La prosa ultima di Thomas Bernhard/Valori personali: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
testo
testo
Riga 16:
 
La narrazione contiene molti di questi segnali che incoraggiano un'interpretazione affermativa della vita sulla base delle risposte e degli atteggiamenti di Murau nei confronti del suo ambiente. Laddove Rudolf è talvolta stanco e quasi sconfitto, Murau ha molto più entusiasmo per la vita. Anche mentre critica, non perde di vista le sue priorità. Nella sua virulenta bordata contro la maggior parte delle persone della classe media (che a un certo punto definisce "der sogenannte gebildete Mittelstand, vor welchem ​​einem immer graust")<ref>''Ibid.'', p. 175, rr. 17-18.</ref> che cercano una falsa sicurezza dietro titoli e qualifiche, egli presenta il primato della vita come alternativa più preziosa: "So gering schätzen sie [die meisten Leute] das Leben an sich, daß sie nur die Zeugnisse und Titel sehen und sonst nichts".<ref>''Ibid.'', p. 80, rr. 5-7.</ref> Sebbene non sia fornita una definizione precisa o dettagliata di "das Leben an sich", Murau intuisce il valore positivo che si trova nella vita quando viene liberata da qualifiche e titoli pretenziosi che sostengono la fragile identità personale della maggior parte delle persone. Ancora una volta, l'attenzione è rivolta all'aspetto umano dell'esistenza: "Nicht die Menschen werden seit Jahrhunderten gesehen, sondern nur Titel und Zeugnisse." Questo è un tipico esempio in ''Auslöschung'' dell'idealismo basilare presente nelle persone, nascosto in esplicite critiche sul loro comportamento e atteggiamenti.
 
Tutti i riferimenti di cui sopra, insieme alla visione molto più calma e ottimistica di Murau, si traducono in una serie coerente ma non programmatica di valori personali emergenti in ''Auslöschung'', man mano che Murau rivela le sue relazioni relativamente facili con persone e amici; questi valori possono essere divisi in tre grandi aree: "calore umano", "carattere" e "amore".
 
Bernhard stabilisce le credenziali umane di Murau fin dall'inizio del romanzo; non solo la sua consapevolezza delle qualità essenzialmente umane, ma anche il suo calore e la sua cordialità verso una vasta gamma di persone lo contrappone immediatamente con tutti i precedenti protagonisti di Bernhard. Nel suo atteggiamento verso le persone e la vita, Murau è più strettamente collegato a Rudolf che a figure precedenti come i solitari, ossessivi e anormalmente intensi Walter (''Amras''), Konrad (''Das Kalkwerk'') o Roithamer (''Korrektur''). Anche se confrontato con i protagonisti successivi che confidano nel proprio lavoro (il narratore in ''Der Untergeher''), o sono piuttosto solitari (Rudolf e il narratore in ''Holzfällen'') o si dedicano amorevolmente a una persona (Wertheimer e Reger) Murau è una figura più socievole, più equilibrata.
 
Uno degli indizi stilistici più chiari che Bernhard fornisce a questo sviluppo sociale e personale è il ripetuto impiego nella narrazione della parola "Mensch" e dei suoi composti. La scelta delle parole di Murau chiarisce il suo impegno nei confronti dei valori umani, anche se spesso è solo implicitamente. Fin dall'inizio del racconto di Murau, il narratore evidenzia al lettore l'importanza della parola "Mensch". Già nella seconda pagina del suo racconto, egli fa riferimento al "menschenunwürdige Last [der deutschen Sprache]".<ref>''Ibid.'', p. 8, r. 21.</ref> Alcune pagine dopo, il clima di Wolfsegg viene chiamato "menschenvernichtend".<ref>''Ibid.'', p. 17, rr. 15-16.</ref> Più tardi, mentre ancora a Roma, Murau si scaglia contro l'insegnamento e le professioni legali: "Wenn wir uns mit einem Lehrer unterhalten, kommen wir bald darauf, daß er ein aus Unzufriedenheit mit sich selbst, menschenzerstörender, ja letzten Endes weltzerstörender Charakter ist, genauso [wie] mit einem Richter."<ref>''Ibid.'', p.92, rr. 5-9. Una variante di questi esempi viene usata in seguito quando Murau si riferisce, sia in termini letterali sia metaforici, alle prigioni e ai campi di concentramento nazisti come "Menschenvernichtungsanstalten" (p. 447, rr. 5-6). Bernhard usa questa stessa parola per descrivere le scuole in ''Alte Meister'' (p. 58).</ref> In tutti questi esempi, Bernhard poteva non usare il prefisso "mensch"; tra l'altro, rende le frasi un po' ampllose poiché il significato verrebbe comunque trasmesso in tutti e tre i casi ugualmente bene, e ancor più idiomaticamente, senza tale prefisso.
In isolamento, questi aggettivi potrebbero essere considerati figure idiolettiche del linguaggio, persino un'esagerazione da effetto; dopo tutto, un linguaggio può essere descritto, senza un contesto più specifico o una definizione più precisa, come un fardello disumano per l'uomo? Insieme, tuttavia, queste descrizioni forniscono un suggerimento al lettore sulle priorità e sui valori personali di Murau; la conservazione dei valori umani è alla base della sua espressione in tutti questi esempi. Nell'ultimo, inserendo "menschenzerstörend" e "weltzerstörend" in clausole successive che culminano in un crescendo ("weltzerstörend" è una versione più elevata e più estrema di "menschenzerstörend"), invita o consente al lettore di associare "Menschen" con "Welt". In quello che altrimenti potrebbe essere considerato un attacco tipicamente iperbolico contro gli insegnanti, Bernhard incoraggia delicatamente un'interpretazione alternativa per quel lettore pronto a stabilire una connessione associativa e semantica tra questi due aggettivi correlati.
La sottigliezza stilistica fornisce qui un sottotesto e migliora il contenuto del passaggio. L'effetto è che il testo presenta al lettore due possibili linee di indagine: in primo luogo, una critica sociale ovvia e (nelle opere precedenti, spesso ripetuta) specifica su una professione; e in secondo luogo, e più chiaramente, la narrazione fornisce al lettore, disposto a essere guidato dagli indizi bernhardiani, una visione dei pensieri privati e dei valori personali che alimentano le osservazioni e le critiche di Murau. Ciò che inizialmente sembra una critica sociale familiare, un po' stanca, viene in effetti rivelata come un'indagine su valori umani. Rendendo l'interpretazione personale gratificante e poliedrica, Bernhard guida il lettore nel mondo psicologico di Murau: il suo modo di pensare e di percepire il mondo.