La prosa ultima di Thomas Bernhard/Valori personali: differenze tra le versioni

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Glenn Gould e Wertheimer diventano individui insopportabili a causa della loro misantropia: "Wie Glenn, duldete auch Wertheimer keine Menschen um sich. So wurde er mit der Zeit unerträglich."<ref>Bernhard, ''Der Untergeher'', p. 42.</ref> Il narratore, invece, lungi dal fornire solo esempi negativi di amicizia umana, fa una valutazione enfaticamente positiva, più avanti nel libro: "Jeder Mensch ist ein einmaliger Mensch und tatsächlich, für sich gesehen, das größte Kunstwerk aller Zeiten, so habe ich immer gedacht und denken dürfen."<ref>''Ibid.'', p. 134.</ref> Questa affermazione universale sull'umanità si basa sulle sue stesse esperienze: "denken dürfen" qui implica che è stato in grado di pensarlo a causa delle persone straordinarie che egli stesso è stato fortunato a conoscere. In quello che è molto probabilmente un riferimento obliquo a Hede Stavianicek (che morì nello stesso anno in cui uscì il libro e la cui lunga malattia fu fonte di grande infelicità per Bernhard), il narratore ironico e borbottante di ''Holzfällen'' opina con tristezza, ma prosaicamente: "Wir sind mit Menschen so innig zusammen, daß wir glauben, es ist eine Bindung für das ganze Leben, und verlieren sie aufeinmal über Nacht [..]."<ref>Bernhard, ''Holzfällen'', p. 73. Si veda anche: ''ibid.'', p. 76.</ref> Anche Reger, ben equilibrato e di successo, mette in prospettiva il ''locus'' delle attività intellettuali per quanto riguarda l'amore per sua moglie: "Immer habe ich geglaubt, die Musik ist es, die mir alles bedeutet, [...] auch, die Philosophic [...], aber alles das [...] ist nichts gegen diesen einzigen geliebten Menschen."<ref>Bernhard, ''Alte Meister'', p. 285.</ref> Le persone, e non solo la famiglia, significano sempre di più nella prosa degli anni ’80.
 
Murau ha più amici di qualsiasi altro protagonista bernhardiano. Tuttavia, la loro caratterizzazione è tutt'altro che completa e servono in gran parte a far luce sui pensieri e sulle motivazioni di Murau. Come dice Alfred Pfabigan sulla presentazione degli amici di Murau nella narrazione di ''Auslöschung'': "Mit Ausnahme Spadolinis verzichtet Murau auf individualisierende Portrats und konzentriert sich auf eine summarische Beschreibung des Beziehungstypus". <ref>Pfabigan, p. 257.</ref> L'effetto della riluttanza da parte di Bernhard a caratterizzare in dettaglio gli amici di Murau è quello di renderli estensioni dei processi mentali e dei pensieri interiori del protagonista, sviluppando così la propria caratterizzazione di Murau nella narrazione e attraverso di essa.<ref>I seguenti critici forniscono analisi separate dei personaggi di ''Auslöschung'': Mittermayer, ''Thomas Bernhard'', pp. 113-17; Schlichtmann, pp. 67-84, e Pfabigan, pp. 230-64. Per un informativo contesto biografico sulle principali figure nel romanzo, si veda: Hans Höller, "Menschen, Geschichte(n), Orte und Landschaften", in Höller e Heidelberger-Leonard, pp. 217-34. La sezione intitolata "Namen und Geschichten" (''ibid.'', pp. 217-29) è di particolare interesse.</ref> L'effetto della narrazione in prima persona incentrata su Murau è meno quello di rappresentarlo come una persona egocentrica e più di concentrarsi sulla sua intensa introspezione. La successiva sezione di questo capitolo valuterà il contributo dei seguenti personaggi: '''Gambetti''', '''Spadolini''', '''Maria''' ed '''Eisenberg''', nonché gli '''abitanti''' del villaggio di Wolfsegg.
 
Gambetti, dotato allievo di Murau, è una figura notevolmente marginale in ''Auslöschung'', soprattutto data la frequenza con cui il suo nome e i suoi commenti appaiono nel testo. Schlichtmann lo chiama una figura su cui il lettore scopre "relativ wenig". 769 Come per tutti i personaggi del romanzo, Bernhard usa Gambetti per rivelare importanti informazioni sullo stato psicologico di Murau e le sue relazioni umane.
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Fin dall'inizio del suo resoconto, è chiaro che il rapporto tra Murau e Gambetti è insolito: "Unser Verhältnis ist das ideale".<ref>Bernhard, ''Auslöschung'', p. 10, rr. 18-19.</ref> La ragione fornita da Murau per questa buona affinità — mai prima d'ora in una narrativa in prosa bernhardiana una relazione tra due persone è stata "ideale" — è che non recitano i ruoli standard di studente e insegnante, e non esiste una vera gerarchia; il loro è presumibilmente uno scambio di informazioni intellettuali a parità di condizioni. È una relazione reale e reciproca piuttosto che le relazioni spesso a senso unico mentore-studente che hanno caratterizzato le opere precedenti (narratore e Podlaha o nonno; Rudolf e la sua dominante sorella). Come Murau informa il lettore, Gambetti in effetti insegna a lui almeno quanto lui insegna al suo presunto studente. Certo, alla fine Murau ha il controllo (come insegnante), ed è questo potere che gli consente di parlare della relazione in termini così liberali; Gambetti non afferma mai che la relazione sia uguale. È importante e insolito che il pretesto finanziario (Murau non ha comunque bisogno di soldi) permetta a Murau di godersi la vita in compagnia di un amico: parlano di letteratura in modo rilassato e camminano regolarmente su e giù per il [[w:Pincio|Pincio]], impegnandosi in conversazioni rilassate e piacevoli.<ref>''Ibid.'', p. 11.</ref> Murau usa Gambetti nella narrazione per esprimere le proprie opinioni riportando ciò che ha detto a Gambetti. Il lettore viene raramente informato delle opinioni di Gambetti su questioni specifiche, quindi la rappresentazione della loro relazione diventa un'auto-rivelazione da parte di Murau. Gambetti agisce quindi come stimolo per Bernhard, non solo nella sua funzione narrativa nei confronti del lettore, ma anche nell'ambito dell'azione narrativa.
 
 
 
 
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