Guida alle costellazioni/Il Triangolo Estivo e dintorni/Cigno: differenze tra le versioni
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La '''χ Cygni''' è una variabile Mireide, dunque caratterizzata da ampissime escursioni di luminosità; quando è al massimo è ben visibile anche ad occhio nudo come una stella rossa di terza magnitudine, mentre quando è al minimo appare di quattordicesima grandezza e può essere individuata, per altro con estrema difficoltà, solo con un grande telescopio. Il suo ciclo è di 408 giorni.
Fra le variabili a eclisse spicca '''31 Cygni''', formata da una gigante rosso-arancione e da una stella azzurra, che si eclissano a vicenda ogni 10 anni. Anche la '''32 Cygni''' è una binaria a eclisse, ma col periodo di 3,15 anni, con eclissi della durata di un mese.
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La Via Lattea percorre per intero la costellazione del Cigno; tra le stelle Deneb e Sadr questa è oscurata da un complesso sistema di nubi, il quale poi percorre la Via Lattea verso sud dividendola in due parti nei pressi dell'equatore galattico; questa "spaccatura" viene chiamata Fenditura del Cigno. Nel Cigno quindi sono visibili molti ammassi aperti e nebulose.
Fra gli '''''ammassi aperti''''', due furono osservati dal Messier e inseriti nel suo catalogo; il primo è '''M29''', il più piccolo, visibile 1,5 gradi a sud di γ Cygni sul bordo di un ricco campo stellare e a breve distanza dalla Fenditura del Cigno. Già si rende visibile con un binocolo, il quale lo rivela come una macchia chiara su uno sfondo ricco di stelle, specialmente nel settore nord-occidentale. In un 8x30 si individua con difficoltà e il suo aspetto appare granuloso o nebulare, senza traccia di stelle; un 10x50 non migliora di molto il suo aspetto, ma nelle notti più limpide se ne può già tentare la difficile risoluzione in stelle. Lo strumento più adatto per l'osservazione di M29 è un piccolo telescopio: un
Il secondo è '''M39''', visibile a nordest di Deneb in una regione meno ricca di stelle luminose; a differenza del precedente, è visibile ad occhio nudo nelle notti discretamente limpide: si mostra come una macchia chiara nella parte nordorientale della costellazione, verso il confine con le adiacenti Cefeo e Lucertola; un binocolo 7x30 è sufficiente per risolverlo in massima parte, consentendo di individuare una ventina di stelle e il suo caratteristico aspetto triangolare, mentre un 10x50 già le mostra ben separate e nette, permettendo di notare anche alcune coppie. Un telescopio di piccole dimensioni lo risolve completamente, mostrando le sue componenti piuttosto sparpagliate e un ricco campo stellare di fondo. M39 si trova ad una distanza di circa 825 anni luce dalla Terra, con una età stimata fra i 230 e i 300 milioni di anni; il suo diametro è di circa 7 anni luce e contiene almeno 30 membri più luminosi dell'undicesima magnitudine. Le 12 stelle più brillanti sono tutte di tipo A e B, sparse per un campo di oltre 30', mentre le stelle superiori alla nona magnitudine sono una ventina. Analisi della sua struttura hanno mostrato che M39 presenta alcune analogie con altri ammassi aperti ben noti, come le Pleiadi e il Presepe, come la distribuzione delle componenti stellari fra le regioni centrali e quelle periferiche dell'ammasso.
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Poco a sud è visibile con un piccolo telescopio anche l’ammasso '''NGC 7082''', molto meno concentrato e di difficile riconoscimento. Dista circa 4700 anni luce.
