L'Impressionismo di Ernest Hemingway/Definire Impressionismo: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
layout
 
testo
Riga 3:
 
= Definire l'Impressionismo =
L'Impressionismo, come molti altri "ismi" letterari, è un termine alquanto ambiguo. La sua ambiguità è resa più nebulosa non solo dal libero uso a cui sono soggetti tali termini, ma anche dal fatto che questo stesso termine è impiegato nelle aree della musica e della pittura, così come nella letteratura. In generale, l'Impressionismo è usato in queste diverse arti per indicare la pratica estetica che enfatizza non la realtà oggettiva così com'è, ma piuttosto le impressioni che l'artista deriva da quella realtà. Una definizione generale come questa, tuttavia, sarebbe inadeguata ai fini della nostra discussione. Pertanto, in questo capitolo ho tentato di arrivare a una definizione di Impressionismo che sia ampia ma non lassista; breve ma inclusiva; specifica ma non limitata.
 
Il termine "[[w:Impressionismo|Impressionismo]]" è stato spesso usato per descrivere la moderna tecnica narrativa di centrare la vita mentale del personaggio principale piuttosto che la realtà che lo circonda. Autori come [[w:James Joyce|James Joyce]], [[w:Virginia Woolf|Virginia Woolf]] e [[w:Marcel Proust|Marcel Proust]] spesso si soffermano a lungo sui ricordi, le associazioni e le reazioni emotive interiori dei loro personaggi, e quindi sono spesso descritti come scrittori impressionistici. Tale descrizione è un impiego piuttosto libero del termine perché sembra negare l'uso della verosimiglianza da parte degli scrittori impressionistici e perché tale definizione rasenta la descrizione dell'[[w:Espressionismo (letteratura)|Espressionismo]], non dell'Impressionismo.
 
Secondo l'[http://www.treccani.it/enciclopedia/impressionismo Enciclopedia Treccani], una delle fonti più comuni di informazioni su tali termini, l'Impressionismo si riferisce ad una corrente artistica sviluppatasi in Francia nel XIX secolo.<ref>Si veda la [http://www.treccani.it/enciclopedia/impressionismo voce "Impressionismo" sull'Enciclopedia Treccani online].</ref> Il nome deriva dall’epiteto, inizialmente usato in senso spregiativo contro i pittori del gruppo, tratto dal titolo di un quadro di [[w:Claude Monet|Claude Monet]], ''[[w:Impressione, levar del sole|Impression: soleil levant]]'' (1873, Parigi, Musée Marmottan). Il movimento che contiene anche musica e letteratura, aveva per scopo "ritrarre gli effetti, o "impressioni", dell'esperienza sulla coscienza dell'artista o su un osservatore con cui si identifica, piuttosto che le caratteristiche oggettive delle cose e degli eventi.<ref>William Rose Benet, cur. ''Reader's Encyclopedia'' (New York, 1948), p. 537.</ref> Questa sembra una definizione piuttosto limitata in quanto esclude del tutto il pubblico come tale e sembra anche negare qualsiasi tentativo di verosimiglianza da parte dell'artista. Questa definizione può essere sufficiente nel definire l'Impressionismo nella musica o nella pittura, ma è inadeguata nel descrivere la tecnica letteraria.
 
In [[w:lingua inglese|lingua inglese]] la definizione citata più frequentemente è quella trovata su ''The Oxford Companion to American Literature''. In questa opera monumentale, l'Impressionismo è definito come un "movimento estetico in cui l'artista tenta di presentare l'impressione che un oggetto fa su di lui, piuttosto che una versione realistica dell'oggetto stesso".<ref>James D. Hart, cur. ''The Oxford Companion to American Literature'' (New York, 1941), p. 351.</ref> Come nella definizione precedente, il pubblico viene escluso e la verosimiglianza è negata. È importante rendersi conto che mentre i realisti enfatizzano la rappresentazione fotografica dei particolari, gli scrittori impressionisti sono più preoccupati degli stati d'animo o delle sensazioni. Ma ciò non significa che questi stati d'animo o sensazioni siano meno "reali" degli oggetti, o che gli impressionisti non si preoccupino di trasmettere verosimiglianza. Quindi la definizione dell’''Oxford Companion'', sebbene non errata, non è completa.
 
Un punto essenziale di ciò che considero una definizione "corretta" di Impressionismo viene affermato da [[w:Herbert Read|Herbert Read]] nel suo ''English Prose Style'' (1928). Read afferma che uno stile di prosa impressionistica è quello "che dà al lettore l'illusione di essere un partecipante attivo alle azioni, scene o eventi descritti".<ref>Herbert Read, ''English Prose Style'', Boston, ediz. 1952, p. 155.</ref> Questo aspetto manca da entrambe le succitate definizioni ed è probabilmente la loro più grande omissione. Considero questa "illusione" al centro dell'Impressionismo, e qualsiasi definizione praticabile di questo termine deve tenerne conto nel descrivere la tecnica.
 
Detta illusione è una parte di quello che potrebbe essere chiamato il dualismo dell'Impressionismo. Se l'attenzione è focalizzata sull'artista, l'opera dovrebbe riflettere le "impressioni" che l'oggetto fa su di lui. Se l'attenzione è spostata sul pubblico, allora l'artista si impegna a dare al suo pubblico l'"impressione" che tale pubblico faccia parte dell'azione, della scena o del personaggio presentato. È facile vedere che la prima metà di questo dualismo è principalmente dedicata alla pittura e alla musica, mentre la seconda metà si verifica più frequentemente in letteratura. La nostra discussione qui affronterà la parte letteraria di questo dualismo e quindi si occuperà di quel tipo di Impressionismo che fa sentire il lettore come partecipante o testimone oculare dell'azione rappresentata.
 
 
Line 11 ⟶ 19:
{{clear}}
== Note ==
{{Vedi anche|Infinità e generi}}
<div style="height: 150px; overflow: auto; padding: 3px; border:1px solid #AAAAAA; reflist4" ><references/></div>