Guida alle costellazioni/Il polo nord celeste/Drago: differenze tra le versioni

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La costellazione del Drago si trova in massima parte lontana dalla scia luminosa della Via Lattea, pertanto è possibile osservare nella sua direzione principalmente oggetti extragalattici.
 
Un oggetto interno alla nostra Galassia è tuttavia la '''''nebulosa planetaria''''' '''NGC 6543''', nota anche con la sigla '''C6''' e soprannominata '''Nebulosa Occhio di Gatto''' a causa del suo aspetto, reso evidente ad alta risoluzione dal telescopio Hubble. Si trova esattamente in direzione del polo nord eclittico, dunque diametralmente opposta in cielo alla Grande Nube di Magellano. Questa alta declinazione le permette di essere facilmente osservabile da tutto l'emisfero boreale, da cui si presenta circumpolare fino al Tropico del Cancro, proprio in quella fascia dove storicamente sono situati i più grandi telescopi del mondo. Interessante notare come questa nebulosa non sia mai osservabile allo zenit in un cielo notturno, proprio a causa della sua posizione. Inoltre, questa posizione fa sì che la nebulosa mantenga sempre la stessa declinazione durante tutte le epoche precessionali. La nebulosa, essendo di magnitudine apparente 9,8 e di dimensioni apparenti molto ridotte, diventa visibile solo con un telescopio di medie dimensioni, a partire dai 120 o 150mm150 mm di apertura. Reperire l'esatta posizione in cielo non presenta grosse difficoltà, trovandosi quasi esattamente 4,5° a est della stella ζ Draconis, un astro di terza grandezza. In un telescopio amatoriale da 120mm120 mm si presenta come un minuto disco chiaro, privo di particolari. Notevoli dettagli si possono osservare solo con ingrandimenti a 450x in telescopi da 350mm350 mm. La Nebulosa Occhio di Gatto è strutturalmente molto complessa e i meccanismi che hanno portato a questa complicata morfologia non sono ancora del tutto noti. I diversi colori sono causati dai diversi stati di ionizzazione dei gas ad alta temperatura, che prendono il nome di "stratificazione della ionizzazione" e dipendono dall'energia fotoionizzante della calda stella centrale. La struttura di gas in espansione è costituita da un anello equatoriale e da due lobi polari con caratteristiche condensazioni lineari ai margini; inoltre, all'interno, si osserva un fronte ellittico in rapida espansione che con l'impatto dei gas emessi in precedenza emette raggi X. Oltre a ciò, si è portati a ritenere anche che la stella centrale sia in realtà una stella binaria. Al di fuori della zona più brillante è visibile una serie di cerchi concentrici, che si pensa siano stati generati mentre la stella si trovava ancora nella fase di gigante rossa. L’età della nebulosa si aggirerebbe sui 1000 anni appena, mentre la sua distanza sarebbe di circa 3300 anni luce.
 
Fra le innumerevoli galassie osservabili nella costellazione spicca la '''Galassia Fuso''' ('''NGC 5866'''), una galassia spirale vista esattamente di taglio e dunque estremamente appiattita. Molti astronomi ritengono che la Galassia Fuso sia l'oggetto M102, l’unico “oggetto perduto” rimasto tale nel Catalogo di Messier; è stata probabilmente scoperta da Pierre Méchain o Charles Messier nel 1781 e indipendentemente riscoperta da William Herschel nel 1788. Secondo altri studiosi invece '''M102''' non sarebbe altro che una riosservazione accidentale della Galassia Girandola (M101), nell'Orsa Maggiore. La sua distanza è di circa 40 milioni di anni luce e il suo diametro angolare di 5,2' corrisponde a circa 60.000 anni luce. È ben visibile anche con un telescopio da 100mm100 mm, con il quale è osservabile come un lungo fuso chiaro; anche con strumenti di diametro maggiore non si notano ulteriori dettagli e il suo aspetto permane fusiforme e sottile. La galassia presenta un disco di polveri scure che la attraversa in senso longitudinale, caratteristica abbastanza insolita per una galassia lenticolare: nella maggior parte di queste infatti il disco di polveri è sempre in prossimità del bulge, mentre in questo caso potrebbe avere una forma ad anello, ma la sua reale morfologia fisica è di difficilissima osservazione per via della visuale che noi dalla Terra abbiamo dell'oggetto, ovvero esattamente di taglio. Per lo stesso motivo la galassia potrebbe essere una semplice galassia spirale e in questo caso la banda di polveri non sarebbe così insolita.
 
'''NGC 4236''' ('''C3''') è una galassia spirale barrata di grande estensione apparente, anche a causa della sua relativa vicinanza a noi, dato che la sua distanza si aggira sui 12 milioni di anni luce; si trova sulla coda del Drago ed è visibile anche con un piccolo strumento, dove si mostra come un fuso luminoso allungato in senso NNW-SSE. Si tratta di una galassia spirale vista quasi di taglio; la sua caratteristica più evidente è la scia chiara del nucleo, allungata, con una leggera deformazione sul lato nord. Fa parte di un'associazione di galassie a cui appartengono anche le due galassie M81 e M82, osservabili nella costellazione dell'Orsa Maggiore.
 
Un’altraUn'altra galassia luminosa è '''NGC 4125''', di morfologia ellittica ma con delle peculiarità; nonostante sia abbastanza luminosa da essere osservabile anche con un telescopio da 150mm150 mm di diametro, sembra sia sfuggita all’osservazione fino al 1850.
 
Interessante è anche la '''NGC 6503''', una galassia spirale nana visibile fra χ e ζ Draconis; appena visibile con un telescopio da 120mm120 mm, è molto più chiara in un 200mm200 mm, dove appare di forma ovale, uniforme e senza un nucleo marcato; si tratta di una galassia di campo, ossia isolata e non legata ad alcun gruppo di galassie, situata a 18 milioni di anni luce. I suoi bracci sono molto ricchi di gas e presentano un alto tasso di formazione stellare.
 
Numerose altre galassie si possono osservare nella parte occidentale della costellazione, presso il confine con l’Orsa Maggiore; molte di queste sono alla portata di strumenti da 200mm200 mm di apertura.
Fra le galassie più deboli spicca la '''Galassia Girino''' ('''UGC 10214'''), una galassia spirale barrata distorta dotata di una sorta di coda posta a circa 400 milioni di anni luce di distanza e di magnitudine 14. L'ipotesi più accreditata per spiegare la forma della galassia prevede un quasi "scontro frontale" con una galassia più compatta; l'intruso sarebbe poi stato scagliato dietro la galassia Girino dalla reciproca attrazione gravitazionale. Durante l'incontro le forze di marea avrebbero estratto stelle e polveri dalla Galassia Girino, formando la lunga coda. Si stima che la galassia intrusa sia ora circa 300.000 anni luce dietro la Galassia Girino e può essere intravista attraverso i bracci di spirale.