LibreOffice Writer/Nozioni generali: differenze tra le versioni

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== I pericoli della formattazione diretta ==
[[File:AddomesticareLibO Writer -6.4 figcaratteri 1speciali.jpgpng|thumb|Figura 1: Un mondo di caratericaratteri speciali]]
Applicare direttamente il formato al testo non è una buona idea. Il problema principale è che la formattazione diretta ha la precedenza sugli stili: se selezioniamo una porzione di un paragrafo e cambiamo qualcosa tramite formattazione diretta potrebbe accadere che, al momento di modificare lo stile di paragrafo di base, quella parte del testo non si aggiorni correttamente, portando a risultati strani.
Voglio sottolineare qui il fatto che applicare direttamente il formato non è una buona idea.
 
Per esempio, un errore molto diffuso è quello d'includere simboli (caratteri greci, simboli matematici) utilizzando un font diverso da quello del paragrafo di base. Questo dovrebbe essere evitato e infatti non è necessario: i font ''unicode''Unicode possiedono un ampio range di simboli che inoltre sono stati sviluppati per mantenere un'identità con il font di base. Libertinus Serif (vederevedi l'immagine Figuraa 1lato), per esempio, include tutto l'alfabeto greco, quello cirillico, quello ebraico, numerosi simboli matematici, frecce, simboli fonetici… per quale motivo dobbiamo complicarci l'esistenza usando il font symbolSymbol per inserire un semplice α?
Il problema principale è che la formattazione diretta ha la precedenza sugli stili: se selezioniamo una porzione di un paragrafo e cambiamo qualcosa tramite formattazione diretta potrebbe accadere che al momento di modificare lo stile di paragrafo di base quella parte del testo non si aggiorni correttamente, portando a risultati strani.
 
L'unico caso in cui si ''potrebbe'' perdonare l'uso deldella formatoformattazione direttodiretta è l'applicazione casualeoccasionale didel corsivo, del grassetto o degli apici e pedici: per tutto il resto (mavedi aanche volteil ecapitolo come vedremo nel capitolosulle [[../Proprietà tipografiche avanzate|D.11]],Proprietà anchetipografiche avanzate]]) è meglio mantenere la consistenza del documento tramite l'uso degli stili.
Per esempio, un errore molto diffuso è quello d'includere simboli (caratteri greci, simboli matematici) utilizzando un font diverso da quello del paragrafo di base. Questo dovrebbe essere evitato e infatti non è necessario: i font ''unicode'' possiedono un ampio range di simboli che inoltre sono stati sviluppati per mantenere un'identità con il font di base. Libertinus Serif (vedere Figura 1), per esempio, include tutto l'alfabeto greco, quello cirillico, quello ebraico, numerosi simboli matematici, frecce, simboli fonetici… per quale motivo dobbiamo complicarci l'esistenza usando il font symbol per inserire un semplice α?
 
L'unico caso in cui si ''potrebbe'' perdonare l'uso del formato diretto è l'applicazione casuale di corsivo, del grassetto o degli apici e pedici: per tutto il resto (ma a volte e come vedremo nel capitolo [[../Proprietà tipografiche avanzate|D.11]], anche lì) è meglio mantenere la consistenza del documento tramite l'uso degli stili.
 
{{riquadro
|IMPORTANTE: il modo migliore (e anche quello più semplice) per «disativaredisattivare» illa formatoformattazione direttodiretta una volta applicatoapplicata è l'utilizzoutilizzare deii tasti di scelta rapida {{tasto|Ctrl+M|m}} che realizzano la medesima funzione del menù {{maiuscoletto|Formato → Cancella formattazione diretta}}. In questo modo saremo sicuri che il testo che vengaverrà dopo sarà formatatoformattato dallo stile di paragrafo e non ci saranno inconvenienti. }}
 
Altre pratiche comuni che si dovrebbero a ogni modo evitare sono l'utilizzo dei tabulatori per creare rientri di prima linea nei paragrafi e inserire linee vuote per generare spazi tra paragrafi: come vedremo, entrambe le cose si gestiscono in modo molto più conveniente con la definizione degli stili di paragrafo.