Guida alle costellazioni/Verso il centro della Via Lattea/Ofiuco: differenze tra le versioni

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Tra gli '''''ammassi aperti''''' spicca '''IC 4665''', situato nella parte settentrionale della costellazione meno di un grado a nordest della stella β Ophiuchi; sotto cieli particolarmente adatti è discretamente visibile anche ad occhio nudo come una macchia nebbiosa molto debole. Le sue stelle principali, di sesta magnitudine, sono invece ben osservabili con binocoli di piccola-media potenza, come un 8x40 o un 10x50; le sue componenti appaiono tendenzialmente azzurre e si dispongono a formare una sorta di rudimentale lettera "Y". La scia chiara della Via Lattea in questo punto è fortemente oscurata, così l'ammasso appare quasi isolato. Non sono necessari strumenti di maggiori dimensioni per risolvere l'oggetto, a meno che non si voglia tentare la risoluzione delle componenti doppie, presenti in gran numero; con forti ingrandimenti si perde tuttavia la visione d'insieme. IC 4665 è un ammasso che presenta alcune particolarità: possiede un'età molto giovane, stimata attorno ai 35 milioni di anni, e si trova in una posizione non comune per essere un ammasso aperto, circa 16° a nord rispetto al piano galattico; ciò è indice del fatto che l'ambiente di formazione stellare in cui si è generato presentava a sua volta delle caratteristiche insolite. Ciò non si riflette tuttavia sulla composizione chimica della superficie delle sue stelle membri. La distanza di quest’ammasso è stimata sui 1200 anni luce e conta una cinquantina di stelle più luminose della magnitudine 13; gran parte delle componenti di grande massa sono doppie spettroscopiche.
 
Un altro ammasso appariscente è '''NGC 6633''', situato a breve distanza dal precedente, sul confine con la coda del Serpente. Si presenta in un binocolo come un oggetto chiaro allungato in senso nordest-sudovest, con la concentrazione maggiore verso sudovest ed è formato da stelle di magnitudine 8 e 9, parzialmente risolvibili. La vista migliore si ottiene già con telescopi di piccole dimensioni, con aperture di 100mm100 mm e bassi ingrandimenti, che permettono di risolverlo completamente in alcune decine di stelle. NGC 6633 è un ammasso brillante ma relativamente disperso, situato alla distanza di circa 1225 anni luce; ricade pertanto all'interno del Braccio di Orione ed è in effetti uno degli ammassi aperti più vicini, trovandosi poco al di là dei vicini complessi nebulosi della Fenditura dell'Aquila. La sua età è di poco inferiore a quella delle Ìadi, essendo stimata attorno ai 426 milioni di anni. Studi fotometrici condotti negli anni duemila hanno individuato alcune decine di possibili nane bianche al suo interno, una delle quali presenta indizi di un'atmosfera composta prevalentemente da elio. Le stelle più luminose appartenenti all'ammasso sono cinque giganti gialle, tutte di magnitudine 8, e una gigante brillante arancione con classe spettrale K2II, di magnitudine 7,3; nella stessa direzione dell'ammasso si osservano altre due giganti gialle, la cui appartenenza fisica a NGC 6633 è stata esclusa.
 
L’Ofiuco è però famoso soprattutto per il grande numero di '''''ammassi globulari''''', fra i quali ben sette sono stati riportati nel Catalogo di Messier. Uno dei più luminosi è '''M10''', che si trova nel centro della costellazione in una posizione particolarmente isolata, lontana da astri luminosi; la sua posizione è situata circa 10° ad est della stella ε Ophiuchi. Grazie alla sua magnitudine di 6,6, l'ammasso è facilmente visibile con un binocolo sotto la forma di una macchia lattiginosa. Usando strumenti con apertura di 150mm150 mm di diametro o superiore, l'ammasso comincia ad essere risolto in stelle e quindi ha un aspetto granuloso. Un telescopio da 200mm200 mm permette di avere una buona visione. L'ammasso è uno dei più vicini a noi, dal momento che si trova a soli 14.000 anni luce. Nonostante un diametro modesto di soli 60 anni luce, il suo diametro apparente è invece abbastanza grande ed equivale alla metà del diametro della Luna piena. L'ammasso ha poche stelle variabili, contenendone solo 3; le stelle più brillanti dell'ammasso hanno una magnitudine apparente di 13. La sua velocità di recessione rispetto a noi è di 69 km/s.
 
