La prosa ultima di Thomas Bernhard/Bernhard e l'autobiografia: differenze tra le versioni

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L'ordinamento delle esperienze passate gioca un ruolo importante nel segnare non solo un senso di speranza per il futuro, ma anche uno sviluppo di ottimismo dal primo al secondo volume della pentalogia di Bernhard. Laddove il narratore di ''Die Ursache'' non era in grado di cambiare ciò che lo deprimeva a Salisburgo, il narratore di ''Der Keller'' utilizza un processo di chiarificazione o ordinamento mentale per neutralizzare gli effetti di influenze negative: "Die Tücken, die mich stolpern und verzweifeln, die mich halb verriickt werden lassen an jedem Tag, werden gegen mich, indem ich sie mir vollkommen klarmache, wirkungslos, wie mich nichts mehr angreift oder gar abtötet, wenn ich es mir klarmache."<ref>Bernhard, ''Der Keller'', p. 150.</ref> Non è un caso che il narratore usi qui la stessa parola ("wirkungslos") per descrivere la sua immutabilità di fronte alle "Tücken" di Salisburgo, come ha usato in ''Die Ursache'' (''supra'') per indicare la sua impotenza quando torna a Salisburgo.<ref>Bernhard, ''Die Ursache'', p. 145.</ref> L'associazione di parole indica almeno un importante collegamento testuale, e probabilmente un collegamento nella sua mente tra i due ricordi. Il narratore di ''Der Keller'' attribuisce questa forza ritrovata di recente ("Kraft") a un "tagtägliches Ordnungmachen" mentale.<ref>Bernhard, ''Der Keller'', p. 151. È proprio il "Kraft" (stessa parola di nuovo usata: ''Die Ursache'', p. 19) che gli mancava prima.</ref> Come in ''Die Ursache'', la narrazione rimane vaga proprio su ciò che comporta questo ordinamento: "die Dinge werden jeden Tag an ihren Platz gestellt".<ref>''Ibid.''</ref> Il lettore necessita di molta pazienza se vuole mettere insieme questi indizi o "intimazioni" (l'"Andeutung" = "accenno" del sottotitolo di ''Die Ursache''); se vuole dare un senso e coerenza alla narrazione, il lettore dovrà avere tenacia e resistenza per creare collegamenti intertestuali gratificanti. In questo esempio, di nuovo, non è fino al prossimo volume che il lettore paziente e persistente acquisirà una visione più precisa.
 
In un brano di ''Die Kälte'' in cui il narratore si lamenta della sua mancanza di accettazione da parte degli altri, presenta la ricostruzione del suo passato, il riordino e la conoscenza di sé come un processo permanente: "Wie war das also wirklich, fragte ich, chronologisch?, und packte alles Eingepackte Festverschnürte wieder aus."<ref>Bernhard, ''Die Kälte'', p. 62.</ref> Il processo di ricompilazione del suo passato è sinonimo di interrogarsi qui, disimballare ciò che è imballato e dimenticato. Il narratore definisce meglio ciò che in precedenza aveva descritto come un "Methode" autobiografico;<ref>Bernhard, ''Der Atem'', p. 129.</ref> non è un momento di intuizione o una svolta su cui si concentrano gli obiettivi dell'autobiografia: "Ich trage es [dieses festverschnürte Paket] noch, und manchmal mache ich es auf und packe es aus, um wieder einzupacken und zuzuschnüren."<ref>Bernhard, ''Die Kälte'', p. 62.</ref> Questo processo quotidiano di rinnovamento non è contrassegnato da progressi sistematici verso un ideale di autocoscienza; al contrario, non vi sono progressi concreti in termini di autosviluppo ("ich bin dann nicht gescheiter").<ref>''Ibid.''</ref> Tuttavia, questo non è l'unico criterio di giudizio; seduto sul tronco d'albero, contemplando la sua vita, il narratore può descrivere i suoi sentimenti non solo di odio ma anche di amore verso se stesso e la sua vita ("meine Existenz [...], die ich so innig lieben, gleichzeitig so entsetzlich hassen mußte").<ref>''Ibid.'', p. 63.</ref> Questa pace con se stesso segna un grande passo avanti, specialmente se misurato sullo sfondo della prosa precedente di Bernhard: follia (''Amras''); omicidio (''Das Kalkwerk'') e suicidio (''Korrektur''). Per quanto sia espressa in modo negativo, questa ammissione indica un impulso positivo difficile da rilevare nei romanzi di Bernhard prima dell'inizio del progetto autobiografico. I personaggi di Bernhard degli anni ’60 e dei primi anni ’70 non avrebbero mai preso in considerazione una simile affermazione su se stessi. Questa discussione nella pentalogia segna un allontanamento da quelle opere e prefigura cruciali sviluppi positivi nella prosa degli anni ’80.
 
=== Miglioramento ===
Sebbene i narratori autobiografici bernhardiani parlino liberamente dei loro obiettivi, rivelano poco esplicitamente le loro motivazioni sottostanti. Tuttavia, è chiaro che i narratori dei cinque libri cercano tutti di migliorare le loro circostanze comprendendo meglio il loro passato. Se sono considerate come superamento delle precedenti disgrazie (il "Durcharbeiten" di Freud), allora le narrazioni della pentalogia non sono solo cronache del passato bensì mezzi essenziali con cui Bernhard, consciamente o inconsciamente, effettua la guarigione di ferite che hanno avuto origine nella sua infanzia e negli anni formativi successivi. Spence allude a Freud nel riferirsi al "potere persuasivo di una narrazione"; aggiunge che collegando due serie di circostanze (nel caso delle autobiografie, passato e presente), una narrazione può creare soddisfazione attraverso la "coerenza" e contribuire in modo significativo a un "processo di cambiamento terapeutico".<ref>Spence, p. 21 [per tutte e tre le citazioni].</ref> Ed è proprio un "processo". Per il paziente, il cambiamento terapeutico nel trattamento freudiano non viene effettuato dall'illuminazione diretta: non è come se il paziente fosse informato del problema in modo da poterlo in qualche modo risolverlo. In effetti, il trattamento e la potenziale cura rischiano di affondare se il paziente viene a conoscenza della sua situazione; è piuttosto un processo graduale, anche indiretto, di autorealizzazione.<ref>Freud, p. 215.</ref> Nel modello di Freud, il paziente deve essere lasciato, come discusso sopra, ai propri mezzi per immergersi ("sich vertiefen") in un conflitto interno con se stesso.<ref>''Ibid.''</ref> Solo in questo modo può verificarsi il cambiamento. La sua malattia e il suo dolore non svaniscono; piuttosto, sono interiorizzati e rivalutati dal paziente, considerati da una nuova prospettiva. L'interiorizzazione e la rivalutazione del passato sono importanti anche nelle narrazioni della pentalogia.
 
 
=== Miglioramento ===
 
 
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{{Avanzamento|50%|89 aprile 2020}}
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