Profili di donne lucane/Scrittrici: differenze tra le versioni

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==Isabella di Morra==
[[File:Isabella di Morra.jpg|left|miniatura|Isabella di Morra]]
===Biografia===
'''[[w:Isabella_di_Morra|Isabella di Morra]]''' conosciuta anche come Isabella Morra, nasce a Favale nel 1520 e muore nel 1545, ed è stata una poetessa lucana. In vita è stata sconosciuta, infatti acquista fama postuma grazie alla sua tragica biografia e per la sua poetica, tanto da essere riconosciuta come pioniera della poesia romantica.
 
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Marco Antonio, nipote di Isabella Morra, tracciando la storia della sua famiglia cercherà di giustificare la tragedia con la salvaguardia dell’onorabilità del casato, ma emergono reticenze e omissioni in queste testimonianze che ne fanno vacillare la veridicità.
 
===Opere===
Isabella scrive soprattutto sonetti e canzoni. Per quanto riguarda i sonetti, conosciamo: "I fieri assalti di crudel fortuna", "Sacra Giunone, se i volgar cuori", "D'un altro monte onde si scorge il mare", "Quanto pregiar ti puoi, Siri mio amato", "Non solo il ciel vi fu largo e cortese", "Fortuna che sollevi in alto stato", "Ecco ch'una altra volta, a valle inferma", "Torbido Siri del mio mal superbo", "Se alla propinqua speme nuovo impaccio", e "Scrissi con stile amaro, aspro e dolente". Invece le canzoni sono: "Poscia ch'ai bel desir troncante hai l'ale", "Signore, che isino a qui, tua gran mercede" e "Quel che gli giorni addietro".