Le strutture basilari del pensiero ebraico/Appendice II: differenze tra le versioni

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== Nieto ==
Si concentra sulla base classica di {{passo biblico2|Deuteronomio|17:8-11}} per stabilire l'autorità dei rabbini nel formulare la legge e le interpretazioni legalmente vincolanti della Scrittura.:
{{q|''Quando in una causa ti sarà troppo difficile decidere tra assassinio e assassinio, tra diritto e diritto, tra percossa e percossa, in cose su cui si litiga nelle tue città, ti alzerai e salirai al luogo che il Signore tuo Dio avrà scelto; andrai dai sacerdoti e dal giudice in carica a quel tempo; li consulterai ed essi ti indicheranno la sentenza da pronunciare; tu agirai in base a quello che essi ti indicheranno nel luogo che il Signore avrà scelto e avrai cura di fare quanto ti avranno insegnato. Agirai in base alla legge che essi ti avranno insegnato e alla sentenza che ti avranno indicato; non devierai da quello che ti avranno esposto, né a destra, né a sinistra.''}}
Nieto si propone di dimostrare che esisteva l'esistenza della Legge Orale era cosa chiara nei tempi biblici.
{{q|Ora mi impegnerò a convincere coloro che hanno mente chiara, per autorità delle Scritture, che ai tempi di Mosè e di altri profeti esisteva la legge orale.<ref>Nieto, 2008, I:4, p. 19. Cfr. Petuchowski, p. 79.</ref>}}
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In questa struttura Nieto fornisce prove dell'autenticità della [[w:Mishnah|Mishnah]]. Ciò era importante perché oltre a stabilire la validità della Legge Orale, anche le opere accettate nell'ebraismo rabbinico che avrebbero dovuto contenerla dovevano essere verificate. Nieto usò quattro prove per farlo.
 
# '''Una prova basata su cronologia e geografia'''<ref>Nieto, 2008, II: 112-118, pp. 64-65.</ref> che stabilisce che gli ebrei babilonesi non erano né sotto l'autorità dell'imperatore romano né del leader degli ebrei in Israele, il rabbino [[w:Giuda il Principe|Yehuda HaNasi]], e accettarono comunque la Mishnah come contenente l'autentica Legge Orale.<ref>Petuchowski, p. 82.</ref>
# '''Una prova dalla terminologia stabilita'''.<ref>MD, II: 120, pp. 65-67.</ref> La Mishnah usa una terminologia che presuppone che tutti i suoi lettori ne abbiano familiarità e se il caso esaminato fosse contrario dovremmo aspettarci che ci sarebbero forti opposizioni e contese alle affermazioni della Mishnah. La mancanza di tali opposizioni dimostra che è autentica.<ref>Petuchowski, pp. 82-83.</ref>
# '''Una prova dell'impossibilità di falsificazione'''<ref>MD, II: 122, pp. 67-68.</ref> Poiché Rabbi Yehuda HaNasi era vissuto dopo la distruzione di [[:en:w:Betar (fortress)|Bethar]], come avrebbero potuto accettare tutti i rigori della legge stabiliti nella Mishnah se non fossero stati già parte comune della vita ebraica?<ref>Petuchowski, p. 83.</ref>
# '''Una prova dalla presentazione di autorità precedenti'''<ref>MD, III: 42-58, pp. 101-103.</ref> La rinuncia volontaria al diritto di opporsi ai [[w:Tannaim|Tannaim]] (Rabbini del Mishnah) da parte di autorità successive mostra che essi si sottomisero all'autorità della Mishnah riconoscendola come tradizione autentica.<ref>Petuchowski, p. 83.</ref>
 
Difese anche ''Midrash'' e ''[[w:Haggadah|Aggadah]]'' che sono in gran parte composti da parabole e iperbole presentate dai rabbini come metafore impostate per incoraggiare letture e significati più profondi del testo. Ciò fu importante perché il lettore cinico poteva prendere queste storie come letterali e quindi respingere l'autorità dei rabbini che presentavano storie così irragionevoli. Nieto si affida a ciò che è stato scritto sull'argomento dai precedenti studiosi rabbinici, ma aggiunge alcune delle sue conoscenze contemporanee per ampliarne i punti. Indica, ad esempio, che [[w:Pitagora|Pitagora]] ed [[w:Esopo|Esopo]] avevano usato iperboli simili, ma di calibro più scarso, per insegnare alcuni principi.<ref>Nieto, 2008, 304 - p. 213-14.</ref>