La prosa ultima di Thomas Bernhard/Valori personali: differenze tra le versioni

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Uno dei modi principali in cui Bernhard trasmette ciò al lettore è attraverso l'atteggiamento del suo protagonista nei confronti dei temi spesso discussi nella prosa precedente. Ad esempio, il contrasto nell'atteggiamento tra Murau e figure passate nei confronti di attività intellettuali è marcato e informativo. Lo sviluppo da Rudolf (uno degli intellettuali più accomodanti di Bernhard) a Murau è evidenziato nei loro diversi atteggiamenti nei confronti del valore dello sforzo intellettuale. Laddove Rudolf, almeno inizialmente, poneva il suo presupposto lavoro su Mendelssohn prima di ogni altra cosa, Murau è in grado di ironizzare inequivocabilmente sulle sue pretese intellettuali a favore dell'esperienza personale vissuta:
{{q|Non sopporto la solitudine e ne parlo in continuazione, predico la solitudine e la odio dal profondo, perché rende infelici come nessun'altra cosa, come so, e già ora comincio ad accorgermene, predico la solitudine per esempio a Gambetti e so benissimo che la solitudine è il più tremendo dei castighi. Dico a Gambetti, Gambetti, ''il bene più alto è la solitudine'', perché mi atteggio a suo filosofo, ma so benissimo che ''la solitudine è il più
tremendo dei castighi''.<ref>In questa lunga sezione del mio studio, presento anche la traduzione italiana degli stralci più consistenti del testo bernhardiano (da ''Estinzione'', trad. Andreina Lavagetto, Adelphi Edizioni, 1996), per facilitarne l'interpretazione più completa e profonda.</ref>|Bernhard, ''Auslöschung'', pp. 308-9, rr. 27-31 (p. 308) to r. 2 (p. 309) [corsivo nell'originale].|Ich ertrage das Alleinsein nicht und rede fortwährend davon, ich predige das Alleinsein und hasse es zutiefst, weil es wie nichts sonst unglücklich macht, wie ich weiß [...] Ich sage zu Gambetti, Gambetti, ''das Höchste ist das Alleinsein'', weil ich mich als sein Philosoph aufspiele, aber ich weiß ganz genau, daß ''Alleinsein die fürchterlichste aller Strafen'' ist.|lingua=de}}
 
I verbi in questo brano sono cruciali nell'esprimere l'atteggiamento di Murau nei confronti della sua vita; la discrepanza tra ciò che Murau conosce ("weiß") e ciò che gli si confa di pensare (come tutor di Gambetti), sebbene sappia che non è il caso ("mich [...] aufspiele"), rappresenta uno spostamento fondamentale da ''Beton''. Rudolf, o almeno il lettore della sua narrazione, scopre a Maiorca – dopo aver incontrato Anna – quanto sia più urgente la sua necessità di contatto umano rispetto alla chiamata della sua opera intellettuale. Murau lo riconosce fin dall'inizio del suo racconto e questa autocoscienza culmina esplicitamente in questo brano; riconosce prontamente il suo bisogno degli altri. Predicare la solitudine è, in parte, una posa intellettuale e professionale; dopotutto, Murau deve aver trascorso molto tempo da solo a scrivere il suo resoconto (cioè, ''Auslöschung''). Il legame diretto qui stabilito tra solitudine e infelicità ("weil es [das Alleinsein] wie nichts sonst unglücklich macht") suggerisce, implicitamente, una connessione tra felicità e contatto umano. Se la solitudine rende Murau infelice, allora la logica conseguenza è che la felicità potrebbe essere causata dal contatto umano. Il distacco ironico dalle attività intellettuali (Murau come "Philosoph") indica una delicata autoironia, e segnala meno fiducia rispetto alle precedenti opere di prosa nel potere dell'intelletto di creare una vita migliore e una maggiore convinzione nel contatto sociale come percorso verso una vita equilibrata e la felicità. Sebbene siano spesso stati insicuri, gli intellettuali della prosa bernhardiana hanno sempre preso molto sul serio i loro progetti intellettuali (Roithamer, Konrad, il narratore di ''Der Untergeher'', persino Rudolf). Pertanto l'attacco di Murau qui segnala uno sviluppo tanto più evidente.
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L'influenza delle persone è così notevole che a un certo punto Bernhard offusca persino la distinzione tra ambiente fisico e paesaggio umano. Parlando delle sue escursioni infantili nel villaggio in contrasto con l'obbediente, socialmente più solitario Johannes Murau, aggiunge: "Jede Gelegenheit benützte ich, um den Ort [das Dorf Wolfsegg] aufzusuchen, ich war, sobald ich gehen hatte können, von ihm fasziniert gewesen, von den für mich neuen, anderen Menschen."<ref>''Ibid.'', p. 87, rr. 9-12.</ref> Il narratore qui pone "Menschen" in apposizione con "Ort". La ripetizione della preposizione ("von") crea un ritmo che incoraggia il lettore a collegare i contenuti semantici delle due clausole relative, quasi a equipararle. Insolitamente per un protagonista di Bernhard, Murau è chiaramente a suo agio con le persone sin da piccolo.
 
La narrazione contiene molti di questi segnali che incoraggiano un'interpretazione affermativa della vita sulla base delle risposte e degli atteggiamenti di Murau nei confronti del suo ambiente. Laddove Rudolf è talvolta stanco e quasi sconfitto, Murau ha molto più entusiasmo per la vita. Anche mentre critica, non perde di vista le sue priorità. Nella sua virulenta bordata contro la maggior parte delle persone della classe media (che a un certo punto definisce "der sogenannte gebildete Mittelstand, vor welchem ​​einem immer graust")<ref>''Ibid.'', p. 175, rr. 17-18.</ref> che cercano una falsa sicurezza dietro titoli e qualifiche, egli presenta il primato della vita come alternativa più preziosa: "So gering schätzen sie [die meisten Leute] das Leben an sich, daß sie nur die Zeugnisse und Titel sehen und sonst nichts".<ref>''Ibid.'', p. 80, rr. 5-7.</ref> Sebbene non sia fornita una definizione precisa o dettagliata di "das Leben an sich", Murau intuisce il valore positivo che si trova nella vita quando viene liberata da qualifiche e titoli pretenziosi che sostengono la fragile identità personale della maggior parte delle persone. Ancora una volta, l'attenzione è rivolta all'aspetto umano dell'esistenza: "Nicht die Menschen werden seit Jahrhunderten gesehen, sondern nur Titel und Zeugnisse." Questo è un tipico esempio in ''Auslöschung'' dell'idealismo basilare presente nelle persone, nascosto in esplicite critiche sul loro comportamento e atteggiamenti.
 
 
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