Guida alle costellazioni/Fra Orsa Maggiore e Leone/Leone: differenze tra le versioni

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Il Leone ospita un gran numero di stelle variabili, ma la gran parte di queste sono piuttosto deboli o con escursioni di luminosità molto lievi, dunque fuori dalla portata di strumenti amatoriali.
 
Fra le Mireidi la più appariscente è la '''R Leonis''', che è anche la più importante della costellazione. Quando è al massimo della luminosità raggiunge la magnitudine 4,4, diventando così ben osservabile anche ad occhio nudo; nell'arco di circa dieci mesi però scende fino a raggiungere l'undicesima grandezza, diventando visibile solo con telescopi da almeno 70mm70 mm, per poi risalire. Anche la '''V Leonis''' è una Mireide, ma non osservabile ad occhio nudo neppure quando è al massimo; in nove mesi oscilla fra la magnitudine 8,4 e la 14,6.
 
Fra le variabili semiregolari la più notevole è la '''AI Leonis''', che quando è al massimo è anch’essa di magnitudine 8,4, mentre in fase di minimo scende fino alla decima grandezza. Il suo periodo non è determinato con precisione.
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[[File:LeoTripletHunterWilson.jpg|250px|thumb|left|Il Tripletto del Leone, formato da M65 (in basso), M66 (a destra) e NGC 3628 (a sinistra).]]
[[File:Messier95 spitzer.jpg|250px|thumb|right|La galassia M95 vista col telescopio spaziale Spitzer, alla lunghezza d’onda infrarossa.]]
[[File:NGC 3368 ESO.jpg|250px|thumb|left|M96 ripresa dal Very Large Telescope dell’ESO. Si può notare un’altraun'altra galassia molto più lontana e vista di taglio, la cui luce filtra attraverso il suo braccio di spirale in alto a destra.]]
[[File:NGC2903.jpg|250px|thumb|right|La brillante galassia spirale barrata NGC 2903, visibile nei pressi della “Falce leonina” anche con un piccolo telescopio.]]
[[File:NGC 3521SST.jpg|250px|thumb|left|NGC 3521 è una grande galassia spirale ben visibile con piccoli strumenti.]]
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Le '''''galassie''''' più famose sono anche quelle catalogate dal Messier, e in particolare M65 e M66, che formano un gruppo a sé stante noto come '''Tripletto del Leone''' assieme ad una terza galassia, NGC 3628; si tratta di un terzetto di galassie facilmente individuabili anche con un piccolo telescopio, due delle quali si mostrano quasi perfettamente di taglio.
 
La galassia '''M65''' è abbastanza facile da localizzare, grazie alla sua posizione esattamente a metà via fra le stelle θ Leonis e ι Leonis; sebbene sia anche al limite della portata di un binocolo 10x50, questa galassia è molto meglio osservabile con telescopi a partire dai 150mm150 mm di apertura. Con un 300mm300 mm si mostra come un fuso di colore argentato, disposto in senso nord-sud, mentre l'alone è attraversato da una banda scura di polveri. La galassia dista 35 milioni di anni luce da noi ed è leggermente meno luminosa della sua compagna M66. La sua morfologia secondo la sequenza di Hubble è Sa, dunque una galassia spirale, sebbene sia vista da un'angolazione molto inclinata, per cui la si può osservare quasi di taglio; i bracci di spirale sono attraversati da un sistema di polveri oscure, in cui nelle immagini ad alta risoluzione sono evidenti stelle azzurre molto luminose, segno che è in atto la formazione stellare. Il suo diametro reale sarebbe di 70.000 anni luce e la sua massa pari a 85 miliardi di masse solari.
 
Anche '''M66''' si può individuare sfruttando lo stesso allineamento della galassia precedente; può essere scorta anche con un binocolo 10x50, sebbene con qualche difficoltà, mentre con strumenti da almeno 120mm120 mm di diametro si osserva con facilità. Con un 300mm300 mm si osservano tracce delle spirali, orientate in senso antiorario, mentre il nucleo ha la forma di una barra; sul lato nordoccidentale si nota una stella di decima magnitudine appartenente alla Via Lattea. La galassia dista 35 milioni di anni luce da noi e ha un raggio di circa 50.000 anni luce. Nei suoi bracci sono state osservate diverse supernovae.
 
'''NGC 3628''' è la terza galassia del Tripletto del Leone; appare meno luminosa delle altre due ma è più estesa. Attraverso un piccolo telescopio appare come un lungo fuso chiaro privo di dettagli; per poter notare la sua banda oscura che la attraversa in senso longitudinale occorrono telescopi con diametri notevoli. Con telescopi da 150-200mm200 mm di apertura e oculari grandangolari è possibile apprezzare tutte e tre le galassie e alcuni loro dettagli in un’unica visione d’insieme.
 
Un secondo gruppo di galassie brillanti si trova più a ovest ed è formato da M95 e M96, cui si aggiunge in posizione leggermente distaccata M105 e alcune galassie minori.
 
