Filosofia del diritto/Giustizia legale: differenze tra le versioni

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* Criterio del giusto: uguaglianza, principio formale del “trattare in modo eguale tutti” siamo di valore eguale anche se di fatto diseguali/trattati egualmente. L’uguaglianza sostanziale sembra tutelata solo in alcune politiche di solidarietà, ma nasce proprio dall’eguaglianza formale, attraverso il principio di ragionevolezza.
La giustizia ha una funzione di misura, criterio di valutazione dell’azione. Commisurazione dei rapporti intersoggettivi. Nella giustizia si realizza il riconoscimento dell’altro come equivalente ma diverso, attraverso il p. della ragionevolezza.
La giustizia è in sentimento. Kelsen”giustizia ideale irrazionale”, si è perciò scritto poco sulla giustizia. Ma il sentimento può rivelarci ragioni nelle nostre azioneazioni che l’intelletto non vede. Quindi bisogna coniugare ragione e sentimento.
Il concetto di giustizia legale è imperfetto (anzi può portare ad una moltiplicazione di atti ingiusti) ma è alla base del principio di legalità. Diritto come tecnica per la giustizia legale (ma è anche fine!).
La giustizia correttiva riguarda rapporti volontari non rispettati, o involontari in cui bisogna riparare il danno. Questa giustizia presuppone le spettanze, o poteri (in sintesi il diritto). Si riteneva propria del diritto.