Guida alle costellazioni/Da Pegaso a Perseo: differenze tra le versioni

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Questa zona è dominata da un grande quadrato formato da quattro stelle di magnitudine 2, che nonostante non siano quindi molto luminose risaltano comunque, grazie all’assenza di stelle più brillanti; questo asterismo è una delle figure più importanti e caratteristiche dei cieli autunnali ed è chiamato Quadrato di Pegaso, poiché le sue stelle costituiscono il corpo del mitico cavallo alato rappresentato dall’omonima costellazione, che si estende fino ai confini del Cigno. Anche osservando da un cielo molto buio, la costellazione di Pegaso non contiene molte stelle deboli di fondo, specialmente a ovest del Quadrato.
 
La stella che forma il vertice nordorientale del Quadrato in realtà non appartiene più a Pegaso ma ad Andromeda, un’altraun'altra grande costellazione formata da una concatenazione di stelle di magnitudine 2. Al centro di questa costellazione si trova la celeberrima Galassia di Andromeda, M31, che sotto buoni cieli è visibile anche a occhio nudo come una macchia chiara allungata; si tratta della galassia gigante più vicina alla Via Lattea, che assieme ad essa e alla vicina Galassia del Triangolo formano il Gruppo Locale di galassie. La parte della costellazione che sta a nord del Quadrato di Pegaso appare anch’essa piuttosto povera di stelle di fondo.
 
Proseguendo nella stessa direzione tracciata dalle stelle più luminose di Andromeda si raggiunge Perseo, una costellazione molto più ricca delle precedenti in quanto si trova lungo il piano della Via Lattea, stretta fra le brillanti costellazioni di Cassiopea, a nordovest, e l’Auriga, a est. Perseo si osserva meglio nelle sere di tardo autunno ed è ben nota presso gli astronomi amatoriali per avere alcuni oggetti molto brillanti e di facile osservazione, anche con un binocolo.
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Con un binocolo o un piccolo telescopio si può risolvere facilmente a bassi ingrandimenti il grande ammasso aperto '''NGC 752''', in Andromeda, formato da diverse decine di stelle molto sparse ma ben in risalto rispetto ai poveri campi stellari circostanti.
 
All’estremità occidentale di Pegaso, vicino alla piccola e debole costellazione del Cavallino, si trova '''M15''', un ammasso globulare visibile anche con un binocolo 10x50 e risolvibile parzialmente con un telescopio da almeno 200mm200 mm di diametro.
 
In Andromeda si trova infine un’interessante stella doppia, '''Almach''' ('''γ Andromedae'''), che si risolve in due stelle di simile luminosità con un piccolo telescopio. Un po’ meno luminosa ma altrettanto facile è poi la famosa '''γ Arietis''', una delle prime ad essere state scoperte.