'''M95''' e le sue compagne si individuano in un'area povera di stelle di riferimento: occorre partire dunque dalla linea che congiunge Regolo a θ Leonis, fermarsi a metà via e spostarsi a sud di circa 2°; la galassia è al di fuori della portata di un binocolo di medie dimensioni come un 10x50, dunque occorrono telescopi da almeno 80mm80 mm per poterla individuare anche solo come una macchietta chiara. Strumenti di aperture comprese fra 150 e 300mm300 mm aumentano il numero dei dettagli visibili, come la presenza di un nucleo di 40" di diametro di decima magnitudine e un alone molto debole di 5' attraversato da una debolissima barra centrale. M95 è una delle galassie più studiate dal telescopio spaziale Hubble al fine di determinare la costante di Hubble, studiandone le variabili Cefeidi allo scopo di determinarne la distanza; i risultati, che furono poi corretti tramite l'ausilio del telescopio Hipparcos, indicano una distanza di 32,6 milioni di anni luce con uno scarto di 1,4 milioni di anni luce. Questa galassia mostra una notevole attività nelle sue regioni centrali, in particolare in un anello del diametro di circa 2000 anni luce attorno al centro, composto probabilmente di gas diffuso non uniforme. Le emissioni di raggi X provengono da numerose fonti, che sono concentrate in regioni di gas caldo; la morfologia dell'emissione può spiegarsi se nella galassia si sta verificando una serie di starburst istantanei situati in diverse zone dell'anello. L'estensione dei raggi X arriva fino ad almeno 1600 anni luce oltre l'anello, che può essere interpretato come un’uscita di gas al di là dello stesso.
 
La vicina '''M96''' si individua sfruttando gli stessi allineamenti della precedente. È appena osservabile con un binocolo 10x50, essendo la più luminosa del gruppo a cui appartiene, in cui si mostra come una vaga nebulosità chiara senza particolari evidenti, come pure in un telescopio da 60-80mm80 mm di apertura. Con strumenti da 150-250mm250 mm si individua il nucleo, brillante e di forma ellittica e allungato in senso sudest-nordovest, più un vago alone orientato nella stessa direzione, con presenza di alcuni chiaroscuri che fanno pensare ad una struttura a spirale. Si tratta di una galassia spirale posta alla distanza di 31,3 milioni di anni luce; a questa distanza, le sue regioni centrali più luminose possiedono una dimensione reale di oltre 65.000 anni luce, le quali però sono circondate da una struttura ad anello relativamente debole, estesa per oltre 100.000 anni luce: questa struttura possiede un gran numero di stelle giovani e blu molto luminose, che le conferiscono il caratteristico colore azzurrino. Questa regione è sede di importanti fenomeni di formazione stellare; le regioni centrali sono invece composte da stelle più vecchie e il colore dominante è il giallo. La massa della galassia è stata stimata essere di 160 miliardi di masse solari; l'inclinazione sulla nostra linea di vista del suo piano galattico è di 35°.
 
'''M105''' è un po’ in disparte rispetto alle altre due. Anch’essa è al limite della portata di un binocolo di medie dimensioni come un 10x50, dunque occorrono telescopi da almeno 80mm80 mm per poterla individuare anche solo come una macchietta chiara. In un 140mm140 mm si osserva chiaramente assieme ad altre due galassie vicine, NGC 3384 e NGC 3389, con le quali forma un triangolo rettangolo il cui vertice ad angolo retto si trova su NGC 3384; il nucleo è molto brillante e tutt'attorno è circondato da un alone che sfuma delicatamente nel fondo cielo. M105 è la più brillante fra le galassie ellittiche presenti nel Gruppo Leo I, in cui è compreso il sottogruppo a cui appartiene; la sua distanza è stimata sui circa 32 milioni di anni luce. Si tratta di un perfetto esempio di galassia ellittica, grazie all’estrema uniformità di struttura e di luminosità che la caratterizza; delle due galassie che l'accompagnano, entrambe ellittiche, NGC 3389 non sembra essere realmente vicina a M105, dato che la sua velocità radiale è di 1138 km/s, contro i 752 km/s accettati per M105. Secondo degli studi effettuati tramite il telescopio spaziale Hubble, al centro di questa galassia sarebbe presente un buco nero supermassiccio, la cui massa si aggirerebbe sui 50 milioni di masse solari.
 
A brevissima distanza da M105 si nota anche con un piccolo telescopio una seconda galassia ellittica, leggermente meno luminosa e di aspetto un po’ allungato: si tratta di '''NGC 3371''', una delle sue compagne più strette; le due galassie si osservano nello stesso campo visivo anche a ingrandimenti spinti. Una terza galassia, la spirale '''NGC 3389''', è inoltre visibile pochi minuti d’arco a sudest.; la sua magnitudine è pari a 11,8 ed è quindi visibile solo con telescopi di grande diametro.
 
