I promessi sposi/Analisi del capitolo 13: differenze tra le versioni

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<br/>Il vicario dall'interno della sua abitazione sente avvicinarsi il tumulto ma è impotente davanti alla folla: la forza ''reale'' (la massa inferocita) scavalca quindi la forza ''legale'' (rappresentata dal vicario) costringendolo a nascondersi. Anche l'ufficiale chiamato per sedare il tumulto resta inerte per la paura.
 
In questo capitolo Renzo diventa, entrato nella folla, spinto un po' dalla curiosità, un po' dall'eccitazione, diventa così un osservatore interno del tumulto, presentandoci le voci e i personaggi. Tra questi spicca la figura del ''vecchio malvissuto'', emblema della violenza e della degenerazione dell'uomo quando perde la sua identità e diventa folla: gli aggettivi ''affossati'', ''infocati'' e il ''sogghigno di compiacenza diabolica'' ricordano una dimensione diabolica e infernale, accentuata dalla presenza dei ''quattro chiodi'' con il quale il vecchio vorrebbe ''attaccare il vicario a un battente della sua porta'', che rimandano alla crocifissione di Gesù Cristo.
 
[[Immagine:I promessi sposi - ch13.jpg|thumb|left|Il cancelliere Ferrer in un'illustrazione dei Promessi Sposi]]