A 3,4° in direzione nordovest di M10 si trova '''M12''', poco meno appariscente ma visibile anch’esso con un binocolo 10x50, con cui appare con un nucleo meno marcato del precedente. Con strumenti di 150mm150 mm di diametro l'ammasso comincia ad essere parzialmente risolto in stelle ai bordi, pur con qualche difficoltà; un telescopio da 200-250mm250 mm permette invece di avere una buona visione. L'ammasso dista da noi 16.000 anni luce e ha un diametro apparente di 16,0', che corrisponde a un diametro reale di 75 anni luce. È uno degli ammassi con la minore densità di stelle, tanto che un tempo si pensava fosse piuttosto un ammasso aperto molto compatto. Le stelle più brillanti facenti parte di M12 hanno una magnitudine di 12; fra le sue componenti ne sono state scoperte 13 che presentano variabilità. M12 si dirige verso di noi alla velocità di 16 km/s.
 
'''M14''' si individua con una certa difficoltà a causa del suo isolamento: si può individuare a metà via fra le stelle β Ophiuchi e η Ophiuchi; a causa della sua distanza, l'ammasso è difficilmente risolvibile in stelle, mantenendo un aspetto lattiginoso simile a quello di una galassia: è necessario infatti un telescopio di 300mm300 mm di apertura per iniziare a risolvere qualche stella. Può comunque essere scorto anche con un binocolo 10x50, se il cielo è in condizioni atmosferiche ottimali. L'ammasso, di forma ellittica, dista da noi 30.000 anni luce; con la sua magnitudine assoluta di -9,1 M14 è molto più brillante intrinsecamente rispetto agli altri ammassi globulari circostanti, in particolare M10 e M12. La sua luminosità è equivalente a quella di 400.000 soli e contiene centinaia di migliaia di stelle, anche se la concentrazione di stelle al centro dell'ammasso è relativamente bassa. M14 contiene inoltre più di 70 stelle variabili, fra cui una nova apparsa nel 1938. Le stelle più brillanti dell'ammasso hanno una magnitudine di 14.
 
Sulla linea che congiunge le due stelle η Ophiuchi e θ Ophiuchi e più vicina alla prima si individua '''M9'''; può essere osservato sotto un cielo nitido e buio con un semplice binocolo di media potenza, come un 10x50, in cui si mostra come un piccolo alone chiaro e nebuloso. Un telescopio di 80-120mm120 mm di apertura non consente di iniziare la risoluzione in stelle e l'ammasso resta di aspetto indefinito, sebbene si possano già distinguere alcune strutture come il nucleo e l'alone; uno strumento da 200mm200 mm è in grado di rivelare alcune stelle di tredicesima magnitudine, specialmente ad est e a sud del nucleo. M9 è uno degli ammassi globulari più vicini al nucleo della Via Lattea, con una distanza stimata di 5500 anni luce dal centro galattico; il suo diametro angolare di 12 minuti d'arco e corrisponde a un'estensione di circa 90 anni luce, a una distanza di circa 25.800 anni luce dalla Terra. La sua magnitudine apparente è 7,7, la magnitudine assoluta -8.04; la luminosità totale dell'ammasso è circa 120.000 volte quella del Sole. Si allontana da noi alla velocità di 224 km/s. In M9 sono state scoperte 19 stelle variabili. Nelle vicinanze, a nordest, c'è il debole ammasso globulare NGC 6356, mentre, più o meno alla stessa distanza a sudest, c'è l'ammasso globulare NGC 6342.
 
A metà via sulla linea che congiunge le due stelle Antares e θ Ophiuchi si trova invece '''M19'''; può essere osservato sotto un cielo nitido e buio anche con un semplice binocolo come un 10x50, in cui si mostra come un piccolo alone chiaro e di aspetto nebuloso. Un telescopio di 80-120mm120 mm di apertura lo mostra come un oggetto allungato più in senso nord-sud, sebbene non consenta di iniziare la risoluzione in stelle e l'ammasso resta di aspetto indefinito; uno strumento da 250mm250 mm è in grado di rivelare alcune stelle di tredicesima magnitudine, specialmente ad est e a sud del nucleo; a 150x appare quasi completamente risolto. M19 è situato alla distanza di circa 28.000 anni luce dal sistema solare ed è caratterizzato dalla sua forma particolarmente ellittica, uno degli ammassi globulari più ovali che si conoscano: la sua ellitticità sarebbe E4; si tratta anche uno degli ammassi globulari più vicini al nucleo galattico, da cui disterebbe solo 5200 anni luce. Le sue stelle più brillanti sono di quattordicesima magnitudine; il diametro maggiore sarebbe di circa 140 anni luce.
 
