Embricazione del trauma in Hemingway/Calculus calcolato: differenze tra le versioni

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In un brano in ARIT, Cantwell chiede al suo autista, Jackson, di fermarsi per poter vedere [[w:Torcello|Torcello]], un luogo che esiste sia nella narrativa proscopica sia nella narrativa palinscopica della struttura del romanzo. Nella storia, Cantwell osserva: "This is where you can see how it all happened. But nobody ever looks at it from here" (ARIT, 36). La nozione di retrospezione e soggettività è in prima linea in questa parte della narrativa. Hemingway crea in Cantwell una contrazione di soggettività e oggettività, mentre Cantwell viene osservato nella narrazione – "but he continued to look at it and it was all wonderful to him" (ARIT, 37). Cantwell, espresso in un misto di terza persona onnisciente e stile indiretto libero che incarna un tono di oggettivazione, ricorda il suo tempo durante le battaglie che si svolsero lungo il paesaggio circostante. Ricorda le iniziazioni alla battaglia del nemico e delle sue truppe osservando, "but he never hated them [the enemies]; nor could have any feeling about them [...] he taught his people to shoot, really, which is a rare ability in continental troops, and to be able to look at the enemy when they came" (ARIT, 38).<ref>Il ricordo oggettivo da parte di Cantwell della sua guida soggettiva alle sue truppe si sposta dalla visualizzazione oggettiva e impersonale alla visualizzazione personale e soggettiva della conoscenza e dell'iniziazione che egli ha sperimentato durante le battaglie: "you always had to count and count fast after the bombardment to know how many shooters you would have" (ARIT, 39). L'accuratezza oggettiva e storica dell'osservazione di Cantwell fa eco a ''Doughboys, the Great War, and the Remaking of America'' di Jennifer D. Keene, dove osserva che l'educazione oggettiva dei soldati della Prima Guerra Mondiale differiva notevolmente dall'"educazione sul campo" soggettiva in battaglia. Keene sostiene che l'"educazione sul campo" soggettiva era spesso più sostanziale di qualsiasi cosa i soldati-cittadini ricevessero nei campi di addestramento" (44). Keene afferma anche che l'educazione soggettiva ha più validità "per le truppe successive", in quanto "i veterani del combattimento diventavano la principale fonte di informazioni su come comportarsi in prima linea" (48).</ref> Questa sezione del romanzo usa una presenza di abiezione sia per connettere che separare i punti di vista tradizionali – soggettività e oggettività – nella struttura della narrazione.
 
La narrazione di Hemingway si concentra sull'accesso al ricordo della sua prima ferita in battaglia nel capitolo cinque di ARIT. La reazione oggettiva di Cantwell all'esperienza soggettiva del trauma e del ferimento in battaglia è presentata nella narrazione. Il narratore osserva:
{{q|He has hit three times that winter, but they were all gift wounds; small wounds in the flesh of the body without breaking bone, and he had become quite confident of his personal immortality since he knew he should have been killed in the heavy artillery bombardment that always preceded the attacks. Finally he did get hit properly and for good. No one of his other wounds had ever done to him what the first big one did. I suppose it is just the loss of immortality, he thought. Well in a way, that is quite a lot to lose|ARIT, 39}}
 
