La prosa ultima di Thomas Bernhard/Valori personali: differenze tra le versioni

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La sottigliezza stilistica fornisce qui un sottotesto e migliora il contenuto del passaggio. L'effetto è che il testo presenta al lettore due possibili linee di indagine: in primo luogo, una critica sociale ovvia e (nelle opere precedenti, spesso ripetuta) specifica su una professione; e in secondo luogo, e più chiaramente, la narrazione fornisce al lettore, disposto a essere guidato dagli indizi bernhardiani, una visione dei pensieri privati e dei valori personali che alimentano le osservazioni e le critiche di Murau. Ciò che inizialmente sembra una critica sociale familiare, un po' stanca, viene in effetti rivelata come un'indagine su valori umani. Rendendo l'interpretazione personale gratificante e poliedrica, Bernhard guida il lettore nel mondo psicologico di Murau: il suo modo di pensare e di percepire il mondo.
 
L'arte di definire valori e sentimenti positivi mediante implicazione fu molto usata da Bernhard nella pentalogia e in ''Beton''. In ''Auslöschung'', tuttavia, emerge un'espressione narrativa più schietta e, con essa, una comprensione più chiara delle relazioni positive del protagonista con le altre persone. Persino la parola "Unmensch", usata dalla famiglia di Murau per screditare Onkel Georg e la sua mente indagatrice ("Dein Onkel Georg ist ein Unmensch! haben sie [die Meinigen] oft gesagt"), 701 può avere connotazioni positive. Oltre duecento pagine dopo che Murau ci ha informato di questa critica, ci descrive un incidente in cui da bambino sua madre lo rimprovera per essersi messo a leggere in segreto invece di occuparsi dei doveri familiari: "Plötzlich schaute sie [meine Mutter] mir ins Gesicht und sagte: ''du bist unser Unmensch!''" 102 È chiaro che gli atti umanistici di avere una mente indagatrice, porre molte domande (Georg) e leggere letteratura seria (il giovane Murau) — legati dalla parola "Unmensch" — evidenziano qui, per contrasto, la chiusa mentalità della famiglia di Murau. Sono chiaramente loro che sono "unmenschlich" e la parola, sebbene implicitamente, afferma la crociata di Murau e di suo zio contro i valori provinciali e conservatori dei genitori di Murau. L'uso improprio della parola da parte dei suoi genitori è un'inversione dell'idioma standard e, come tale, un esempio del modo in cui la lingua può essere manipolata in modo grottesco a fini personali. Come per segnalare il legame tra questi due esempi della stessa parola, Bernhard include in entrambi il punto esclamativo, un [[w:punteggiatura|segno di interpunzione]] usato di rado in ''Auslöschung'' e nella prosa di Bernhard generalmente.
 
Nel corso della narrazione, i valori umani, incarnati da "Mensch" e dai suoi composti sono un mezzo utile con cui Bernhard avvicina Murau ad altre persone. Nel rappresentare lo stretto legame tra Onkel Georg e se stesso, ad esempio, Murau sottolinea il valore positivo del legame tra la vita reale e il contatto umano, e di nuovo appare la parola "Mensch":
{{q|Mio zio Georg mi ha aperto la via della musica e della letteratura [...] e mi ha fatto conoscere i poeti come uomini vivi [...] A mio zio Georg debbo il fatto di essere diventato [...] un uomo che senz'altro si può definire libero. [...] Grazie a mio zio [...] non ho visitato popoli morti, ma vivi.|''Ibid.'', p. 45, rr. 1-28.|Mein Onkel Georg hat mir die Musik und die Literatur aufgeschlüsselt [...] und die Dichter als lebendige Menschen nahegebracht [...]. Meinem Onkel Georg verdanke ich, daß ich [...] ein durchaus als frei zu bezeichnender Mensch geworden bin. [...] Ich habe durch meinen Onkel [...] keine toten Völker aufgesucht, sondern lebendige.|lingua=de}}
Questo brano può essere letto come un'antitesi diretta alle accuse mosse a Rudolf da sua sorella in ''Beton'' secondo cui gli unici amici che ha sono filosofi e poeti morti.<ref>Bernhard, ''Beton'', pp. 41-2 e 55.</ref> È, in parte, attraverso il vedere i poeti come persone viventi ("lebendige Menschen" ) che Murau, a differenza di Rudolf, ottiene un senso di liberazione ("frei") dalla frustrazione, dalla solitudine e dalla comunicazione a senso unico. Le persone (i poeti e Georg), fonte di molta sofferenza per i precedenti protagonisti, qui si trasformano in una forza liberatrice. Nel caso in cui il lettore sia tentato di pensare che i musicisti e i poeti viventi di Murau siano gli stessi degli "amici" scrittori e filosofi di Rudolf, Murau prende opportunamente le distanze dalla nozione di "intellettuale" o pensatore e si schiera fermamente a favore di un sano contatto sociale. Inoltre, la ripetizione di "lebendig" riconduce a Georg: è suo zio, dopo tutto, che ha riportato in vita gli stessi poeti e scrittori che Elisabeth in ''Beton'' derideva crudelmente come una società di amici estinti. Onkel Georg presenta al giovane Murau una possibilità positiva che lo libera da catene (qui non meglio specificate). Il ruolo di Onkel Georg qui può essere paragonato all'influenza positiva esercitata sul giovane Thomas da suo nonno, nella pentalogia. L'enfasi sull'importanza di Georg non vuol dire che Murau non rispetti i grandi scrittori; l'elenco di letture che compila per Gambetti ricorda al lettore che Murau mantiene grande rispetto per la storia intellettuale, ma non cerca conforto esclusivamente in essa.<ref>L'elenco di letture include le seguenti opere (in ''Auslöschung'', si vedano rispettivamente pp. 7-8, rr. 27-8 e rr. 1-2): ''[[:de:w:Siebenkäs|Siebenkäs]]'' ([[w:Jean Paul|Jean Paul]]); ''[[:de:w:Der Process|Der Prozeß]]'' ([[w:Franz Kafka|Kafka]]); ''[[:de:w:Amras (Thomas Bernhard)|Amras]]'' ([[Thomas Bernhard|Bernhard]]); ''Die Portugiesin'' ([[w:Robert Musil|Musil]]); e ''[[:de:w:Hermann Broch#Rezeption|Esch oder die Anarchic]]'' ([[w:Hermann Broch|Broch]]).</ref>
 
 
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