Guida alle costellazioni - Regioni celesti scelte/Galassie nell'Orsa Maggiore: differenze tra le versioni

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Anche '''NGC 3674''' appare piuttosto debole e anch’essa è infatti fuori dalla portata di telescopi di diametro inferiore ai 250mm; si tratta di una galassia lenticolare vista quasi di taglio, situata alla distanza di circa 95 milioni di anni luce.
 
Fra le componenti più remote di questo gruppo vi sono le galassie interagenti '''NGC 6390A''' e '''NGC 6390B''', note collettivamente anche con la sigla Arp 299. Possono essere notate con difficoltà attraverso un telescopio di 200mm di diametro, ma i loro splendidi dettagli non sono visibili in alcun modo se non in fotografia ad alta risoluzione; queste due galassie sono in fase di profonda interazione, dalla quale ne sono derivate intense ed estese regioni di starburst. La loro distanza è di circa 130 milioni di anni luce.
 
In posizione un po’ isolata sia apparentemente che effettivamente da altri gruppi di galassie è la '''NGC 3780''', situata circa a metà strada fra le stelle Merak (β Ursae Majoris) e Megrez (δ Ursae Majoris); è alla portata di telescopi da 150mm di diametro, sebbene sia visibile con difficoltà e appaia come una piccola macchia senza dettagli appariscenti. Si tratta di una galassia spirale vista di faccia, con un nucleo brillante da cui si dipartono dei bracci di spirale di aspetto sfilacciato; la sua distanza è di circa 65 milioni di anni luce.
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Nella sua direzione si osservano numerose galassie più appariscenti che però non fanno parte fisicamente dell’ammasso, trovandosi in primo piano: fra queste vi sono '''NGC 3737''', '''NGC 3737A''', '''NGC 3759''' e '''NGC 3759A''', tutte facenti parte di un gruppo di galassie situato a circa 260 milioni di anni luce. La maggior parte di queste sono visibili con telescopi da 300mm di diametro a salire e presentano una magnitudine integrata pari a circa 13.
 
Altri ammassi di galassie compresi nel Superammasso dell’Orsa Maggiore sono '''Abell 1270''', il più occidentale nonché uno dei più remoti, trovandosi a 940 milioni di anni luce, Abell 1291, formato in realtà da due addensamenti sovrapposti lungo la nostra linea di vista e distanti rispettivamente 700 milioni e 785 milioni di anni luce, Abell 1383, situato a 820 milioni di anni luce, e Abell 1436, a 890 milioni di anni luce. Tutti questi ammassi sono piuttosto difficili da riprendere a causa della debolezza delle loro componenti; inoltre sulla loro linea di vista capita spesso ceche si trovino galassie un po’ più appariscenti che però non ne fanno parte, trovandosi in primo piano.
 
A sud del Grande Carro, a circa 3 gradi in direzione nordovest rispetto alla stella χ Ursae Majoris si trova l’ultimo degli ammassi di galassie di una certa rilevanza in questo settore, '''Abell 1314'''; si tratta in realtà anche del più cospicuo e di gran lunga del più facile, dato che alcune delle sue stelle membri sono visibili anche con strumenti da 250mm di diametro, seppur con una certa difficoltà. Situato a 447 milioni di anni luce circa, quest’ammasso è evidentemente in primo piano rispetto a quelli facenti parte del Superammasso dell’Orsa Maggiore e infatti viene considerato membro del più vicino Superammasso del Leone, di cui costituisce l’estremità più settentrionale. Questo superammasso si estende per 420 milioni di anni luce, con una larghezza di circa 200 anni luce, e ha il suo centro nell’ammasso Abell 1185, situato al confine fra Orsa Maggiore, Leone e Leone Minore. La componente più brillante e più massiccia è la '''IC 712''', di tipo ellittico o forse lenticolare e situata presso il centro geometrico dell’ammasso, anche se non è evidente alcun aumento di concentrazione delle galassie membri attorno a questa galassia gigante; il suo diametro è di circa 150.000 anni luce ed è anche una galassia attiva. A breve distanza verso sudovest si trovano '''IC 708''' e '''IC 711''', due galassie molto studiate per via della loro interazione col mezzo intergalattico dell’ammasso: si tratta infatti di due radiogalassie di tipo cosiddetto “head-tail” (testa-coda), dove è visibile alle onde radio una lunga coda di gas espulso ad alta temperatura, la cui forma è stata distorta dalla collisione col mezzo intergalattico; in particolare '''IC 711''' possiede una delle code più lunghe mai individuate nell’Universo osservabile, con un’estensione che arriva fino a 2 milioni di anni luce. Fra queste due galassie si trova anche IC 709, un altro dei membri più importanti dell’ammasso. Fra le altre galassie membri, almeno una trentina sono più luminose della magnitudine integrata 16, sebbene molte di queste abbiano una luminosità superficiale piuttosto bassa. L’assenza nei dintorni di galassie situate in primo piano che alterano l’aspetto di quest’ammasso consente di avere un facile quadro d’insieme della sua reale morfologia.