La prosa ultima di Thomas Bernhard/Ricezione critica 1: differenze tra le versioni

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Anche il successivo studio di Thomas Parth sulla pentalogia vede il narratore bernhardiano destinato al fallimento ("zum Scheitern").<ref>Thomas Parth, ''"Verwickelte Hierarchie": die Wege des Erzählens in den Jugenderinnerungen Thomas Bernhards'' (Tübingen: Francke, 1995), p.146.</ref> Lo scopo di Parth è scoprire strutture narrative alla base del testo. Le autobiografie sono "eine Antwort auf vorhergehende gescheiterte Erzählpositionen", ma sono esse stesse soggette a fallimento.<ref>''Ibid.''</ref> Nella sua sezione su ''Ein Kind'', intitolata "Der siegreiche Erzähler", Parth si preoccupa se si siano realmente verificati gli eventi ricordati dal narratore; spiega la gloriosa vittoria dell'atletica sportiva ottenuta del giovane protagonista derivante dalla paura di perdere e odiare lo sport.<ref>''Ibid.'', pp.145.</ref> Preferisce un approccio biografico, non riconoscendo come possibilità l'umorismo secco di una frase come "Ich war nur immer aus Angst so schnell gelaufen, aus Todesangst."<ref>Bernhard, ''Ein Kind'', p. 128.</ref>
 
Sia Parth che Bugmann collegano comprensibilmente le narrazioni principalmente ai notevoli problemi personali incontrati da Bernhard nella sua infanzia e giovinezza. I commentatori successivi, come Hyun-Chon Cho, non sono riusciti a tracciare nessuno sviluppo specifico dalle opere autobiografiche fino alle opere in prosa degli anni ’80. Cho vede la pentalogia come un'incarnazione dell’''œuvre'' di Bernhard ("den ganzen Bernhard") che è caratterizzata da una lotta angosciata con il sé e il mondo esterno: "Dieser Prozeß spiegelt sich in seinem gesamten Erzählwerk, konzentriert sich noch einmal im letzten, in ''Auslöschung''."<ref>Hyun-Chon Cho, ''Wege zu einer Widerslandskunst im autobiographischen Werk von Thomas Bernhard'', Studien zur neueren Literatur, 2 (Frankfurt: Peter Lang, 1995), p.213.</ref>
 
Tra le opere che hanno un'area di interesse più ampia delle autobiografie, la tesi di Barbara Saunders offre una lettura breve ma ravvicinata e gratificante dei testi. Nel suo capitolo su Bernhard, Saunders si concentra su aspetti dell'"organizzazione formale dell'esperienza" che riguardano specificamente l'identità del narratore nei primi quattro volumi dell'autobiografia.<ref>Barbara Saunders, ''Contemporary German Autobiography: Literary Approaches to the Problem of Identity'', Bithell Series of Dissertations, 9 (University of London Institute of Germanic Studies, 1985), p.76.</ref> Il suo obiettivo finale non è quello di analizzare le narrazioni dall'interno, ma di confrontare e contrastare Bernhard con altri scrittori di autobiografie letterarie tedescofone post-1945. Manfred Mittermayer adotta una posizione più tendenziosa con il suo concetto teorico e percettivo di "Ich-Gewinnung" che vede Grünkranz e Onkel Franz come "Repräsentanten für zwei ideologische Systeme" contro cui Bernhard ha usato le narrazioni.<ref>Manfred Mittermayer, ''Thomas Bernhard'', Sammlung Metzler, 291 (Stuttgart e Weimar: Metzler, 1995), p.85.</ref> David McLintock, nel suo affascinante e meticoloso studio dell'inquieta prospettiva narrativa in ''Die Ursache'' e ''Der Atem'', colloca l'interpretazione linguistica, a volte anche grammaticale, del traduttore, sulle complesse narrazioni di Bernhard, ma non tenta di collegarle ai più ampi fini letterari dell'autore.<ref>167 D.R. McLintock, "Tense and Narrative Perspective in Two Works of Thomas Bernhard", ''Oxford German Studies'', 11
(1980), 1-26.</ref>
 
Il significato complessivo di queste narrazioni, piuttosto che gli effetti precisi dei metodi letterari di Bernhard, è stato studiato da punti di vista specificamente sociali ed esistenziali, psicologici, teorici e linguistici in relazione alla sua ''œuvre'', alla sua vita e alle scuole di pensiero politico o intellettuale. In accordo con alcuni dei resoconti giornalistici, Hans Höller presenta una visione cinica di Bernhard come opportunista letterario: "Einmal mehr zeigt sich hier [in der autobiographischen Pentalogie] Bernhards Fähigkeit, die Rezeptionsbedingungen in sein literarisches Kalkül einzubeziehen."<ref>Höller, ''Thomas Bernhard'', p. 97.</ref> Nel suo ritratto dei problemi sociali ed esistenziali nella prosa di Bernhard, Charles Martin fornisce un'interpretazione interessante degli scritti autobiografici come una riconciliazione personale con il passato, e conclude: "Il processo di scrittura dell'autobiografia ha permesso a Bernhard di venire a patti con i traumi dell'infanzia. Il ritiro nichilistico dal mondo non è più necessario o appropriato, e diventa quindi possibile una visione critica della società esistente".<ref>Charles W. Martin, ''The Nihilism of Thomas Bernhard: The Portrayal of Existential and Social Problems in his Prose Works'', Amsterdamer Publikationen zur Sprache und Literatur, 121 (Amsterdam e Atlanta, GA: Rodopi, 1995), p. 135.</ref>
 
 
 
 
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