Circa 1,5 gradi a nord del gruppo di galassie di M105 si trova '''NGC 3377''', situata a soli 25 minuti d’arco a sudest dalla stella 52 Leonis. Può essere notata anche con un telescopio da 80mm80 mm, sebbene sia al limite della visibilità, mentre con un 100mm100 mm si distingue bene come una piccola ellisse luminosa. I dettagli non aumentano utilizzando telescopi più grandi, data la sua natura di galassia ellittica. La sua distanza è stimata sui 36 milioni di anni luce e possiede un diametro di 40.000 anni luce; si tratta pertanto di una galassia di dimensioni medio-piccole. Nel suo nucleo è presente un buco nero supermassiccio con una massa di 80 milioni di masse solari.
 
Fra le galassie più brillanti del Leone ve ne è una non catalogata dal Messier, '''NGC 2903'''. Si individua un grado e mezzo a sud della stella λ Leonis ed è visibile anche con un telescopio da 60mm60 mm di apertura. Con strumenti da 120mm120 mm si nota la sua forma allungata in senso nord-sud, mentre con un telescopio da 200mm200 mm si nota un nucleo centrale più luminoso. NGC 2903 è una galassia spirale barrata situata a 30 milioni di anni luce, per molti versi simile alla Via Lattea: la sua dimensione è solo leggermente più piccola della nostra Galassia, con una superficie di circa 80.000 anni luce. La regione centrale della galassia presenta un tasso eccezionale in termini di formazione stellare, concentrate in un anello intorno al nucleo, che ha un diametro di poco più di 2000 anni luce e comprende non solo un gran numero di stelle giovani e brillanti, ma anche un certo numero di nebulose di gas ionizzato con luminosità paragonabili a quelli della Nebulosa Tarantola, con elevate frequenze radio, infrarossi, raggi ultravioletti e raggi X. Fra i suoi bracci di spirale sono presenti alcune “nubi stellari” particolarmente dense e luminose, una delle quali ha ricevuto una denominazione separata del New General Catalogue: NGC 2905. Nel suo ambiente circostante sono note infine tre piccole galassie che orbitano intorno ad essa come satelliti.
 
Un’altraUn'altra galassia molto estesa è '''NGC 3521''', sebbene sia meno luminosa; si trova nella parte meridionale della costellazione, a cavallo dell’equatore celeste, e si può individuare con telescopi da 120mm120 mm di diametro. Presenta anch’essa un aspetto allungato in senso nord-sud ed è una galassia spirale di tipo flocculento, ossia formata da numerosi piccoli e discontinui bracci di spirale difficilmente distinguibili all’interno della figura principale. Presso il centro è presente un piccolo accenno di struttura a barra che attraversa un nucleo piuttosto massiccio; quest’ultimo contiene anche una grande regione H II.
 
'''NGC 3626''', nota anche con la sigla C40, si trova circa 2,5° a sudest della stella δ Leonis (Zosma) ed è una galassia lenticolare visibile anche con un telescopio da 120mm120 mm, sebbene non sia particolarmente appariscente; possiede un disco di polveri e gas neutri che ruota in senso contrario rispetto alle stelle del piano galattico. La sua distanza è stimata sui 70 milioni di anni luce.
 
Meno di un grado a sudovest si trova un interessante trio di galassie, la più luminosa delle quali è '''NGC 3607''', una galassia lenticolare facilmente individuabile con strumenti da 120mm120 mm di apertura, attraverso cui appare come una piccola macchia chiara ovaleggiante. Il suo disco è ricco di nebulose oscure, che si dispongono in anelli concentrici; il suo nucleo ospita invece un buco nero supermassiccio, la cui massa è stata stimata essere pari a 120 milioni di masse solari. Le dimensioni dell’intera galassia sono maggiori di quelle della Via Lattea ed è dominata da una grande popolazione di stelle vecchie e relativamente deboli. La sua distanza si aggira sui 65 milioni di anni luce.
 
Nello stesso campo visivo verso nord si osserva '''NGC 3608''', di forma ellittica e leggermente più debole della precedente. Completa il trio NGC 3605, un’altraun'altra galassia ellittica molto più piccola e allungata.
 
In direzione del Leone sono presenti anche tre galassie nane molto deboli appartenenti al Gruppo Locale, due delle quali orbitano attorno alla Via Lattea come galassie satelliti.
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La seconda galassia nana, nota come '''Leo II''' è un pochino più vicina, con una distanza pari a 690.000 anni luce; consiste principalmente di deboli stelle vecchie e con una metallicità molto bassa, segno che si tratta di una galassia sopravvissuta al cannibalismo galattico da parte delle galassie maggiori (come la Via Lattea) a causa della loro grande attrazione gravitazionale. Leo II è anche una delle galassie satelliti della Via Lattea più lontane conosciute.
 
Un’altraUn'altra galassia nana è '''Leo III''', nota anche come '''Leo A'''; a differenza delle altre due è una galassia isolata non inserita in alcuna orbita attorno a galassie maggiori. Giace a 2,25 milioni di anni luce e consta di una popolazione stellare di età superiore a 10 miliardi di anni, segno che non ha avuto alcuna interazione con le galassie maggiori da lunghissimo tempo. La sua massa è di circa 80 milioni di masse solari, di cui l’80% sarebbe costituita da materia oscura. Nonostante l’assenza di formazione stellare, nella galassia è presente una gran quantità di idrogeno neutro.
 
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