Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Spagna: differenze tra le versioni

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*Artiglieria campale: cannoni semoventi M108 da 105 mm, M109 e M44 da 155, M107 da 175 e M110 da 203 mm. Lanciarazzi Teruel da 140 mm, L21 da 216 mm., L-10 da 300 mm. Artiglierie trainate M56 e M23 da 105 mm, obici da 122 mm, armi da 155mm M114, da 203 mm M115. Artiglierie da costa da 88, 152, 203, 305 e 381 mm.
 
*Artiglierie contraerei: M55 da 12,7 mm, RH-202 da 20mm20 mm, GAI-BOI- da 20 mm, GDF da 35 mm, L70 da 40 mm, M117 da 90 mm, missili HAWK, Nike e Roland
 
*Mezzi corazzati: carri M47, M47E1/2/5, AMX-30, M41, AML-60/90, VEC, MBR-600, BLR, M113
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Il BMR-600, sviluppato in collaborazione tra l'ENASA e l'Esercito come Pegaso 3500 e quindi come BMR-600, è un vero veicolo da combattimento per la fanteria, con 6 ruote motrici di cui 4 (il primo e l'ultimo assale) sterzanti. La mobilità è abbastanza da garantire 700 km di autonomia su strada, 100 km/h di velocità massima e 1,2 m di trincea, nonché capacità di superare un gradino di 0,8m e addirittura una pendenza del 68%. Il guado è anfibio, con idrogetti opzionali per raggiungere i 10 km/h in acqua.
 
La struttura, alta e squadrata, è fatta in alluminio saldato e le sei grandi ruote occupano quasi tutta la lunghezza del mezzo, per cui l'uscita è possibile solo dalla parte posteriore, grazie al fatto che il motore è a destra, in avanti, e pilota e capocarro siedono alla sua sinistra in tandem, con il posto di guida in una sorta di casamatta anteriore, legermente più in avanti del motore e con blindovetri laterali e soprattutto, un parabrezza corazzato anteriore, proteggibile con una spessa piastra metallica in caso di necessità. Lo spessore è necessario perché il veicolo è fatto in alluminio e considerando anche la massa di quasi 14 t, si può considerare quasi un M113 'ruotato' con la stessa disposizione interna, inclusa la rampa di accesso posteriore, che è ad azionamento elettrico anziché idraulico. La protezione è tale da assicurare la resistenza ai proiettili da 7,62 perforanti nella parte anteriore, mentre il resto resiste solo al munizionamento ordinario. Non sempre esistono iposcopi e feritorie per gli 11 fanti trasportati, mentre l'armamento inizialmente previsto era solo di una mitragliatrice da 7,62mm ma ben presto venne incrementato con una completa famiglia di veicoli, previsti in almeno 500 esemplari tra cui il Pegaso 3560/1 APC, il portamortaio da 81 mm 3560/3 e da 120 mm 3560/4, il veicolo comando 3560/5 e il 3564 da supporto di fuoco armato con la torretta TS-90 da 90mm90 mm. Infine il 3562 VEC è un mezzo esplorante per la cavalleria con un nuovo scafo e con una torretta armata di mitragliera da 20 o da 25 mm.
 
Sono stati visti anche mezzi con una torretta telecomandata con arma da 12,7mm. Tutti hanno il motore spagnolo Pegaso 9157/8 a 6 cilindri diesel da 306hp che dà 22hp/tonnellata e un consumo accettabilmente basso. Per fare un esempio, l'M113 ha circa 210 hp per 11 t.
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Da notare che la massa, per quanto tutt'altro che modesta (38t) permetteva ben 24 hp/ton, valore superato, e di poco, solo dai carri armati di ultima generazione come il Leopard 2 (per fare un esempio, il Palmaria italiano pesava circa 45 t con un motore da 750 hp e quindi aveva solo 16,6hp/ton). Le prestazioni erano di 70 km/h, gradino 0,9 m, trincea 2,8m e 550 km di autonomia grazie a ben 1300 l di carburante nei serbatoi.
 
La corazzatura era in acciaio saldato e non in alluminio, questo spiega come mai, pur con un aspetto simile, il semovente pesava quasi il doppio dell'M109, anche perché lo spessore è stato reso adatto a resistere al 20mm20 mm perforante (e quindi, soprattutto, a quasi ogni scheggia d'artiglieria). Il cannone-obice era lo stesso degli altri tipi, ma il rinculo è stato contenuto, necessariamente, a 900m900 m contro 1400. La dotazione di munizioni era di 28 colpi, relativamente limitata ma simile a quella dell'M109, le sospensioni erano di tipo a barra di torsione con ammortizzatori idraulici per 4 delle sei ruote laterali, che costituivano un treno di rotolamento tipo Vickers assieme a 5 rulli reggicingolo per lato. La massa del mezzo consentiva di ridurre la pressione ad appena 0,75 kg/cmq. L'artiglieria era vista anche come sostituto dei cannoni da costa Vickers da 152/50 mm, adattandone l'affusto per il nuovo cannone onde migliorare la logistica (la gittata restava praticamente uguale).
 
Questo cannone-obice, ancora nel 1991 era in competizione -per riequippaggiare l'artiglieria dell'ET- con un altro modello simile, il SITECSA ST-102 da 155/45 mm da ben 40 km di gittata massima. Questo non dovrebbe stupire, perché le artiglierie da 155/39 erano state la 'rivoluzione' degli anni '70, ma negli anni '80 stavano apparendo nuove armi da 155/45mm, capaci di raggiungere i 30 km anche senza proiettili speciali a razzo, nate in gran parte grazie al genio di Gerry Bull, tecnico canadese morto in circostanze misteriose e su cui pesa il sospetto dell'azione di agenti segreti israeliani.