Guida alle costellazioni - Regioni celesti scelte/Davanti al Centro Galattico: differenze tra le versioni

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'''NGC 6638''' si trova 40 minuti d’arco a ESE di λ Sagittarii ed è un oggetto molto debole e di piccole dimensioni apparenti; con un telescopio da 200 mm appare come una macchia chiara circolare del tutto irrisolvibile e leggermente più luminosa al centro. La sua distanza è stimata sui 30.000 anni luce e ha una classe di concentrazione media (VI).
 
Circa 2 gradi a nordest di λ Sagittarii si trova '''NGC 6642''', anch’esso assai difficile da osservare a causa della sua scarsa luminosità; il suo aspetto con uno strumento da 200 mm è quello di una modesta macchia chiara circolare, simile al precedente. Si tratta di un ammasso di concentrazione medio-alta (classe IV) molto ricco di blue stragglers; tuttavia, tuttavia la sua particolarità più notevole è la scarsità di stelle di piccola massa, se confrontato con altri ammassi globulari. La sua distanza è stimata sui 26400 anni luce.
 
Fra i globulari del Sagittario spicca su tutti il grande '''M22''', uno dei più vicini e luminosi della volta celeste; la sua posizione è circa 3° a nordest della stella λ Sagittarii. Se la notte è particolarmente limpida si può distinguere persino ad occhio nudo, mostrandosi come una stellina molto piccola e meglio visibile con la visione distolta; un semplice binocolo 10x50 è in grado di mostrare per intero la sua forma, che appare circolare e molto opaca, come una macchia via via più brillante verso le regioni centrali. Per poter risolvere le componenti più luminose occorre però un telescopio da almeno 120-150 mm di apertura; strumenti di potenza maggiore sono in grado di risolverlo quasi completamente in una miriade di stelline, su un fondo che permane di aspetto nebuloso. Gli osservatori esperti possono provare ad osservare la famosa nebulosa planetaria presente al suo interno: può essere notata con un telescopio da 300 mm munito di un filtro UHC. Questo ammasso globulare è uno dei più vicini alla Terra: si trova a soli 10.400 anni luce e per questo arriva a coprire una regione di area pari a quella della Luna; a questa distanza il suo diametro reale corrisponde a circa 97 anni luce. Contiene circa 100.000 stelle, ma solo una trentina di stelle variabili, la metà delle quali già note all'inizio del Novecento; gran parte di queste sono del tipo RR Lyrae, di cui una con un periodo di 199,5 giorni, sebbene non sia più considerata un membro reale dell'ammasso. La magnitudine media delle 25 stelle più luminose di M22 è pari a 12,9, dunque maggiormente luminose delle componenti di M13, dove questo valore è di 13,7. M22 si allontana da noi alla velocità di 144 km/s. Quest’ammasso è anche uno dei rari ammassi globulari, assieme a M15, a ospitare come detto una nebulosa planetaria, che porta la sigla IRAS 18333-2357 (o anche la sigla GJJC1) ed è stata scoperta dal satellite IRAS. Questa nebulosa, riconosciuta come tale solo nel 1989, possiede una stella blu centrale; la sua età è di circa 6000 anni. Diversamente da M15 tuttavia, l'ammasso M22 non possiede una concentrazione centrale di stelle particolarmente marcata.