Guida alle costellazioni - Regioni celesti scelte/Davanti al Centro Galattico: differenze tra le versioni
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Grazie alla loro luminosità, molti di questi oggetti erano noti già alcuni secoli fa, tanto da essere stati inseriti nel Catalogo di Messier.
Osservando con uno strumento da
Grandi banchi di nebulose oscure mascherano e modellano la scia chiara della Via Lattea, facendole assumere un aspetto irregolare. Ciò è vero in particolare a nord, sconfinando verso la costellazione del Serpente, che assieme all’Aquila comprende il tratto più fortemente oscurato dell’intero piano galattico.
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La Nebulosa Laguna (M8) e la vicina Nebulosa Trifida (M20) appartengono entrambe al Braccio del sagittario e sono circondate da altri sistemi nebulosi minori e da un esteso corteo di stelle giovani, raggruppate in ammassi e associazioni OB. Si tratta di due fra gli oggetti più famosi del cielo e fra i più fotografati.
'''M8''', ossia la '''Nebulosa Laguna''', è anche fra le più brillanti nebulose del cielo. Si individua con facilità anche ad occhio nudo in nottate particolarmente limpide; la sua posizione è facile da reperire, trovandosi circa 7° a nord della stella γ Sagittarii (Al Nasl), che rappresenta la punta della freccia del Sagittario. La regione che la ospita è ricchissima di stelle di fondo e il chiarore della Via Lattea è molto intenso, a causa della vicinanza del nucleo; un binocolo 10x50 è in grado di mostrare diversi particolari: appare come una macchia estesa e opaca, un po' allungata in senso est-ovest e circondata da diverse stelle. Un telescopio da 120-
Alcuni frammenti e porzioni della Nebulosa Laguna hanno ricevuto denominazioni differenti, come nel caso di '''NGC 6526''', '''NGC 6533''' e '''IC 1271''', generando spesso confusione nelle carte celesti; una denominazione abbastanza univoca è '''Sh2-28''', che indica la regione di idrogeno ionizzato qui visibile, assieme a '''Sh2-25''', che indica l’alone esteso della nebulosità.
L’ammasso aperto interno alla Nebulosa Laguna è catalogato, come visto, come '''NGC 6530'''; è parzialmente risolvibile anche con un binocolo 10x50, dove appare come un piccolo gruppo compatto di stelle. Con telescopi da
A breve distanza verso nord si trova invece la '''Nebulosa Trifida''', nota anche come '''M20'''; è ben visibile anche con piccoli binocoli come una piccola macchia chiara nelle sere senza Luna. La regione che la ospita è ricchissima di stelle di fondo e il chiarore della Via Lattea è molto intenso, a causa della vicinanza del nucleo; un binocolo 10x50 è in grado di mostrare diversi particolari: appare come una macchia circolare e opaca, circondata da diverse stelle. Un telescopio da 120-
La Nebulosa Trifida è solitamente indicata come posta alla distanza di circa 5000 anni luce dalla Terra, venendosi così a trovare nel Braccio del Sagittario, ossia il braccio di spirale immediatamente più interno del nostro. Se questo valore fosse confermato, le stelle che la circondano farebbero parte della medesima associazione di quelle della vicina Laguna, ossia Sagittarius OB1. Tuttavia, vi sono degli studi che la collocano a una distanza decisamente maggiore, fino a 9800 anni luce; se queste misurazioni fossero vero, appare evidente che la Trifida sarebbe completamente slegata dal complesso della Nebulosa Laguna, tanto da trovarsi addirittura in un braccio di spirale ancora più interno, il Braccio dello Scudo.
