La prosa ultima di Thomas Bernhard/Comunicazione: coinvolgere il lettore: differenze tra le versioni

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== Tempi verbali ==
In una delle poche analisi centrate sul testo delle autobiografie, [[:en:w:David McLintock|David McLintock]]<ref>'''David Robert McLintock''' (17 novembre 1930 – 16 ottobre 2003) è stato un accademico e traduttore britannico. Eminente studioso di lingua e letteratura della [[w:lingua alto-tedesca antica|lingua alto-tedesca antica]], insegnò a Oxford e Londra, divenendo in seguito un premiato traduttore, noto per aver contribuito a stabilire la reputazione di Thomas Bernhard nel mondo anglofono.</ref> rivolge l'attenzione del traduttore all'utilizzo dei tempi in ''Die Ursache'' e ''Der Atem''. McLintock fornisce utili statistiche e prove sulla "distribuzione idiosincratica dei tempi" nelle due opere.<ref>McLintock, "Tense and Narrative Perspective", p. 1.</ref> Se alcune delle scoperte di McLintock vengono applicate a un'analisi letteraria di certe sezioni della pentalogia (incluse alcune che egli non considera), vengono rivelate intuizioni sugli obiettivi e lo stato d'animo del narratore, specialmente pertinenti alla nostra discussione in questo capitolo.
 
McLintock descrive il [http://www.treccani.it/enciclopedia/piuccheperfetto/ piuccheperfetto] come il "tempo narrativo principale" di ''Der Atem''. Costituisce il 42,4% dell'incidenza totale delle forme verbali finite in quel libro.<ref>''Ibid.'', p. 9.</ref> L'incidenza media di questo tempo nel tedesco scritto è inferiore al 10%.<ref>''Ibid.'', p. 3.</ref> Il piuccheperfetto esprime "anteriorità o completamento rispetto a un punto nel passato".<ref>''Ibid.'', p. 9.</ref> In ''Der Atem'', la sua preponderanza dà al testo l'effetto di essere distanziato dagli eventi riportati. Gli altri tempi principali sono l'[[w:indicativo imperfetto|imperfetto]] (28,9% nella tabella di McLintock) per mettere in relazione gli eventi passati quando il piuccheperfetto non viene utilizzato, e l'[[w:presente indicativo|indicativo presente]] (12,9%) che Bernhard usa per spostarsi dal passato al presente per rivolgersi al lettore o per mettere in relazione gli eventi passati in un presente storico dando così alla loro rivisitazione un effetto drammatico e immediato.