Quasi 2° a nordest della stella δ Cygni si trova '''NGC 6811''', in un campo stellare piuttosto ricco di stelle di fondo sul bordo della Via Lattea. Può essere individuato anche attraverso un binocolo 10x50, in cui appare come una chiazza chiara e nebulosa, impossibile da risolvere in stelle; le sue componenti più luminose infatti, essendo di decima e undicesima magnitudine, diventano visibili solo con un telescopio da almeno 80-
Non lontano si osserva '''NGC 6866''', un altro ammasso di facile osservazione; per trovarlo si può utilizzare la coppia di stelle ο1 Cygni e ο2 Cygni, prolungando per circa 2,5 volte la direzione tracciata dalla coppia e deviando leggermente verso ovest. Si evidenzia anche in un binocolo 10x50 come una chiazza chiara e nebulosa, impossibile da risolvere in stelle; le sue componenti più luminose infatti, essendo di undicesima magnitudine, diventano visibili solo con un telescopio da almeno
Anche '''NGC 6819''' si può rinvenire utilizzando la stella δ Cygni, da cui bisogna spostarsi di 5° a sud; si ricade così in un ricco campo stellare situato sul bordo della Via Lattea. Attraverso un binocolo 10x50 appare come una piccola macchia chiara indefinita e apparentemente priva di stelle, mentre le sue componenti più brillanti possono essere risolte solo con telescopi di almeno
Lungo il tratto più ricco e luminoso della Via Lattea del Cigno, a sud di Sadr, si trova '''NGC 6871''', individuabile con facilità 2 gradi ad est di η Cygni, un astro di quarta magnitudine. Con un binocolo si presenta immerso in un grande campo stellare ricco di altri ammassi e nebulose ed è formato da poche stelle di magnitudine 7 e 8 molto vicine fra loro, circondate da alcune stelle più deboli e immerso in un ricchissimo campo stellare; un telescopio di piccole dimensioni rivela che quasi la metà delle sue componenti sono doppie, mentre le stelle più deboli dell'ammasso si confondono coi campi stellari circostanti. La componente più luminosa si presenta di magnitudine 6,75. Si tratta di un ammasso piuttosto giovane la cui distanza è stimata attorno ai 5100 anni luce. La gran parte delle componenti di NGC 6871 hanno un'età compresa fra 2 e 5 milioni di anni, che potrebbe essere compatibile con uno scenario secondo cui i processi di formazione stellare che hanno originato l'ammasso siano perdurati a lungo o abbiano avuto due picchi di attività.
Sul lato orientale, 2° a sudest di τ Cygni, si trova '''NGC 7063'''; le sue stelle principali, di magnitudine 9, sono visibili anche con un binocolo 10x50, mentre quasi tutte le restanti si mostrano in telescopi da almeno
Vale la pena di esplorare anche con un semplice binocolo i ricchi campi stellari a sud di γ Cygni, per la presenza di innumerevoli piccoli ammassi e di campi stellari fra i più ricchi della volta celeste.
Fra le '''''nebulose planetarie''''' la più brillante è '''NGC 6826''', nota anche con la sigla del Catalogo Caldwell '''C15''', situata 5,5 gradi a nord della stella δ Cygni e mezzo grado ad est della stella 16 Cygni; è abbastanza facile da osservare con un telescopio da
Il Cigno è fra le costellazioni una delle più ricche in assoluto di '''''nebulose diffuse''''', alcune delle quali raggiungono dimensioni ragguardevoli, finanche dell’ordine di alcuni gradi, che alla distanza di 5000 anni luce corrispondono a una dimensione reale di diverse centinaia di anni luce. Gran parte di queste però non sono visibili otticamente e si rivelano solo nelle fotografie a lunga esposizione.
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A brevissima distanza verso sudovest si trova '''IC 5070''', la '''Nebulosa Pellicano''', separata dalla precedente da un banco di polveri oscure; più debole della Nord America e di dimensioni inferiori, è un oggetto estremamente facile da fotografare. Entrambe le nebulose sono parte della stessa vasta nube interstellare di idrogeno ionizzato, che costituisce di fatto la parte illuminata del grande sistema di gas e polveri noti come Fenditura del Cigno, ben evidente in quanto oscura completamente la luce delle stelle situate al di là di esso e quindi il chiarore della Via Lattea. Tra noi e la nebulosa si trova una banda di polvere interstellare che, assorbendo la luce delle stelle e della nebulosa alle sue spalle, è responsabile della forma che vediamo. Per lungo tempo la stella responsabile della ionizzazione dell'idrogeno della nube non era nota con certezza; se fosse stata Deneb, come sostengono alcune fonti, la distanza sarebbe approssimativamente 1800 anni luce e la sua grandezza assoluta sarebbe di 100 anni luce (6° di diametro apparente). Questa ipotesi però appare piuttosto irrealistica. Studi condotti a diverse lunghezze d'onda hanno permesso di individuare alcune stelle profondamente immerse nei gas o da essi nascoste, fra le quali vi è una giovane stella blu di classe spettrale O5V. La sua posizione è particolarmente interessante poiché viene a trovarsi esattamente al centro geometrico del complesso nebuloso, rendendola di fatto la principale responsabile della ionizzazione dei gas circostanti. La distanza del complesso nebuloso è stata indicata in vari studi come compresa fra i 1600 e i 3300 anni luce dal sistema solare; una simile imprecisione è dovuta principalmente alla difficoltà oggettiva che si riscontra nell'osservare questa regione di cielo, che appare estremamente congestionata a causa della sovrapposizione sulla stessa linea di vista di un gran numero di regioni nebulose differenti. Sono presenti numerosi oggetti stellari giovani, come è testimoniato dalla presenza di stelle con emissioni nella banda dell'Hα; queste stelle si dividono in base alla loro massa in stelle Be e stelle T Tauri.