Sul confine con lo Scorpione si trova infine '''M62''', circa 3° a sud del precedente. Questo globulare è relativamente semplice da localizzare: basta infatti puntare su Antares e spostarsi di circa 5° a sudovest; anche questo può essere osservato con un binocolo di media potenza, come un 10x50, in cui si mostra come un alone chiaro e nebuloso. Un telescopio di 80-120mm120 mm di apertura non permette di iniziare la risoluzione in stelle e l'ammasso permane di aspetto indefinito; uno strumento da 200mm200 mm è in grado di rivelare alcune stelle di quattordicesima e quindicesima magnitudine, alcune delle quali riunite in concatenazioni. M62 si trova a una distanza di circa 22.500 anni luce dalla Terra e ha un diametro di 100 anni luce. È uno degli ammassi globulari più irregolari: ciò è probabilmente dovuto alla sua vicinanza al centro della Galassia (6100 anni luce circa), il quale lo deforma grazie alle forze mareali; questa forza induce l’area sudorientale dell’ammasso ad essere più concentrata rispetto alle altre. Dagli studi condotti a partire dal 1970 si è ricavato che M62 contiene almeno 89 stelle variabili, molte delle quali del tipo RR Lyrae. L’ammasso contiene inoltre un certo numero di sorgenti di raggi X.
 
Numerosissimi altri ammassi globulari si trovano nella parte meridionale della costellazione, ma in gran parte sono molto deboli e si presentano come delle macchie circolari dai contorni sfumati e irrisolvibili anche con strumenti di grande diametro come i 300-400mm400 mm.
 
Fra le '''''nebulose planetarie''''' ve ne sono alcune piuttosto appariscenti. Una delle più note di questa parte di cielo è senza dubbio la '''NGC 6369''', soprannominata talvolta Nebulosa Fantasmino. Si individua nella parte meridionale della costellazione ed è rintracciabile con facilità partendo da θ Ophiuchi, facendo ponte su 44 Ophiuchi e giungendo a 51 Ophiuchi, quindi mezzo grado a nordovest di quest'ultima; i dintorni della nebulosa sono quasi completamente privi di stelle di fondo a causa della presenza dei banchi oscuri della Nebulosa Pipa. Già con un telescopio da 100mm100 mm è appena individuabile; la struttura ad anello può invece essere evidenziata con strumenti da almeno 200mm200 mm di diametro, muniti di filtro OIII. Si tratta di una nebulosa planetaria piuttosto appariscente e con un'evidente struttura ad anello molto ben marcata ed ellittica, da cui si dipartono alcune strutture filamentose minori; la sua distanza è incerta e le stime variano da un minimo di 2000 a un massimo di 5000 anni luce, facendola ricadere rispettivamente sul bordo interno del Braccio di Orione o all'interno del Braccio del Sagittario. La stella che ha generato la nebulosa è visibile all'interno dell'anello, ma non si trova esattamente al suo centro, bensì un po' delocalizzata verso ovest; si tratta di una nana bianca di tipo pulsante (nota come V2310 Ophiuchi) che emette una forte radiazione ultravioletta che spinge e ionizza i gas che essa stessa ha espulso nell'ultima fase del suo ciclo vitale. Se osservata alle onde radio, NGC 6369 risulta essere la terza nebulosa planetaria più luminosa del cielo; prima del collasso la stella progenitrice poteva avere una massa probabilmente superiore a 1-1,5 masse solari, ma manca la certezza poiché non si è stati in grado di determinare l'abbondanza di carbonio all'interno della nebulosa. L'attuale nana bianca ha una temperatura superficiale di 70.000 K.
 
Nella parte settentrionale della costellazione si trova un’altraun'altra brillante nebulosa planetaria, nota come '''NGC 6572'''. Si individua in un'area relativamente povera di stelle appariscenti; per trovare la sua posizione si può partire dalla coppia di stelle 72 e 71 Ophiuchi e spostarsi di circa 2,2 gradi in direzione sudest. Sotto cieli molto bui e limpidi è apprezzabile anche attraverso piccoli rifrattori da 80mm80 mm, attraverso i quali appare come un debole dischetto bluastro circondante una stella di magnitudine 9; uno strumento da 200mm200 mm e forti ingrandimenti permette di scorgere diversi dettagli anche senza l'ausilio di un filtro OIII, come un alone ellittico orientato in senso nord-sud. Si tratta di una nebulosa piuttosto appariscente, la cui distanza è stimata attorno ai 6500 anni luce, forse in una zona inter-braccio o a breve distanza dal bordo esterno del Braccio del Sagittario. La sua massa misura circa la metà di quella del Sole e l'età, misurata grazie alla velocità di espansione dei gas, pari a 16 km/s, è stimata in circa 2500-2600 anni, anche se si stima che la nebulosa sia già in una fase finale del suo livello evolutivo. È una nebulosa piuttosto luminosa, di magnitudine 8,1, e se non fosse per le polveri interstellari che si frappongono lungo la linea di vista oscurandola, si stima che potrebbe essere due volte più brillante.
 
Numerose sono le '''''nebulose oscure''''' che si possono osservare nella parte meridionale della costellazione dell’Ofiuco; gran parte di quelle maggiori si trovano sul nostro braccio di spirale e sono ben evidenti in quanto oscurano il chiarore diffuso dei ricchi campi stellari di cui è costituita la scia luminosa della Via Lattea.