Sempre sul Braccio del Sagittario si trova l’ammasso '''M21''', situato a circa 2 gradi di separazione in direzione sudovest dalla stella μ Sagittarii; è visibile anche con un binocolo come un 10x50, anche se solo poche componenti sono facili da notare. Un telescopio da 114mm è invece in grado di mostrare diverse componenti a partire dalla decima magnitudine; con un
'''NGC 6546''' è un ammasso che si distingue solo vagamente rispetto ai campi stellari di fondo, molto ricchi; si trova 1,5 gradi a sudest di M21 e a 1,5 gradi a nordest dell’ammasso centrale della Laguna ed è definito da un piccolo triangolo di stelle di magnitudine 9 visibile poco a sud di un allineamento di due stelle di magnitudine 7, orientate in senso nord-sud. Molte delle componenti di quest’oggetto sono di magnitudine 14 e 15, proprio come i campi stellari di fondo, per cui è difficile staccarlo in modo netto. La sua distanza è stimata sui 3050 anni luce e dunque si troverebbe in primo piano rispetto ai complessi nebulosi appena descritti, sebbene pur sempre sul Braccio del Sagittario; tuttavia alcune stime lo collocano a quasi 4000 anni luce, dunque compatibile con quella di M8. Le sue componenti più massicce sono di classe B2 e ciò fa ritenere che l’età dell’ammasso sia sui 40 milioni di anni; la variabile AV Sagittarii si osserva in direzione di NGC 6546 ma sembrerebbe non farne parte, essendo in primo piano.
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Circa 2 gradi a nord della stella μ Sagittarii spicca per luminosità una grande macchia brillante visibile anche a occhio nudo; si tratta di '''M24''', la '''''Piccola Nube Stellare del Sagittario''''', una regione di cielo in cui è visibile una enorme densità di stelle anche con un semplice binocolo. Giace in un campo di stelle molto ricco a causa della presenza di grandi nubi stellari della Via Lattea e si mostra ad una semplice osservazione come una macchia chiara più brillante rispetto allo sfondo della Via Lattea, già molto luminosa in direzione del Sagittario per la presenza del centro galattico. Un binocolo 10x50 consente invece di rivelare centinaia di astri minuti, tutti concentrati in uno spazio di poco più di un grado quadrato. Un piccolo telescopio consente di individuare migliaia di stelle, spesso di colori contrastanti; si può inoltre notare come i confini occidentali siano più netti di quelli orientali, effetto causato dalla presenza di una nebulosa oscura presso i suoi bordi. M24 si estende in una regione galattica situata lungo il Braccio del Sagittario e possiede una larghezza di circa 600 anni luce; certe volte, a causa della sua notevole estensione (una nube stellare galattica) non viene considerato un "oggetto del profondo cielo" a tutti gli effetti: si tratta infatti di una grande nube di polveri, stelle e gas interstellari la cui forma reale non è quella che è osservabile da Terra, essendo in realtà conferita dalle nubi oscure circostanti, che lasciano intravedere una regione del braccio di spirale fra le più dense della zona e facendolo sembrare un ammasso di stelle a sé stante. M24 occupa un volume significativo la cui profondità è compresa tra i 10.000 e i 16.000 anni luce ed è la concentrazione più densa di stelle individuali visibile usando un binocolo. All'interno di questo tratto di spirale si trova l'ammasso aperto NGC 6603, di magnitudine 11 e composto da una trentina di stelle a partire dalla dodicesima grandezza e distante circa 10.000 anni luce; le sue stelle più luminose sono di classe spettrale B9, che indicano che l'età dell'ammasso potrebbe aggirarsi su un centinaio di milioni di anni.
Lungo il margine settentrionale un telescopio da
Meno di un grado a nord del margine settentrionale di M24 si trova l’ammasso aperto '''M18'''; è visibile, seppur con qualche difficoltà, anche con un binocolo come un 10x50, sebbene le sue componenti siano impossibili da osservare, così l'aspetto permane nebuloso. Un telescopio da 120-
Fra le stelle di M24 si trova anche '''NGC 6567''', una piccola nebulosa planetaria di magnitudine circa 12, facilmente confondibile con le numerose stelle qui presenti; un filtro OIII è utile per staccarla, ma in ogni caso occorrono telescopi di grande diametro per via delle sue piccole dimensioni. Appare molto compatta e il suo aspetto è marcatamente stellare, ulteriore motivo di confusione.
