Embricazione del trauma in Hemingway/Trauma e ARIT: differenze tra le versioni

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== Interpretazione di ARIT: l'evoluzione della soggettività attraverso il trauma ==
Alla fine del diciannovesimo e all'inizio del ventesimo, il modello psicoanalitico di Sigmund Freud contesta l'ideale del soggetto unificato in letteratura. Di conseguenza, il soggetto letterario [[w:modernismo (letteratura)|modernista]] viene spesso dimezzato tra il conscio e l'inconscio, elementi che sono spesso in conflitto nella struttura della narrazione modernista. Invece di definire il soggetto solo contro altri esterni – nemici, non-credenti, stranieri, ecc. – i modernisti sostengono che il soggetto contiene anche il proprio altro all'interno dell'inconscio.<ref>Filosofi da René Descartes a G.W.F. Hegel concepirono il soggetto come stabile e unificato, totalmente conoscibile e completamente autocosciente. Sebbene ritenuto universale e tuttora avvincente, l'ideale del soggetto unificato era fondato nel suo periodo storico: definendo se stessi, i pensatori maschili dell'Illuminismo dell'Europa occidentale definivano in contrasto anche una miriade di donne, razze ed etnie come esseri inferiori, né soggetti né sé in alcun senso filosofico o politico. Alla fine del XIX e all'inizio del XX secolo, un nuovo modello modernista sfidò l'ideale dell'Illuminismo del soggetto unificato. Come articolato famosamente da Sigmund Freud, il soggetto modernista era diviso tra parti consce e inconsce, spesso in conflitto tra loro. Invece di definire il soggetto solo contro altri esterni, i modernisti sostenevano che il soggetto conteneva anche il proprio Altro all'interno dell'inconscio (xxv-xxvi, Paula Geyh, Fred G. Leebron e Andrew Levy in ''Postmodern American Fiction'').</ref> In questo periodo, un fascino per la soggettività umana sorge nella letteratura del momento. Questa prospettiva si concentra sull'idea che ciò che è importante non è solo la natura del mondo fisico o del mondo sociale esterno, ma la maniera in cui le impressioni di questi mondi si registrano nella coscienza degli individui.<ref>Si veda la discussione di Irving Howe in merito alla vita moderna per Fydor Dostoevsky in "Notes from the Underground", ''Classics of Modern Fiction'', pp. 3-12.</ref> Nonostante il rifiuto del precedente sentimentalismo soggettivo della narrativa fine 1900, una preoccupazione per forma, tono e stile oggettivo nei romanzi compete con un desiderio emergente di esplorare il paesaggio interiore degli individui per mezzo di immagini esterne.<ref>Si veda la discussione di R. B. Kershner, "Isms, Schisms and Schools", in ''The Twentieth-Century Novel'', pp. 45-47.</ref>
 
Successivamente, la maggior parte degli studiosi di Hemingway vede la sua narrativa come presentata in modo semplice e incarnante oggettività: la presentazione precisa di "the things that happened" per mezzo di immagini esterne. E.M. Halliday osserva che la soggettività e l'oggettività di Hemingway hanno uno spazio chiaramente definito in cui finisce il soggettivo (il labirinto della mente dell'eroe) e inizia l'oggettivo (la presentazione del mondo materiale).<ref>E.M. Halliday. ''Critiques of Four Novels'', 177.</ref> Le convinzioni di E.M. Halliday e di altri studiosi sulla soggettività e l'oggettività di Hemingway sono quindi confuse e spiazzate quando presentate con le strutture narrative dei romanzi successivi di Hemingway. Nelle sue opere successive, come ARIT, la presentazione di soggettività e oggettività non è definita in modo chiaro tra la mente e i pensieri del protagonista e la presentazione degli elementi esterni del mondo materiale che circonda la figura nella narrazione.
 
 
== Interpretazione del ''calculus'' hemingueiano: soggettività, trauma e ARIT ==
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