Guida alle costellazioni/La regione del Centauro/Lupo: differenze tra le versioni

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[[File:SN 1006 Supernova Remnant.jpg|250px|thumb|right|Il lunghissimo filamento nebuloso che contraddistingue il resto della supernova del 1006, visibile ad ovest di Delta Lupi sul confine col Centauro.]]
[[File:NGC 5822.png|250px|thumb|right|Il ricco ed esteso ammasso aperto NGC 5822, visibile nella parte meridionale della costellazione; esso si staglia su un fitto campo stellare ed è un oggetto molto bello attraverso telescopi da 200mm200 mm di apertura.]]
[[File:Forsterite formation around EX Lupi.tif|250px|thumb|left|EX Lupi è una stella molto giovane avvolta e circondata da una densa nube protoplanetaria. L’immagine mostra nel dettaglio dei microcristalli di silicati (in particolare forsterite) che si ritiene siano in formazione all’interno della nube. Durante le esplosioni che subisce la giovane stella la nube si riscalda e i silicati amorfi al suo interno fondono; come si raffreddano danno origine a piccoli cristalli di forsterite.]]
[[File:IC 4406.jpg|250px|thumb|right|IC 4406, nota anche come Nebulosa Retina, è una nebulosa planetaria di aspetto molto allungato e una forma insolita, quasi rettangolare. Foto: ESO.]]
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La costellazione del Lupo giace sul bordo di un tratto della Via Lattea meridionale molto oscurato, compreso fra il Centauro e la Scorpione; questo fa sì che entro i suoi confini siano presenti degli oggetti galattici, i quali però sono, in generale, relativamente deboli.
 
Fra gli '''''ammassi aperti''''', i più luminosi si trovano nella parte meridionale. '''NGC 5822''' è il più notevole ed è individuabile due gradi a SSW di ζ Lupi, la stella luminosa più meridionale della costellazione, con una certa difficoltà pure con l'ausilio di un binocolo a causa della sua scarsa concentrazione stellare; con un telescopio di 100mm100 mm è possibile terminarne la risoluzione anche a bassi ingrandimenti. Con strumenti più grandi si possono osservare anche i campi stellari di fondo, ma già medi ingrandimenti non consentono di avere una visione d'insieme dell'oggetto a causa delle sue grandi dimensioni. L'ammasso appare composto da un centinaio di stelle disposte in un cerchio fortemente schiacciato e allungato in senso est-ovest, con diametro maggiore apparente di 40' d'arco ed è dominato da stelle bianche e gialle a partire dalla magnitudine 9. NGC 5822 è un ammasso aperto di grandi dimensioni sia apparenti che reali, situato alla distanza di circa 2990 anni luce in corrispondenza del bordo più esterno del Braccio del Sagittario. La sua età è stimata attorno ai 660 milioni di anni ed è così in una fase di evoluzione intermedia, similmente a quanto avviene col ben noto ammasso delle Ìadi (nel Toro).
 
Poco più a nord si trova '''NGC 5800''', un ammasso molto piccolo e povero che ricorda vagamente M73: è infatti formato da quattro o massimo cinque stelle molto vicine fra loro disposte a formare una sorta di triangolo; il loro colore va dal bianco-giallo fino all’arancione.
 
Fra gli '''''ammassi globulari''''' si può notare '''NGC 5986''', un oggetto moderatamente concentrato visibile nella parte nordoccidentale della costellazione non lontano dalla stella η Lupi; sebbene sia facilmente individuabile anche con un binocolo 10x50 sotto un cielo molto buio, la sua risoluzione è più difficile ed è possibile solo con telescopi di diametro superiore ai 150mm150 mm. La sua distanza è stimata sui 34.000 anni luce.
 
Altri globulari sono presenti nella costellazione, ma sono tutti più deboli e difficili da individuare.
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Fra le '''''nebulose planetarie''''' ve ne sono diverse piuttosto deboli, ma con un aspetto che spesso le ha rese ben note. Fra queste vi è '''IC 4406''', nota col nome di '''Nebulosa Retina'''; le immagini combinate del Telescopio Spaziale Hubble e del Very Large Telescope ci hanno permesso di osservare l'aspetto singolare di questa nebulosa: per la sua elevata simmetria, appartiene alla classe delle nebulose planetarie bipolari, similmente alla famosa Nebulosa Farfalla (nello Scorpione). Dalla foto si può osservare infatti come le due parti, destra e sinistra, siano uguali; il gas e le polveri intorno alla stella morente formano una specie di ciambella di materiale, che interagisce con le radiazioni che la stella emette ionizzando gli atomi di ossigeno (nella foto azzurri), idrogeno (in verde) e azoto (in rosso). Vi è anche un'altra zona di gas neutro, che nella banda della luce visibile non è osservabile, che però può essere studiata mediante la radioastronomia. La sua distanza è stimata sui 2000 anni luce.
 
Un’altraUn'altra nebulosa dalla forma insolita è '''NGC 5882''', visibile anche con piccoli telescopi; le immagini ottenute con il Telescopio Spaziale Hubble e il New Technology Telescope mostrano che la nebulosa sembra essere formata da un guscio interno ellittico e brillante, e da uno esterno più debole, del diametro di circa 15 secondi d’arco; il margine della zona interna sembra essere formato da strutture simili a bolle. La stella centrale non è posta proprio nel centro di simmetria della nebulosa, ma leggermente più a ovest rispetto ad esso: questo potrebbe essere dovuto all'instabilità del processo di perdita di massa e/o all'interazione con una stella compagna. La nebulosa dista circa 7500 anni luce.
 
Il bordo ovest della costellazione si trova lontano dalla via Lattea, così è possibile notare alcune galassie a spirale, le quali però sono piuttosto deboli e fuori dalla portata di piccoli strumenti.