Carmina (Catullo)/71: differenze tra le versioni

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{{Carmina (Catullo)}}
 
== Testo ==
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{{Carmina (Catullo)/TestoOriginale|
<poem>
Si cui iure bono sacer alarum obstitit hircus,
aut si quem merito tarda podagra secat,
aemulus iste tuus, qui vestrum exercet amorem,
mirifice est a te nactus utrumque malum.
nam quotiens futuit, totiens ulciscitur ambos:
illam affligit odore, ipse perit podagra.
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|fonte=Fonte: [[s:la:Carmina_(Catullus)/71|&rarr; Wikisource]]
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==Analisi stilistica==
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==Sintesi della poesia==
Secondo alcune ipotesi,qui Catullo si esprime riferendosi a Celio Rufo,uno dei numerosi uomini con i quali Lesbia era solita consumare rapporti extraconiugali. L'autore gli dice che nel caso in cui un rivale dell'amore tra i due si trovasse anch'esso afflitto e tormentato dalla gotta (un'infiammazione dolorosa nella zona delle articolazioni del piede)e dal possesso di un odore poco gradevole sotto le ascelle(per comprendere meglio leggi anche carme 69),nel momento in cui egli andrà a letto con la donna,finirà di conseguenza a dover riscontrare entrambe le sue stesse problematiche:quella di apparire disgustoso per la puzza agli occhi di lei e quella di essere straziato dalla malattia.
 
==Il tema==
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==Il messaggio ==
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[[Categoria:Carmina (Catullo)]]
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