Guida alle costellazioni - Regioni celesti scelte/Introduzione: differenze tra le versioni

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==L'esperienza osservativa==
 
Rispetto all’opera principale, si potrà notare che in questo supplemento per molti oggetti, compresi alcuni già descritti, ne verrà indicata la possibile osservabilità anche con telescopi più piccoli: oggetti di cui si indicava la visibilità con strumenti da 150mm150 mm, qua possono essere indicati come osservabili già con telescopi da 120mm120 mm.
 
Perché questa differenza?
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'''Come''' - con l’uso delle tecniche osservative più comuni, si sviluppa una maggiore sensibilità alla luce; l’esperienza viene anche in aiuto in quanto si conosce già che aspetto può mostrare un ammasso o una galassia sotto varie condizioni osservative. Il risultato è che col tempo si impara a individuare e a riconoscere un oggetto debole anche con l’ausilio di strumenti di diametro minore di quelli normalmente utilizzati; oppure, viceversa, si impara a vedere e a riconoscere oggetti laddove all’inizio della propria esperienza osservativa non si notava altro che un campo stellare o il buio del cosmo profondo.
 
Un appassionato di lungo corso è infatti in grado di notare una debole galassia anche con uno strumento da 100mm100 mm, laddove un neofita potrebbe avere delle difficoltà a notarla anche con telescopi da 120mm120 mm o persino da 150mm150 mm. Questo fa parte della naturale evoluzione dell’astrofilo e può richiedere un tempo variabile a seconda diversi fattori: alcuni sono oggettivi e sono legati, come visto, alla quantità e alla qualità dell’esperienza; altri sono invece soggettivi, come la sensibilità personale alla luce, e l’età (con l’avanzare dell’età infatti si tende a perdere questa sensibilità).
 
Ciò nonostante, non di rado accade che appassionati di lungo corso e in età avanzata siano in grado di vedere oggetti deboli anche laddove una persona giovane non ci riesca: in buona sostanza l’esperienza osservativa è anche in grado di alleggerire alcuni limiti soggettivi.