Guida alle costellazioni/Il Triangolo Estivo e dintorni/Delfino: differenze tra le versioni

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Fra le stelle variabili della costellazione, non numerose anche a causa delle sue dimensioni, solo poche sono alla portata di piccoli strumenti.
 
Fra le Mireidi la più notevole è la '''R Delphini''', che oscilla fra la settima e la tredicesima magnitudine in circa 286 giorni; al momento della massima luminosità è visibile con un binocolo, mentre al minimo scende di magnitudine 13,7 e richiede strumenti più potenti, di apertura superiore ai 200mm200 mm.
 
La stella '''EU Delphini''' è invece una variabile semiregolare pulsante, le cui variazioni, che avvengono in un ciclo di circa due mesi, sono apprezzabili anche con un binocolo.
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La costellazione del Delfino non contiene oggetti molto appariscenti, sebbene la vicinanza alla scia luminosa della Via Lattea faccia sì che si possano osservare alcuni oggetti galattici.
 
Fra questi spicca l<nowiki>'</nowiki>'''''ammasso globulare''''' '''NGC 7006''', noto anche con la sigla '''C42''', che appare come una debole palla di luce di dodicesima magnitudine. Può essere individuato circa 4° a est di γ Delphini attraverso un telescopio da 120mm120 mm, ma per la sua risoluzione occorrono strumenti notevoli, con aperture superiori ai 300mm300 mm. Trovandosi alla distanza di 135.000 anni luce, quest’oggetto è uno degli ammassi globulari più lontani facenti parte dell’alone galattico, alla metà della distanza del più lontano conosciuto, NGC 2419. Le sue stelle più luminose sono di magnitudine 15.
 
Un altro globulare interessante è '''NGC 6934''', noto anche come '''C47''', più luminoso del precedente e individuabile anche con un grande binocolo; attraverso un telescopio da 200mm200 mm di apertura si può tentare una prima parziale risoluzione in stelle. Si tratta di un ammasso di media concentrazione (Classe VIII) la cui distanza si aggira sui 57.000 anni luce; stime sulla sua massa indicano che l’ammasso sia composto da circa 300.000 stelle, fra le quali è presente una popolazione di blue stragglers. Con un’età di almeno 13 miliardi di anni, è uno degli ammassi globulari più antichi conosciuti.
 
Fra le '''''nebulose planetarie''''' spicca '''NGC 6891''', situata verso il confine con l’Aquila e individuabile senza grosse difficoltà anche con un telescopio da 100mm100 mm, dove appare come un piccolo alone chiaro; strumenti di diametro maggiore e ingrandimenti spinti consentono di rilevare una struttura a doppio guscio. Si tratta di una nebulosa molto giovane: la stella centrale infatti irradia ancora molta energia e la temperatura superficiale si aggira intorno agli 85.000 K.
 
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