Platone: istruzioni per il mondo delle idee/Eutifrone: differenze tra le versioni

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Corretto: "controbatte"
 
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Il profeta sostiene allora che l'accusa che aveva rivolto al padre fosse cosa santa poiché intentare processi contro persone che commettono atti ingiusti può essere considerata come tale. Socrate fa notare al suo interlocutore di aver semplicemente fornito un esempio di azione pia senza però averne dato la definizione. Eutifrone, trovandosi d'accordo con le obiezioni sollevate da Socrate, modifica le parole dette in precedenza asserendo che santo è ciò che è gradito agli dei.
 
Il filosofo smentisce l'affermazione di Eutifrone dal momento che non tutti gli dei gradiscono le stesse cose. Il veggente controbbattecontrobatte dicendo che è cosa giusta ciò che è gradito a tutti gli dei. Socrate lo invita ancora una volta a riflettere chiedendogli a quale parte di giustizia corrispondesse la pietà. Per Eutifrone santo è la capacità di pregare e rendere servizio agli dei, d'altro canto amareggiarli è considerato un atto empio. Socrate accusa il profeta di esser tornato al punto di partenza. Infine il tentativo di Socrate si dimostra vano in quanto l’opera si conclude in modo aporetico: Eutifrone dinnanzi ad un'ulteriore domanda del filosofo mostra di avere fretta e si allontana.
 
===Interpretazione e attualizzazione===