La prosa ultima di Thomas Bernhard/Speranza: una conversazione col mondo: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
layout
 
testo
Riga 3:
<br/>
= Speranza: una conversazione col mondo =
Nella sua recensione di ''Der Keller'', [[:de:w:Günter Blöcker|Günter Blöcker]] nega che la felicità che il nuovo apprendista prova nella bottega del seminterrato sia una breve e auto-illusa reazione eccessiva alla sua liberazione dalle catene della scuola. Al contrario, sottolinea Blöcker, il giovane Bernhard è consapevole che "daß er abermals in eine Hölle geraten ist, aber is is eine Hölle, die es ihm erlaubt, Solidarität zu empfinden und zu üben".<ref>Blöcker, "Unverhoffte Entdeckungen des Glücks".</ref> Le osservazioni di Blöcker qui sono importanti perché radicano le sanguinose percezioni di Bernhard del suo primo vero lavoro in un misurato senso di speranza. Come reporter del ''Demokratisches Volksblatt'' di Salisburgo, Bernhard una volta fu mandato a scrivere un resoconto della sottocultura multiculturale al margine della città che consisteva di lavoratori immigrati che vivevano in alloggi angusti (dai dodici ai tredici membri di una famiglia spesso si ammassavano in venti metri quadrati di spazio vitale). La descrizione abbozzata del giovane reporter ricorda lo Scherzhauserfeldsieldung di ''Der Keller'', per quanto riguarda questa indagine, e l'elemento più appropriato della sua impressione giornalistica riguarda il senso di speranza delle famiglie povere che è fondamentale per la sopravvivenza: "Sie haben alles bei sich, was sie besitzen, Bettzeug, Küchengeschirr, Kleider und Schuhe. Was sie aber außer diesen Dingen mittragen, ist Hoffnung."<ref>Citato da: Dittmar, ''Aus dem Gerichtssaal'', p. 21. Per l'articolo completo, si veda: Thomas Bernhard, "Schicksale am Hauptbahnhof", ''Demokratisches Volksblatt'', 10 marzo 1952.</ref> Altrove nello stesso articolo, riferendosi alla vita dei lavoratori una volta che sono sopravvissuti, parla di loro che si ricostruiscono le proprie vite, "was das Wichtigste ist, wieder Hoffnung in sich zu tragen."<ref>''Ibid.''</ref> L'acuta consapevolezza di Bernhard sull'importanza della speranza nelle situazioni della vita reale per coloro che sono in difficoltà, come i profughi del suo articolo sul giornale, si riflette nella pentalogia.
 
 
== Idealismo decaduto ==