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A sud di μ Sagittarii si trovano due ammassi aperti di difficile osservazione, non tanto per la loro luminosità quanto perché le loro componenti si confondono facilmente con le stelle di fondo.
Il più vicino a μ Sagittarii è '''NGC 6568''', situato circa 35 minuti d’arco a SSW di questa stella. Può essere notato come un leggero addensamento di stelle di magnitudine 11 e sebbene sia teoricamente visibile anche con strumenti da 100-
Poco più di un grado a SSE di μ Sagittarii si trova invece '''NGC 6583''', più compatto e leggermente più contrastato del precedente, ma anche meno luminoso; è formato da una decina di stelle di magnitudine 11 e 12 con un corteo di stelle più deboli e può essere osservato e apprezzato, pur con difficoltà, attraverso uno strumento da
==Il sistema Omega-Aquila==
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La Nebulosa Omega e la Nebulosa Aquila si presentano in cielo molto vicine, separate da appena 2,5 gradi; studiando le rispettive distanze emerge che esse si trovano vicine anche fisicamente, trovandosi a poche centinaia di anni luce l'una dall'altra. Le due nebulose sono effettivamente connesse da una debole fascia nebulosa, visibile anche nelle immagini multi-esposizione e sensibili anche al vicino infrarosso; ciò indicherebbe che le due nubi, alle quali se ne aggiunge una terza catalogata come Regione III a sudovest della Omega e una quarta nota come Sh2-54 a nord della Aquila (cui è connesso l’ammasso aperto NGC 6604), sarebbero parte di un vasto complesso nebuloso molecolare di cui esse rappresentano le aree più dense in cui ha iniziato ad avere luogo la formazione stellare.
La più meridionale del gruppo, nonché l’unica entro i confini del Sagittario, è la '''Nebulosa Omega''', che ha anche la sigla '''M17'''. Grazie alla sua luminosità, La Nebulosa Omega è piuttosto facile da localizzare: si trova infatti a 2 gradi a sudest della stella γ Scuti. si individua con discreta facilità anche con un binocolo 10x50 o anche più piccolo, se il cielo è buio e limpido: si mostra in questi strumenti come una macchia allungata; attraverso uno strumento da
Poco più a nord, oltre il confine col Serpente, si trova la celebre '''Nebulosa Aquila''' ('''M16'''), la quale è una nebulosa diffusa associata ad un giovane ammasso aperto (ossia una regione H II). La nebulosa Aquila, di per sé piuttosto brillante, può essere individuata con facilità partendo dalla stella γ Scuti e spostandosi circa 3° a WSW; sebbene sia invisibile ad occhio nudo, un binocolo 10x50 è più che sufficiente per poterla individuare come una macchia chiara allungata e circondante un piccolissimo ammasso di stelle, il quale però può essere risolto solo con grande difficoltà. Con un telescopio da 120-
Circa un grado a nordovest della Nebulosa Aquila si trova '''Sh2-54'''; non visibile con strumenti di diametro più comune, può essere rilevata facilmente con la fotografia. I processi di formazione stellare attualmente attivi nella nebulosa si concentrano principalmente nella parte settentrionale, dove è presente un denso bozzolo indicato con la sigla M1-88 o Gum 85; sebbene quest'oggetto sia stato poco studiato, in esso sono state osservate alcune sorgenti di radiazione infrarossa e un debole ammasso di stelle giovani. Questi processi generativi sono stati probabilmente provocati dall'azione del vento stellare delle stelle del vicino e giovane ammasso aperto NGC 6604, che hanno generato una bolla in espansione la cui onda d'urto ha colpito e compresso i gas della nube stessa.
'''NGC 6604''', situato all’interno della nebulosa, coincide con la regione più densa dell’associazione Serpens OB2. Le sue componenti più luminose sono di settima e ottava magnitudine e sono pertanto osservabili anche con un binocolo; tuttavia, la grande concentrazione fa sì che attraverso piccoli strumenti appaia come una stella unica "estesa", o come un densissimo agglomerato di piccole stelline. Con strumenti da
Alcuni altri giobani ammassi più blandi si osservano nei dintorni, fra i quali '''Tr 32''' e più a sud, '''NGC 6605'''; entrambi sono difficili da staccare dal fondo cielo e l’ultimo in particolare si troverebbe anche in primo piano rispetto al complesso nebuloso appena descritto.
