Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Regno Unito: differenze tra le versioni

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La Gran Bretagna, in sostanza, ha il diritto di veto in quanto si tratta di una delle potenze vincitrici della Seconda guerra mondiale. Ma alla fine di quel conflitto la situazione non era affatto tanto rosea: mentre gli USA trionfavano dopo avere vinto con leggerezza e senza bombe in casa (eccetto le Hawaii e qualche altro episodio sporadico, buono tutt'al più per causare costose misure di 'sicurezza', tipo una intera linea costiera con radar e cannoni) la guerra più grande e drammatica della storia umana, la vecchia Europa era ridotta ad un cumulo di macerie. In Italia si erano risparmiate parzialmente le città d'arte come Firenze e Roma. In Germania e Gran Bretagna nemmeno quelle, da Coventry a Dresda. Con la rovina del Giappone ex-imperiale la missione era completa: nonostante la relativa incolumità di Australia, Canada e Sudafrica, nessuno sulla Terra poteva discutere di predominio mondiale con gli Stati Uniti nucleari di Truman. Nessuno eccetto Stalin, che tuttavia era al comando di una nazione devastata da una campagna spietata con milioni di vittime e danni incalcolabili. Si pensi che per il resto della sua esistenza, l'URSS non ha mai riequilibrato la sua popolazione, di cui le donne (nonostante le tremende perdite subite anche dalla popolazione civile) erano circa 20 milioni più degli uomini. Questa catastrofe demografica, purtroppo, non è servita nemmeno a rendere l'URSS una nazione femminista: i poteri maggiori sono rimasti sempre nelle mani di uomini. La Gran Bretagna ha avuto una sorte piuttosto ironica.
 
La fama di Churchill, sopravvissuto alla guerra (differentemente da RoosveltRoosevelt) non durò molto: poco dopo la fine delle ostilità vi furono le elezioni, e l'uomo che più di ogni altro si adoperò per vincere la guerra contro l'Asse (sia politicamente, sia schierando contro la Gran Bretagna dal primo all'ultimo giorno di conflitto) perse alle urne elettorali. La Gran Bretagna non era uscita senza danni dalla guerra, gli ultimi dei quali inflitti dalle armi del terrore, le V-2 e per quanto possa sembrare strano, le V-1, molto sottovalutate dalla propaganda britannica, ma capaci di infliggere danni economici pari a circa 5 volte la spesa del programma per i tedeschi. Il razionamento dei prodotti alimentari non ebbe termine se non nel '53, dopo del suo termine in Italia. La povertà della Gran Bretagna non era dovuta tanto allo sforzo bellico e ai danni che stava subendo, quanto piuttosto alla sua generale perdita di prestigio: dopo avere dominato i Mari e gran parte delle terre emerse per decenni, adesso era l'ora della resa dei conti. L'India cercava l'indipendenza, altre colonie stavano fermentando i loro movimenti patriottici o anti-inglesi che dir si voglia, l'economia era stentata e nell'insieme la giovane regina Elisabetta governava una nazione vinta, che in pochissimi anni dovette accettare il trauma, se lo accettò veramente, di essere soppiantata nel ruolo di potenza mondiale dagli USA, la loro ex-colonia (se non altro persa in tempi non sospetti, prima ancora della Rivoluzione). I Laburisti, purtroppo o per fortuna, non sapevano valorizzare le elevate competenze tecniche che erano state acquisite dai tecnici britannici nel campo dei mezzi bellici. La Gran Bretagna aveva praticamente dato i natali al radar (e se è per questo, anche alla radio), aveva inventato le portaerei, i carri armati. In pochi anni anche in questi campi venne superata dalla forza della superpotenza americana. Le uniche carte che i britannici ebbero per molto tempo da giocare erano i motori aeronautici e i cannoni per carri, campi in cui a tutt'oggi hanno da dire la loro.
 
La prima delle due carte fu peraltro malamente giocata quando nel dopoguerra gli inglesi accettarono (attorno al 47) di fornire ai sovietici alcune decine dei loro migliori reattori, i Derwent e i Nene, entrambi della Rolls-Royce, che vennero prontamente copiati per colmare con estrema rapidità ed efficienza il gap enorme che affliggeva l'URSS, semplicemente all'epoca non competitiva, con gli occidentali. Sposando questa tecnologia motoristica con le conoscenze e i concetti tedeschi in aerodinamica si ottenne la quint'essenza delle potenzialità nate con la Seconda guerra mondiale, sia negli USA che in URSS. Ma non in Gran Bretagna, dove obsoleti caccia con ala diritta o con doppia coda erano ancora in produzione negli anni '50. La tecnologia inglese era però apprezzata in ambito europeo, e prima di essere subissata di aerei americani in conto MAP l'Europa -e anche il Vicino Oriente- comprarono aerei inglesi in grande quantità: soprattutto si trattò dei semplici De Havilland Vampire e dei Gloster Meteor, questi ultimi non tanto disprezzabili se è vero che riuscirono anche a ottenere, per poco tempo, il record di velocità mondiale. La tecnica inglese, molto caratteristica per le soluzioni al tempo stesso macchinose e ingegnose, quasi mai minimamente interessate all'estetica, ottenne quindi apprezzamento all'estero, ma nonostante i vari successi, gli aerei inglesi vennero marginalizzati da quelli americani, cominciando con l'annullamento dei progetti per produrre 1000 Venom dalla Fiat, su licenza, per lasciare spazio agli F-84 Thunderjet.