Geografia OpenBook/Geografia regionale europea: differenze tra le versioni

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Nel caso di migrazioni riferite al miglioramento delle condizioni di vita, a parità di altre condizioni come la permeabilità dei confini, il flusso migratorio sarà tanto più intenso quanto maggiore la popolazione dei due Paesi (provenienza e destinazione) e maggiore la differenza di reddito fra essi. Il flusso migratorio sarà minore quanto più grande la distanza che li separa. Inoltre, tali flussi saranno maggiori quanto forti le somiglianza culturali (linguistiche, religiose) i due Paesi. Tale spiegazione dei flussi migratori fa riferimento ad un modello interpretativo detto "gravitazionale".
 
Per immigrazione si intende l'arrivo in un territorio di persone provenienti da altrovealtri luoghi, per emigrazione la partenza di persone verso altri territori.<br/>
Negli ultimi anni in Europa, ed anche in Italia, i fenomeni migratori hanno avuto una certa rilevanza sia in termini numerici che nel dibattito pubblico intrecciandosi inevitabilmente con fenomeni e temi più propriamente economici di cui in fondo sono causa ed effetto.<br/>
Spesso, infatti, le motivazioni alla base dei movimenti migratori sono quasi sempre economiche e riguardano la ricerca di migliori condizioni di vita. E' stato così con la crescita dei grandi centri urbani moderni durante l'industrializzazione, fenomeno che in Italia si è presentato ad esempio durante gli anni del ''boom'' economico europeo negli anni '50 e '60 del 900 con una forte migrazione sia interna (da sud a nord Italia principalmente) sia verso l'estero (dal sud Italia verso Germania, Belgio, Svizzera, ecc.). Oggi l'Italia è nuovamente interessata da fenomeni migratori sia verso l'estero sia provenienti dall'estero le cui ragioni sono molto spesso le stessesimili.
 
Inoltre, negli ultimi anni il ridimensionamento del ruolo dello Stato e quindi dei suoi confini, determinato dai processi di liberalizzazione commerciale e finanziaria, e dalla maggiore internazionalizzazione (globalizzazione) economica, si è ripercosso anche sui movimenti migratori amplificandone l'intensità. La globalizzazione in molti casi ha ampliato gli squilibri economici fra aree centrali forti ed aree periferiche deboli sostenendo i movimenti migratori fra queste.<br/>
 
L'Italia, inoltinoltre, situata geograficamente al limite fra le regioni centrali europee ad alto reddito (pil procapite) e le regioni periferiche africane a reddito inferiore, si trova interessata da movimenti migratori anche di ''transito''.
 
Gli effetti dei flussi migratori sono spesso duplici e quindi ambivalenti, sia per ciò che riguarda i Paesi di provenienza che quelli di destinazione.
Nei Paesi di provenienza l'emigrazione può essere sia un impoverimento di risorse umane spesso qualificate ed istruite sia uno "sfogo" che può risolvere tensioni sociali altrimenti esplosive (disoccupazione, ecc.). Nei Paesi di arrivo l'immigrazione può essere sia un arricchimento di risorse umane qualificate ed istruite sia un amplificatore di disagio sociale in situazioni già difficili.
 
Vista la situazione economica in molti Paesi europei, Italia compresa (vedi sotto: Andamento economico dei principali Paesi UE), l'arrivo di migranti può essere osservato con favore da chi può impiegarli per lavori a costi generalmente minori (rispetto a quelli dei residenti, il che equivale ad una delocalizzazione produttiva senza costi di trasferimento per alcuni settori non delocalizzabili (agricoltura, edilizia, trasporti, ecc.).
 
Altrettanto, però, l'arrivo di migranti può generare difficoltà nelle comunità locali già provate da anni di tagli alleai speseservizi sociali, impoverite da redditi bassi, spesso private delle risorse necessarie per l'integrazione, che si trovano a ricevere nei propri territori altre persone a basso o bassissimo reddito, bisognose di tutto o quasi.
 
Quando l'integrazione è un successo si determina spesso un arricchimento culturale e materiale. Quando l'integrazione è un insuccesso si determinano spesso segregazione e maggiori conflitti sociali.
 
Di seguito alcuni collegamentimateriali per lo studio dei fenomeni migratori
* Eurostat: Main countries of citizenship and birth of the foreign/foreign-born population, 1 January 2018
https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/Migration_and_migrant_population_statistics#Migration_flows:_Immigration_to_the_EU_from_non-member_countries_was_2.4_million_in_2017