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Poco più di due gradi a WNW della Nebulosa Trifida si trova l’ammasso '''NGC 6469'''; la sua individuazione non è semplice per le ragioni appena esposte, sebbene appaia abbastanza ricco. È incorniciato da un quadrilatero di stelle di magnitudine 10 e si mostra come un esteso ma leggero addensamento di stelle a partire dalla magnitudine 12, con una concentrazione leggermente maggiore sul lato sudoccidentale. Come molti degli ammassi secondari visibili nel Sagittario, non sono stati oggetto di molti studi approfonditi; la sua distanza è stimata sui 1800 anni luce e dunque si troverebbe sul margine interno del Braccio di Orione, nei pressi di una regione interbraccio.
Circa 40’ a nordest, dispersa nei ricchi campi stellari, si trova la piccola nebulosa planetaria '''IC 4670''', una delle poche in questa direzione ad essere alla portata di strumenti da 120-
Un ammasso molto facile da osservare è M23, individuabile circa 3,5 gradi a nordovest dalla stella μ Sagittarii e giacente anch’esso in un campo di stelle molto ricco; con un binocolo 10x50 appare granuloso con alcune componenti già visibili, sebbene con difficoltà. Un telescopio da
Poco meno di 2 gradi a nordest si trova l’ammasso '''NGC 6507''', molto meno appariscente e in effetti quasi indistinguibile dai campi stellari di fondo; le sue stelle principali sono appena di magnitudine 11 e non mostrano un marcato addensamento. La sua distanza è stimata sui 4000 anni luce.
Poco più a sud della linea che congiunge idealmente M24 e M23 si trova la nebulosa planetaria '''NGC 6537''', la cui fama è cresciuta notevolmente con l’arrivo sul mercato di sensori digitali sempre più prestanti, tanto da essersi guadagnata anche un nome proprio: Nebulosa Ragno Rosso. Con strumenti da 200-
'''M25''' è decisamente l’ammasso aperto più luminoso della costellazione del Sagittario. Si individua circa 4,5 gradi a NNE dalla stella μ Sagittarii e giace in un campo di stelle piuttosto ricco a causa della presenza di grandi nubi stellari della Via Lattea; è visibile anche a occhio nudo in cieli limpidi, mentre si scorge con estrema facilità con un binocolo come un 10x50, risolvendo anche alcune delle sue componenti. Con un telescopio da 100-
Circa 2-3 gradi a ENE del grande campo stellare M24 si estende
Nella parte nordorientale del Sagittario, molti atlanti celesti riportano l’ammasso aperto '''Cr 394''' come un oggetto anche abbastanza esteso (oltre 20’), ma poi all’osservazione visuale non se ne ha quasi traccia; visualmente vi è un vago addensamento di stelle di magnitudine 11 e soprattutto 12, ma senza che si riesca a definire un vero ammasso stellare. In letteratura si trovano poche informazioni su quest’oggetto, al di là di qualche dato: la sua età sarebbe stimata sui 64 milioni di anni, mentre la distanza si aggirerebbe sui 2250 anni luce.