Il ricordo oggettivo e soggettivo di Cantwell quando si rende conto della sua "loss of immortality" come "quite a lot to lose", si collega all'esplorazione da parte di Eric J. Leed della mortalità e della morte nella Prima Guerra Mondiale. Leed afferma che "il fronte è un posto che dissolve la chiara distinzione tra vita e morte. La morte, di solito la 'barra' tra vita/non-vita, divenne per molti nella guerra un 'trattino', un continuum di esperienza la cui fine fu la cessazione di ogni possibilità di esperienza" (''No Man’s Land: Combat and Identity in World War I'', 21). L'osservazione di Leed fa riferimento all'abiezione. In quanto tale, il ricordo della sua esperienza in prima linea presenta per il Colonnello un riconoscimento del continuum della vita che termina con la morte a seguito di ferite, e questo riconoscimento opera in riferimento all'abietto.<ref>Nel primo romanzo di Hemingway, ''The Sun also Rises'', la narrativa di Jake Barnes evoca la connessione del suo ferimento in relazione al continuum di Leed, "I was all bandaged up. [...] he [liaison colonel] made that wonderful speech: ‘You, a foreigner, an Englishman (any foreigner was an Englishman) ‘have given more than your life’" (SAR, 39). Nella porzione di SAR contenente i ricordi di Barnes, il testo appare consapevolmente soggettivo mentre Barnes tenta di evitare e sfuggire al ricordo non solo della sua lesione ma degli effetti persistenti sia fisici del trauma sia dei suoi ricordi di guerra. Robert O. Stephens afferma, "il modello di rifiuto, evitamento e ricerca, è ripetuto se visto lungo l'intera gamma della scrittura di Hemingway. Numerosi critici hanno notato che gli eroi del romanziere incarnano un continuum di esperienza, così che gli eroi successivi incorporano l'esperienza di altri" (Bloom, ''Modern Critical Interpretations of SAR'', 57). Stephens continua, "Il colonnello Robert ''[sic]'' Cantwell di ARIT (1950) esemplifica chiaramente questo schema. A cinquant'anni, aveva vissuto la sua iniziazione nel ferimento così come Nick Adams e Frederic Henry, aveva provato la vita da espatriato nota a Jake Barnes, e assistito alla perdita della Spagna proprio come Robert Jordan" (57). Nel racconto di Hemingway in SAR, la rimozione traumatica di Barnes dall'"esperienza", rappresentata in modo specifico dalla sua incapacità di connettersi sessualmente con Brett, si collega al ricordo da parte di Cantwell della sua accettazione traumatica della perdita d'immortalità come soldato in battaglia. Barnes ricorda una ferita che è comunemente vista come una castrazione. Barnes fa riferimento alle concezioni di Leed e Stephens sul traumatico "continuum dell'esperienza". Barnes sperimenta veramente, come risultato della sua ferita, un senso soggettivo della "cessazione di qualsiasi possibilità di esperienza" di Leed (21) in quanto è castrato, come massimo, o reso impotente, come minimo. Quale risultato del ricordo della sua ferita, Barnes ottiene un senso oggettivo del "vivere attraverso un'iniziazione nel ferimento come [...] Nick Adams [...] [e] provare la vita da espatriato" ( 57) in quanto si concentra sull'esperienza e non sul ricordare.</ref>
 
Il riconoscimento di Cantwell secondo cui l'iniziazione al trauma della guerra e della battaglia porta alla consapevolezza della comprensione abietta della mortalità personale e della morte, appare come un tema centrale per il testo e, in particolare, questa parte del romanzo. Il riconoscimento non è della morte di una persona specifica o di un ideale. Invece, il riconoscimento è la comprensione e la consapevolezza nella memoria della perdita dell'immortalità, una consapevolezza che è abietta per definizione. Nella narrazione, il riconoscimento della propria morte da parte di Cantwell lo spinge a pensare al suo interramento affermando:
{{clear}}
{{q|For a long time he had been thinking about all the fine places he would like to be buried and what parts of the earth he would like to be a part of. The stinking, putrefying part doesn’t last very long, really, he thought, and anyway you are just a sort of mulch, and even the bones will be some use finally. I’d like to be buried way out at the edge of the grounds, but in sight of the old graceful house and the tall, great trees. I don’t think it would be much of a nuisance to them. I could be a part of the ground where the children play in the evenings, and in the mornings, maybe, they would still be training jumping horses and their hoofs would make the thudding on the turf, and trout would rise in the pool when there was a hatch of fly.|ARIT, 40}}
La visione pragmatica ma poetica della morte e degli effetti sul corpo coinvolge la realtà abietta e gli effetti della morte. Di conseguenza, Margot Norris asserisce che "i cadaveri rendono reali i problemi e gli esiti della guerra" (35). Similmente, la preoccupazione di Cantwell per la sepoltura del suo corpo senza vita – l'abietto – rende il suo ricordo dei traumi fisici e mentali della guerra vissuti e ricordati — il soggettivo e l'oggettivo di Cantwell accoppiati con la sua incapacità di "guarire" per riconciliare l'oggettivo e il soggettivo attraverso la consapevolezza dell'abietto — il ''locus'' del testo.
{{Immagine grande|Iceberg.jpg|800px|Immagine allusiva all’''Iceberg narrativo'' di Hemingway:<br/>''"If a writer of prose knows enough about what he is writing about he may omit things that he knows and the reader, if the writer is writing truly enough, will have a feeling of those things as strongly as though the writer had stated them. The dignity of movement of an '''iceberg''' is due to only one-eighth of it being above water."'' (DTA, 192)}}
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