La prosa ultima di Thomas Bernhard/Scrivere contro la morte: differenze tra le versioni

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Murau rivela gradualmente sempre di più sul suo progetto, e il confine tra il suo resoconto e la narrativa stessa diventa sempre più sottile. La descrizione di Murau si legge a volte come un'analisi del processo di scrittura creativa, sia che si tratti dell'importanza di formare schizzi e note in una narrazione fluida e continua, o della difficoltà di iniziare.<ref>Si veda: ''ibid.'', pp. 200-1.</ref> È come se Bernhard stesse usando il suo protagonista per chiarire e ordinare la propria comprensione della produzione creativa e letteraria. Murau chiarisce al lettore che il suo progetto deve essere compreso alle sue condizioni: "Wolfsegg wird ausgelöscht in meinem Bericht auf meine Weise".<ref>''Ibid.'', p. 201, rr. 27-8.</ref> Come ammette, Roma è il posto giusto per il suo "Bericht", ora è il momento giusto, ma l'impulso principale dietro questo progetto è umano e impreciso: "ich kann es [che deve scrivere il suo rapporto ora a Roma] nicht beweisen, jedenfalls nicht im Augenblick und jedenfalls auch nicht mit meinen Wörtern, aber ich fühle es, [...] ich bin auf der Piazza Minerva ein neuer Mensch geworden."<ref>''Ibid.'', p. 202, rr. 14-18.</ref> Dove le parole falliscono, i sentimenti trionfano. Egli può trasmettere il fatto che i tempi sono maturi per il suo lavoro, ma non può dissezionare il sentimento che informa il suo giudizio. Il linguaggio ha raggiunto i suoi limiti come strumento di comunicazione (al lettore) o di autoanalisi, e Murau è ridotto ad articolare indirettamente lo scopo del suo progetto, raccontando al lettore come egli abbia detto a Gambetti di essere diventato una persona nuova a Roma. Il lettore deve costruirsi il resto.
 
Come anche Gregor Keuschnig di [[w:Peter Handke|Peter Handke]], che cerca una nuova identità in una città straniera, Murau vuole una nuova vita. La differenza tra questi due personaggi, tuttavia, è quella in cui Keuschnig è consapevole e, al confronto, non troppo a disagio, di condurre un "Doppelleben" a Parigi che combina le identità che eredita dal suo passato e dal "risveglio" che improvvisamente si verifica una mattina (letteralmente, si sveglia per ritrovarsi uomo nuovo); gli obiettivi di Murau invece sono meno immediati perché il cambiamento di Murau è già avvenuto. <ref>Peter Handke, ''Die Stunde der wahren Empfindung'' (Frankfurt: Suhrkamp, 1975), p. 13 – [ital. ''L’ora del vero sentire'', Garzanti, 1980; ingl. ''[[:en:w:A Moment of True Feeling|A Moment of True Feeling]]''].</ref> L'enfasi nel suo racconto è sulla sua dissezione di ciò che è avvenuto prima del cambiamento. La trama, composta da un telegramma nella prima pagina che consente a Murau di riflettere sul tema del suo contesto familiare per gran parte delle seicentocinquanta pagine del libro, offre lo sfondo ideale. A differenza del narratore in terza persona di Handke che descrive a distanza i cambiamenti di Keuschnig e rimira nell'ultima pagina del suo resoconto la nuova vita di Keuschnig, la narrazione in prima persona più urgente di Bernhard si occupa di esplorare le influenze profondamente personali del passato attraverso il "Geistesarbeit" di Murau.<ref>Bernhard, ''Auslöschung'', p. 614, r. 5.</ref></ref> In questo senso, ''Auslöschung'' è una continuazione del progetto autobiografico e di ''Beton''; la differenza principale, tuttavia, è che Murau è più sicuro in se stesso dei narratori autobiografici o di Rudolf. Laddove Salisburgo e la vita familiare avevano portato momenti di felicità rispettivamente per i narratori autobiografici e per Rudolf, Roma e la narrazione rappresentano una vita comoda e una speranza assoluta per Murau: "Und ich hatte so viele Jahre nicht mehr an eine Rettung geglaubt, nur immer mein Untergang gesehen."<ref>''Ibid.'', p. 202, rr. 21-3.</ref>
 
 
== Critica sociale ==