Molto più facile è rintracciare l’ammasso '''NGC 6716''', visibile circa un grado a nordovest della stella ξ1 Sagittarii; appare anche con un binocolo 10x50, con qualche difficoltà e se si conosce la sua posizione precisa, dove appare come una piccola macchia chiara che in visione distolta potrebbe apparire vagamente risolta in un gruppetto di deboli stelline. Uno strumento da
La nebulosa planetaria '''NGC 6629''' si trova circa 2°20’ a nord della stella Kaus Borealis (λ Sagittarii) ed è visibile con strumenti da
Ancora più brillante è la nebulosa planetaria '''NGC 6644'''. Si individua circa un grado a ENE di λ Sagittarii ed è alla portata di strumenti anche di diametro minore rispetto alla precedente; tuttavia, la sua osservazione è al lato pratico più difficoltosa a causa delle sue minori dimensioni e del suo aspetto marcatamente stellare, tanto da essere impossibile una sua individuazione senza l’ausilio di un filtro OIII. Appare di colore blu pallido e in un certo senso domina rispetto alle stelle di fondo, che sono tendenzialmente più deboli. Nonostante la sua luminosità, questa nebulosa è stata oggetto di pochi studi mirati; i lavori più recenti tendono a identificarla come una nebulosa di morfologia multipolare.
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Data la direzione di osservazione rispetto al centro galattico, è naturale osservare nel Sagittario un numero particolarmente elevato di ammassi globulari. Alcuni di questi sono anche fra i più appariscenti del cielo, ma ve ne sono molti particolarmente deboli e difficili.
Fra gli ammassi più occidentali della costellazione del Sagittario vi è '''NGC 6440''', che si presenta fortemente oscurato dalle polveri della Via Lattea. È visibile con uno strumento da
'''NGC 6544''' si individua nella parte occidentale della costellazione, sul bordo di un ricco campo stellare; la sua posizione è facilmente recuperabile in quanto si trova a soli 50' in direzione sudest rispetto alla celebre Nebulosa Laguna. Può essere notato anche con un binocolo 10x50 come una piccola macchia chiara simile a una stella nebbiosa; con un telescopio da
'''NGC 6553''' è un ammasso abbastanza facile da individuare; si trova esattamente un grado a SSE del precedente ed è visibile anche con un binocolo 10x50 come una debolissima macchia chiara. Le sue stelle principali sono molto deboli e pertanto occorrono strumenti di diametro notevole per iniziare una parziale risoluzione a forti ingrandimenti; alcune stelle di magnitudine 10 e 11 si sovrappongono lungo la sua linea di vista e possono tuttavia dare l’illusione che una parziale risoluzione sia possibile anche con piccoli strumenti. Si tratta di un globulare fra i meno concentrati (classe XI), situato alla distanza di circa 20.000 anni luce.
A questo si affianca '''M28''', che si trova meno di un grado a nordovest della stella λ Sagittarii, al punto che la sua luce può talvolta risultare fastidiosa nell’osservazione di quest’oggetto. Sotto un cielo in buone condizioni meteorologiche è visibile anche con un binocolo 10x50, sebbene si mostri come un semplice punto biancastro molto debole e sfumato; la risoluzione in stelle inizia con telescopi da
'''NGC 6638''' si trova 40 minuti d’arco a ESE di λ Sagittarii ed è un oggetto molto debole e di piccole dimensioni apparenti; con un telescopio da
Circa 2 gradi a nordest di λ Sagittarii si trova '''NGC 6642''', anch’esso assai difficile da osservare a causa della sua scarsa luminosità; il suo aspetto con uno strumento da
Fra i globulari del Sagittario spicca su tutti il grande '''M22''', uno dei più vicini e luminosi della volta celeste; la sua posizione è circa 3° a nordest della stella λ Sagittarii. Se la notte è particolarmente limpida si può distinguere persino ad occhio nudo, mostrandosi come una stellina molto piccola e meglio visibile con la visione distolta; un semplice binocolo 10x50 è in grado di mostrare per intero la sua forma, che appare circolare e molto opaca, come una macchia via via più brillante verso le regioni centrali. Per poter risolvere le componenti più luminose occorre però un telescopio da almeno 120-
'''NGC 6717''' è infine situato sul lato orientale della costellazione, a meno di 2’ dalla stella ν2 Sagittarii, la cui luminosità (magnitudine 5,0) da un lato lo rende facile da rintracciare in cielo, ma dall’altra contribuisce a oscurarlo. Debole e piccolo, è appena visibile con un telescopio da
Altri globulari visibili in questo settore sono più deboli.
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