Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Regno Unito: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
ortografia |
Corretto: "Roosevelt" |
||
Riga 6:
La Gran Bretagna, in sostanza, ha il diritto di veto in quanto si tratta di una delle potenze vincitrici della Seconda guerra mondiale. Ma alla fine di quel conflitto la situazione non era affatto tanto rosea: mentre gli USA trionfavano dopo avere vinto con leggerezza e senza bombe in casa (eccetto le Hawaii e qualche altro episodio sporadico, buono tutt'al più per causare costose misure di 'sicurezza', tipo una intera linea costiera con radar e cannoni) la guerra più grande e drammatica della storia umana, la vecchia Europa era ridotta ad un cumulo di macerie. In Italia si erano risparmiate parzialmente le città d'arte come Firenze e Roma. In Germania e Gran Bretagna nemmeno quelle, da Coventry a Dresda. Con la rovina del Giappone ex-imperiale la missione era completa: nonostante la relativa incolumità di Australia, Canada e Sudafrica, nessuno sulla Terra poteva discutere di predominio mondiale con gli Stati Uniti nucleari di Truman. Nessuno eccetto Stalin, che tuttavia era al comando di una nazione devastata da una campagna spietata con milioni di vittime e danni incalcolabili. Si pensi che per il resto della sua esistenza, l'URSS non ha mai riequilibrato la sua popolazione, di cui le donne (nonostante le tremende perdite subite anche dalla popolazione civile) erano circa 20 milioni più degli uomini. Questa catastrofe demografica, purtroppo, non è servita nemmeno a rendere l'URSS una nazione femminista: i poteri maggiori sono rimasti sempre nelle mani di uomini. La Gran Bretagna ha avuto una sorte piuttosto ironica.
La fama di Churchill, sopravvissuto alla guerra (differentemente da
La prima delle due carte fu peraltro malamente giocata quando nel dopoguerra gli inglesi accettarono (attorno al 47) di fornire ai sovietici alcune decine dei loro migliori reattori, i Derwent e i Nene, entrambi della Rolls-Royce, che vennero prontamente copiati per colmare con estrema rapidità ed efficienza il gap enorme che affliggeva l'URSS, semplicemente all'epoca non competitiva, con gli occidentali. Sposando questa tecnologia motoristica con le conoscenze e i concetti tedeschi in aerodinamica si ottenne la quint'essenza delle potenzialità nate con la Seconda guerra mondiale, sia negli USA che in URSS. Ma non in Gran Bretagna, dove obsoleti caccia con ala diritta o con doppia coda erano ancora in produzione negli anni '50. La tecnologia inglese era però apprezzata in ambito europeo, e prima di essere subissata di aerei americani in conto MAP l'Europa -e anche il Vicino Oriente- comprarono aerei inglesi in grande quantità: soprattutto si trattò dei semplici De Havilland Vampire e dei Gloster Meteor, questi ultimi non tanto disprezzabili se è vero che riuscirono anche a ottenere, per poco tempo, il record di velocità mondiale. La tecnica inglese, molto caratteristica per le soluzioni al tempo stesso macchinose e ingegnose, quasi mai minimamente interessate all'estetica, ottenne quindi apprezzamento all'estero, ma nonostante i vari successi, gli aerei inglesi vennero marginalizzati da quelli americani, cominciando con l'annullamento dei progetti per produrre 1000 Venom dalla Fiat, su licenza, per lasciare spazio agli F-84 Thunderjet.
|