Variante al P.R.G.-denominazione Trax Road.
 
L’iniziativa tecnico-amministrativa ha procedutone gli anni con la redazione del progetto architettonico, che ha potuto giovarsi di finanziamenti ANAS, per compensazione ambientale relativa alla realizzazione della tangenziale ovest, per la realizzazione del Parco urbano (UMI n.2), denominato in un primo momento Trax Road, quindi successivamente parco Melissa Bassi.
 
Sono stati realizzati, su un’area di 20mila metri quadrati a nord della SP 364, i seguenti interventi:
interventi :
* Unouno spazio di rappresentazione/partecipazione configurato come teatro coperto da una tensostruttura;
* una vasca d’acqua, collegata ad un canale previsto in adiacenza ai percorsi pedonali e cicloturistici;
tensostruttura;
* un giardino tematico;
• una vasca d’acqua, collegata ad un canale previsto in adiacenza ai percorsi pedonali e
* un’area giochi;
cicloturistici;
* un punto di ristoro con bar e servizi.
• un giardino tematico;
 
• un’area giochi;
PurtoppoPurtroppo negli anni seguenti si è assistito ad un totale stato di abbandono del parco soggetto a svariati atti vandalici.
• un punto di ristoro con bar e servizi.
Da tutto ciò nasce da parte dell'Amministrazione comunale e dalle associazioni nate nel quartiere, l’esigenza prioritaria ed indispensabile di ripensare un insieme di interventi, da pianificare in una dimensione socio-economica ed urbanistica di livello comunale. Necessario, dunque, un confronto su scelte qualificanti e determinanti quali :
Purtoppo negli anni seguenti si è assistito ad un totale stato di abbandono del parco soggetto a svariati atti vandalici.
o* la radicale trasformazione dell’asse Lecce-S. Cataldo da strada provinciale ad alta intensità di traffico a viabilità urbana di attraversamento, funzionale alle attività del parco e del quartiere, integrata con piste ciclabili e percorsi pedonali, con attraversamenti pedonali semaforizzati, sovrappassi;
Da tutto ciò nasce da parte dell'Amministrazione comunale e dalle associazioni nate nel quartiere, l’esigenza prioritaria ed indispensabile di ripensare un insieme di interventi, da pianificare in una dimensione socio-economica ed urbanistica di livello comunale. Necessario, dunque, un confronto su scelte qualificanti e determinanti quali :
* la ridefinizione del Parco, non limitato all’ambito di quartiere, ma come Parco urbano, per i residenti e per gli utilizzatore di tutta la città. Ciò avvierebbe un processo di integrazione del quartiere alla città, probabilmente facilitando il processo si appartenenza del Parco da parte degli abitanti delle due zone contigue;
o la radicale trasformazione dell’asse Lecce-S. Cataldo da strada provinciale ad alta intensità di traffico a viabilità urbana di attraversamento, funzionale alle attività del parco e del quartiere, integrata con piste ciclabili e percorsi pedonali, con attraversamenti pedonali semaforizzati, sovrappassi;
o* l’avvio di un processo di progettazione partecipata, condivisa da cittadini, associazioni e imprese, per la condivisione e la verifica di fattibilità della struttura a ponte sull’asse viario con piazza sopraelevata, già proposta, o di soluzioni altre di analogo valore strategico. In sintesi, bisogna che l’idea di un grande insediamento urbanistico ad est della città, di una comunità dialogante, di un contesto socio-economico solidale, si diffonda e sia condivisa dalla maggior parte dei residenti, non solo delle aree interessate, ma dell’intera città.
o la ridefinizione del Parco, non limitato all’ambito di quartiere, ma come Parco urbano, per i residenti e per gli utilizzatore di tutta la città.
Ciò avvierebbe un processo di integrazione del quartiere alla città, probabilmente facilitando il processo si appartenenza del Parco da parte degli abitanti delle due zone contigue;
o l’avvio di un processo di progettazione partecipata, condivisa da cittadini, associazioni e imprese, per la condivisione e la verifica di fattibilità della struttura a ponte sull’asse viario con piazza sopraelevata, già proposta, o di soluzioni altre di analogo valore strategico. In sintesi, bisogna che l’idea di un grande insediamento urbanistico ad est della città, di una comunità dialogante, di un contesto socio-economico solidale, si diffonda e sia condivisa dalla maggior parte dei residenti, non solo delle aree interessate, ma dell’intera città.