La prosa ultima di Thomas Bernhard/Scrivere contro la morte: differenze tra le versioni

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== Estinzione ==
<div style="color: teal; text-align: center; font-size: 0.9em;">'''«Da Roma, dove sono tornato, dove ho scritto questa ''Estinzione'' e dove resterò, scrive Murau.»'''</div>
È importante comprendere il termine "Auslöschung" in quest'ultima grande opera in prosa di Bernhard come parte di un procedimento in corso. Mentre Schlichtmann ha ragione nel parlare della "Mehrdeutigkeit des Begriffs", è altrettanto chiaro che emerge un uso maggiore o principale della parola che affina la definizione narrativa dell'autosviluppo di Murau.<ref>Schlichtmann, p. 14.</ref> Eun-Hee Ryu, in uno studio sui progetti accademici e letterari intrapresi dai protagonisti di Bernhard, attribuisce alla parola e al concetto un ampio e ambizioso significato, riferendosi all'intenzione di Murau "die ganze Geschichte von Wolfsegg und zugleich seine eigene Geschichte auszulöschen."<ref>Eun-Hee Ryu, ''Auflösung und Auslöschung: Genese von Thomas Bernhards Prosa im Hinblick auf die «Studie»'', Europäische Hochschulschriften I, Deutsche Sprache und Literatur, 1647 (Frankfurt: Peter Lang, 1998), p.267.</ref> Ai fini della nostra indagine, il titolo "Auslöschung", o ''estinzione'', sarà preso principalmente ad indicare l'atteggiamento di Murau nei confronti del suo passato e di Wolfsegg in particolare.
 
Per un uomo che mantiene la calma sentendo le notizie scioccanti sulla morte dei suoi genitori e dei suoi fratelli, che odia l'Austria e la sua gente e che riserva un veleno particolare per la tenuta residenziale di famiglia, Wolfsegg, Murau è sospettosamente ansioso di tornare a Wolfsegg in tempo per il funerale: "Streiken die Eisenbahnen, fliege ich, [...] streiken die Fluggesellschaften, fahre ich mit dem Zug, aber mit dem Zug muß ich noch heute nacht fahren, mit dem Flugzeug muß es morgen um fünf Uhr früh sein."<ref>Bernhard, ''Auslöschung'', p. 303, rr. 9-13.</ref> Dal momento che nel testo non vi è alcuna indicazione del fatto che egli voglia assistere al funerale ''di per sé'' o di rendere omaggio ai morti come doverso figlio e fratello in lutto, ci deve essere un'altra ragione. La risposta sta nel suo atteggiamento nei confronti della famiglia. Nonostante le sue dure critiche nei loro confronti, Murau ama la sua famiglia; infatti, non può fare a meno di amarli.
 
Subito dopo aver riconosciuto a se stesso il proprio potere nel poter presiedere al destino di Wolfsegg, nel suo ruolo di unico erede, viene colto di sorpresa dal commento di Caecilia che dice di aver inviato contemporaneamente un telegramma sia a Spadolini ("gleichzeitig") che a lui.<ref>''Ibid.'', p. 389, rr. 15-16.</ref> È così ferito che sua sorella lo consideri sulla stessa base emotiva di Spadolini che, frustrato e incredulo, si ripete tra sé e sé ossessivamente il fatto che lei abbia contemporaneamente inviato a Spadolini un telegramma. Come se ciò non bastasse, si rende conto che Caecilia deve aver saputo da sempre della relazione di sua madre con Spadolini. Il modo in cui esprime questa constatazione suggerisce che egli sia geloso; è come se il suo piccolo gruppo segreto di tre fosse stato scoperto, la sua posizione di privilegio minata: "Die Schwestern sind immer schon Eingeweihte gewesen, dachte ich".<ref>''Ibid.'', rr. 22-3.</ref>
 
La sua gelosia è evidente anche quando ha a che fare con l'inconcludente cognato; Murau cerca di emarginarlo (contrastandolo ripetutamente con le sue sorelle e se stesso usando "wir" in opposizione a lui), insistendo sul fatto che non è all'altezza del compito di affrontare la catastrofe delle morti, e termina dichiarando ad Amalia e Caecilia: ''"der Schwager paßt nicht zu uns."''<ref>''Ibid.'', p. 422, rr. 3-4 [corsivo nell'originale].</ref> Ancora una volta, come nell'esempio di Spadolini e del telegramma, crea nella sua mente una cricca di famiglia, implicita nella sua espressione, che ha lo scopo di escludere qualcun altro e sentirsi allo stesso tempo membro privilegiato di un piccolo gruppo esclusivo — qui, Murau insieme alle sue due sorelle, contro il cognato. Quando finalmente Caecilia ammette che il suo nuovo marito le sta dando sui nervi (''"Er geht mir die ganze Zeit auf die Nerven"''), Murau è elettrizzato e arriva in qualche modo prematuramente alla conclusione che ella sicuramente non lo ama e può solo averlo sposato per dispetto alla loro madre.<ref>''Ibid.'', p. 424, r. 1 [corsivo nell'originale].</ref> Gonfia il commento di Caecilia sproporzionatamente per sentirsi meglio e allinearsi di nuovo con sua sorella a spese del marito: "Die Fassade, den Weinflaschenstöpselfabrikanten betreffend, war nicht mehr aufrechtzuhalten, dahinter war beits nichts als nur eine unablässig sich vertiefende Abneigung sichtbar geworden."<ref>''Ibid.'', rr. 3-6.</ref> Murau mostra in queste scene che il suo amore per le sorelle e la loro lealtà nei suoi confronti è importante, per quanto sprezzante egli possa essere verso di loro altrove nella narrazione.
 
