Guida alle costellazioni/La regione del Centauro/Croce del Sud: differenze tra le versioni

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Fra gli '''''ammassi aperti''''' l’oggetto più notevole è senz’altro '''NGC 4755''', conosciuto anche come '''Scrigno di Gioie''' o Ammasso di Kappa Crucis o con la sigla '''C94'''; fu scoperto da Nicolas Louis de Lacaille nel 1751 ed è l'oggetto non stellare più luminoso della costellazione. Con l'aiuto di un binocolo 8x40 o 10x50 già si nota la sua caratteristica più evidente, e cioè il forte contrasto tra il colore rosso di una delle sue stelle principali (che per altro sarebbe estranea all'ammasso e vi apparirebbe sovrapposta solo per un effetto ottico), e quello dominante dell'ammasso, che è invece composto da stelle bianche e azzurre; proprio questo contrasto di colori, che fa pensare a un insieme di gioielli multicolori, è all'origine del nome proprio di NGC 4755, Scrigno di Gioie. Un piccolo telescopio rifrattore è già sufficiente per risolverlo completamente in stelle. L'ammasso contiene circa 280 stelle concentrate entro un diametro di appena 10', che alla distanza comunemente accettata di 6440 anni luce dal Sole equivalgono a circa 14 anni luce; la sua distanza è rivelatrice della sua posizione in un braccio di spirale galattico diverso dal nostro, ossia quello del Sagittario, più interno. La sua età è stimata sui 10 milioni di anni, ossia coetaneo di altri ammassi ben conosciuti, come l'Ammasso Doppio di Perseo e NGC 2362, l'ammasso di τ Canis Majoris; inoltre appare oscurato dalle polveri oscure interstellari, pure in maniera irregolare: la media dell'assorbimento della luce dell'ammasso sulla nostra linea di vista è di 0,4 magnitudini, ossia il 30% della sua luce viene oscurata. Al suo interno sono note nove variabili Beta Cephei.
 
Un altro ammasso aperto facilmente rintracciabile è '''NGC 4609''' ('''C98'''), visibile ad est di Acrux, sul bordo occidentale del Sacco di Carbone e per questo notevolmente oscurato dai suoi gas; è composto da alcune stelle gialle di nona e decima magnitudine, così da risultare visibile, seppure con difficoltà, anche con un binocolo 10x50. Con un telescopio di 80mm80 mm sono visibili una decina di stelle disposte in concatenazioni quasi parallele; un 150mm150 mm lo risolve completamente; con strumenti da 200mm200 mm l'ammasso è risolto ampiamente in alcune decine di stelle fino alla magnitudine 13,7. Si tratta di un ammasso piuttosto ricco e concentrato, anche se le sue componenti sono in prevalenza deboli; la sua distanza è stimata attorno ai 3990 anni luce ed è quindi situato sul bordo esterno del Braccio del Sagittario, in direzione di una regione galattica piuttosto ricca di stelle giovani e regioni H II associate a nubi molecolari giganti. A breve distanza angolare in direzione sudest si trova il piccolo ammasso aperto Hogg 15, la cui distanza è stata stimata sui circa 10.430 anni luce, dunque molto più lontano di NGC 4609, e al cui interno è presente, fra le sue componenti, anche una stella di Wolf-Rayet.
 
A circa 1° a nord di Acrux si trova il debole ma ricchissimo '''NGC 4349''', appena in risalto su un campo stellare molto fitto. Le sue stelle più brillanti sono di decima magnitudine e sono invisibili attraverso un binocolo 10x50, attraverso il quale l'ammasso si mostra come una debole macchia chiara; con un telescopio da 100mm100 mm è possibile notare una quindicina di stelle fino alla magnitudine 12, molte delle quali allineate in senso nord-sud. Strumenti da 200mm200 mm di diametro permettono una completa risoluzione dell'oggetto. La sua distanza è stimata sui 7100 anni luce, mentre la sua età si aggira sui 210 milioni di anni; non presenta quindi stelle delle classi spettrali O e B, le quali hanno già avuto modo di evolvere e probabilmente terminare il loro ciclo vitale; le sue stelle più massicce sono infatti giganti rosse, con una massa pari a circa 3,9 masse solari.
 
'''NGC 4103''', infine, si trova 1,5 gradi a sudovest della stella δ Crucis ed è composto da diverse stelle di colore bianco-azzurro, tra le quali la più luminosa è di magnitudine apparente 9,15, molto ben evidenti anche in un telescopio di 80mm80 mm di apertura, sufficiente per risolverlo appieno; attraverso un binocolo 10x50 si scorge invece come una macchia chiara molto bene evidente. Uno strumento da 150mm150 mm permette di avere una visione molto dettagliata, grazie a una risoluzione quasi completa. Si tratta di un ammasso piuttosto piccolo e molto concentrato, moderatamente ricco di stelle, gran parte delle quali azzurre; la sua distanza è stimata attorno ai 5320 anni luce, simile cioè a quella degli altri ammassi della costellazione e ricade pertanto all’interno del Braccio del Sagittario. Contiene una trentina di stelle fino alla magnitudine 12, in massima parte delle prime classi spettrali; la sua età è stimata sui 24 milioni di anni ed è pertanto molto giovane.
 
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