Profili di donne lucane/Donne nelle istituzioni: differenze tra le versioni
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==Amina Capoluongo==
'''Amina Ferrari Capuolongo''' nacque a [[w:Roma|Roma]] nel 1909 e morì a Potenza nel 2004. Lavorò come docente e preside.
Giunse a Potenza nel 1951 seguendo il marito Gerardo Capoluongo, giornalista ed editore.
Il padre Umberto Ferrari, esperto di economia e finanza, lavorava come giornalista per [[w:Il Messaggero|“Il Messaggero”]] e scrisse su altri importanti quotidiani romani fra cui [[w:L'Avanti|“L’Avanti”]].
Profondamente colpita dalla morte precoce della madre Amina sviluppò una grande sensibilità. Il padre, perseguitato dagli [[w:Arditi|“Arditi”]] dei loro rispettivi quartieri di residenza, negli anni della [[w:Marcia su Roma|“Marcia su Roma”]] trasferì le sue figlie in un collegio della nobiltà del [[w:Vaticano|Vaticano]]. Questa esperienza contribuì all'infanzia difficile di Amina, specie per via del carattere duro della sorella con cui ha avuto un rapporto complesso.
Amina si iscrisse ai corsi di teologia del Vicariato di Roma e, al termine di essi, conseguì il titolo che la abilitava all’insegnamento della religione cattolica. Si iscrisse poi a Giurisprudenza, conseguendo la laurea con lode. Conseguì un ulteriore laurea in Storia e Filosofia, successivamente partecipò al Concorso a cattedra e lo vinse.
Sposatasi con Gerardo Capoluongo lo seguì presso l’ambasciata italiana in Persia. Lì a Gerardo fu affidato l’incarico di Addetto stampa, mentre ad Amina quello di Addetta culturale. Questo incarico le consentì di stabilire un rapporto di particolare amicizia con l’allora regina Fawzia
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