Fra le altre grandi nebulose visibili in questa zona riveste una grande importanza '''Sh2-109''', che sebbene non sia visibile otticamente è una delle nebulose più estese conosciute nella Via Lattea, con un diametro di centinaia di anni luce; occupa infatti l’intera area che da Sadr si estende verso sudovest e nordovest per un’estensione di ben 18°. La sua distanza è stimata sui 5000 anni luce ed è associata alla nube molecolare gigante '''Cygnus X''' e a diverse associazioni OB. Come sede di importanti fenomeni di formazione stellare, la regione di Cygnus X è ben evidente alle onde radio e ai raggi X. Dalle osservazioni alle onde radio appare che le nebulose brillanti che giacciono nel complesso Cygnus X si trovino in una regione galattica osservata tangenzialmente. Osservando le radiosorgenti si è scoperto che gran parte di esse sono dovute a materia ad alta temperatura e che la loro posizione coincide con quella delle regioni H II otticamente visibili. Osservando ai raggi X si evidenzia bene la grande superbolla, una struttura ad anello che si estende per 13°, rivelandosi di gran lunga come la formazione più grande e più energetica scoperta all'interno dei bracci della Via Lattea. Parti di questa struttura ad anello sono state scoperte fin dagli anni settanta e sono state classificate con le sigle Cygnus X-6 e Cygnus X-7, ma la loro natura, all'epoca della loro scoperta, non era ancora stata definita con chiarezza. Le stelle più massicce generatesi nella regione di Cygnus X sono raggruppate nella brillante associazione Cygnus OB2, una delle più massicce conosciute dell'intero Gruppo Locale di galassie; essa contiene alcune fra le stelle più grandi conosciute, fra le quali spicca la caldissima supergigante blu Cygnus OB2-12.
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Sul bordo sudoccidentale del complesso, sebbene a una distanza ancora maggiore (6100 anni luce) e associata alla debole '''Nebulosa Tulipano''' ('''Sh2-101'''), si trova anche la forte radiosorgente '''Cygnus X-1''', che potrebbe coincidere con un buco nero. Cygnus X-1 fa infatti parte di una binaria a raggi X di grande massa formata, oltre che da quest’oggetto, anche da una supergigante blu variabile, catalogata come HDE 226868; la stella e l'oggetto compatto orbitano attorno al baricentro del sistema ogni 5,5 giorni, con una separazione media di 0,2 Unità Astronomiche. Il vento emesso dalla stella spiraleggia attorno al buco nero alimentando un disco di accrescimento dalle cui regioni più interne, scaldate a temperature di milioni di kelvin, si origina l'emissione di raggi X osservata. Perpendicolari al disco si dipartono due getti che espellono nello spazio interstellare una parte della materia che va ad affluire verso il buco nero.
Un altro oggetto estremamente famoso è la '''Nebulosa Velo''', un esteso resto di supernova le cui parti sono state catalogate con le sigle '''NGC 6960/74/79/92/95'''. Questo intricato sistema di nebulose è visibile con un binocolo con obiettivi da 80-
'''NGC 6888''' ('''C27'''), soprannominata '''Nebulosa Crescente''' a causa della sua forma, è un altro resto di supernova, molto meno esteso ma comunque osservabile con strumenti da
Interessante infine '''IC 5146''' ('''C19'''), soprannominata '''Nebulosa Bozzolo''': è una nebulosa associata a un giovane ammasso aperto, visibile 3,5° a est di M39; sotto buoni cieli può essere individuata con telescopi da
Fra le galassie si segnala infine '''NGC 6946''' ('''C12'''), una grande spirale situata sopra il confine con la costellazione di Cefeo, al punto che si tende ad associarla a questa piuttosto che al Cigno (ed è infatti descritta nella relativa scheda).
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