Quando entra nell'orangeria, la semplicità con cui esprime il suo desiderio di vedere il corpo mutilato di sua madre è insolita e di conseguenza tanto più potente:
{{q|Se mi fosse stato possibile, avrei tolto il coperchio della bara in cui giaceva mia madre [...] eppure ebbi quel pensiero, nella mia testa continuava ad affiorare quel pensiero, voglio guardare dentro la bara in cui giace mia madre, la parola ''giace'' la trovavo grottesca.|''Ibid.'', p. 449, rr. 15-22 [corsivo nell'originale].|Wenn es mir möglich gewesen wäre, hätte ich den Deckel des Sarges aufgemacht, in welchem meine Mutter lag [...] doch ich hatte diesen Gedanken, immer wieder tauchte der Gedanke in meinem Kopf auf, daß ich in den Sarg hineinschauen will, in welchem meine Mutter liegt, das Wort ''liegt'' war mir dabei ein groteskes.|lingua=de}}
Se c'è qualche dubbio sul fatto che Murau amasse davvero sua madre, specialmente alla luce dei precedenti commenti aggressivi sul suo volgare ceto medio-basso, allora vengono qui dissipati.<ref>Si veda: ''ibid.'', p. 49.</ref> Ci sono somiglianze tra Murau e [[w:Lo straniero (Camus)|Meursault]] di [[w:Albert Camus|Camus]], entrambi i quali ricevono telegrammi che li informano della morte della madre nella prima pagina delle loro rispettive storie; entrambi i personaggi sembrano non preoccuparsi della notizia:
{{q|Aujourd’hui, maman est morte. Ou peut-être hier, je ne sais pas. J’ai reçu un télégramme de l’asile : "Mère décédée. Enterrement demain. Sentiments distingués." Cela ne veut rien dire. C’était peut-être hier.<ref>Albert Camus, ''L’etranger'' (Paris: Gallimard, 1942), p. 9. Si veda l'analisi della frase in "[[:fr:w:Aujourd'hui, maman est morte|Aujourd'hui, maman est morte]]".</ref>}}
Meursault commenta cinicamente l'apparente riluttanza del suo capo a concedergli un paio di giorni di ferie, ma si rassicura perché il capo è obbligato a lasciarlo andare, dato che ha una scusa a tenuta stagna, "une excuse pareille".<ref>''Ibid.''</ref> Queste non sono certo le parole di un figlio colpito dal dolore. Tuttavia, le somiglianze tra questi personaggi si fermano qui. Nella succitata frase accuratamente costruita riguardo al coperchio della bara, Murau si rivela: usa eccezionalmente il "meine" possessivo per sua madre (che altrimenti, anche quando professa il suo amore per lei, viene solitamente sostituito con "die");<ref>Si veda: Bernhard, ''Auslöschung'', p. 265, r. 15.</ref> ripete in successive [[w:clausola (linguistica)|clausole relative]] il suo desiderio di vederla, quasi come un bambino viziato e insistente; il suo desiderio di vederla ("daß ich in den Sarg hineinschauen will") è superato in forza solo dalla repulsione per la sua stessa descrizione di lei sdraiata nella bara ("grotesk"). L'isolamento della parola "liegt" accentua il fatto della sua morte, sua madre ridotta a un cadavere senza vita, supina e senza respiro, quasi come un pezzo di carne. Diventa ossessionato ("besessen") dal pensiero di aprire la bara, quasi a voler assicurarsi che sia davvero morta.<ref>''Ibid.'', p. 454, r. 27.</ref> L'imbarazzante tentativo fallito di forzare il coperchio inchiodato della bara è, ovviamente, la prova definitiva e visibile dell'impeto dei suoi sentimenti e del desiderio di vedere sua madre.<ref>''Ibid.'', p. 452.</ref> Considerato da questa prospettiva, è quindi difficile giustificare il tema sempre presente dell'estinzione ("Auslöschung") in questo testo come un tentativo di Murau di obliterare la sua famiglia in qualsiasi senso fisico; è l'estinzione mentale, emotiva che cerca per essere meno gravato dal suo passato, non l'estinzione fisica di Wolfsegg, della sua famiglia o di se stesso.
 
 
== Critica sociale ==
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