La prosa ultima di Thomas Bernhard/Ricezione critica 1: differenze tra le versioni

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Sui giornali tedeschi, e in particolare quelli austriaci, gli aspetti letterari della narrazione vennero trascurati a causa del caso giudiziario ingiunto da ("Onkel") Franz Wesenauer contro il direttore della [[:de:w:Residenz Verlag|Residenz Verlag]], Wolfgang Schaffler, a causa della presunta diffamazione in ''Die Ursache'' per il comportamento negligente e perfino crudele di Wesenauer nei confronti dei bambini nel Johanneum che Bernhard frequentò dalla fine dell'estate del 1945.<ref>Per un chiaro riassunto contemporaneo del procedimento giudiziario, si veda: Anonimo, "Klage vom Onkel Franz", ''profil'', 16 marzo 1976. Cfr. anche: Anonimo, "Ein Priester klagte den Autor Thomas Bernhard", ''Kurier'', 4 ottobre 1975; Anonimo, "Thomas Bernhard und sein Onkel Franz nun vor Gericht", ''Die Presse'', 10/11 aprile 1976; Togger ''[sic]'', "Widerlich", ''Neue Kronen Zeitung'', 11 aprile 1976; o.f.b. ''[sic]'', "Onkel Franz fühlt sich getroffen", ''Süddeutsche Zeitung'', 22 aprile 1976. Tutte le edizioni di ''Die Ursache'' dopo il 25 maggio 1977 sono pubblicate senza i seguenti passi: "Der Onkel Franz war gutmütig [...] gegen uns ausgelassen' (p. 103); "[...] und der Onkel Franz hatte die Fürsorgerolle [...] sein nationalsozialistisches" (pp. 105-6); "[...] schon aus diesem Grunde ist es ein Verbrechen [...] im Internal gegeben" (pp. 107-8), e: "Der durch und durch katholische Onkel Franz [...] immer wieder den Onkel Franz" (pp.115-16). L'accordo costituì una vittoria morale per Wesenauer, con Bernhard che fece una dichiarazione conciliatoria e acconsentì a cancellare parti della prima edizione originale. Fosse successo in questi ultimi anni di scandali per pedofilia nell'ambito della Chiesa cattolica, le cose sarebbero andate ben diversamente. Per ulteriori particolari si veda: Martin Huber, '"Romanfigur klagt den Autor": Zur Rezeption von Thomas Bernhards Die Ursache: Eine Andeiitung', in ''Statt Bernhard: Über Misanlhropie im Werk Thomas Bernhards'', cur. Wendelin Schmidt-Dengler e Martin Huber (Austria [n.p.]: Edition S, 1987), pp.59-110 (pp.62-7).</ref> La prima importante recensione del libro a Salisburgo dà il tono a questo pregiudizio non letterario: "hier [in ''Die Ursache''] wird nichts verschlüsselt o angedeutet: Hier werden Personen und Orte und Geschehnisse schonungslos beim Namen genannt und vor den Richterstuhl des aburteilenden Autors gezerrt."<ref>Elisabeth Effenberger, "Scheitern in Salzburg", ''Salzburger Nachrichten'', 13 settembre 1975.</ref> Sebbene [[:de:w:Elisabeth Effenberger|Elisabeth Effenberger]] abbia ragione di indicare la natura apertamente critica del libro, la sua recensione non affronta la questione della presenza e del valore letterario relativi alla sottigliezza formale della narrazione e della sfumatura stilistica. I successivi resoconti giornalistici si basano sulla prima recensione di Effenberger: il ''[[w:Frankfurter Allgemeine Zeitung|FAZ]]'' fa riferimento al "Konflikt-Abonnement [in Sachen Salzburgs]" di Bernhard;<ref>Grn ''[sic]'', "Bestätigung", FAZ, 23 ottobre 1975.</ref> Hellmut Jaesrich in ''Die Welt'' vede ''Die Ursache'' non solo come "Dokumentation über eine verschüttete Kindheit", ma anche come "Pamphlet gegen Bernhards Landsleute";<ref>Hellmut Jaesrich, "Protest gegen alle geheuchelte Wohlanstandigkeit", ''Die Welt'', 14 febbraio 1976.</ref> la recensione del libro fatta da Hans Heinz Hahnl contesta anche le critiche di Bernhard all'Austria, il cui motivo, a suo avviso, risiede nei sentimenti di disperazione riconducibili alla drammatica infanzia di Bernhard.<ref>Hans Heinz Hahnl, "Erniedrigt und beleidigt", ''Arbeiter Zeitung'', 19 settembre 1975.</ref> Quando la recensione di Hahnl riapparve ''verbatim'' tre settimane dopo sul ''Kärntner Tageszeitung'', il suo titolo cambiò in "Bernhards Salzburgbeschimpfung", quasi certamente a riflettere il crescente interesse dei media nel caso di Wesenauer contro Residenz.<ref>Hans Heinz Hahnl, "Bernhards Salzburgbeschimpfung", ''Kärntner Tageszeitung'', 1 ottobre 1975.</ref>
 
La seconda marcata tendenza nell'immediata ricezione del libro si trova nella prontezza da parte di molti commentatori di collegare le critiche virulente di Bernhard direttamente alla sua infanzia difficile, come fa Hahnl. Mentre questa pratica fornisce connessioni gratificanti tra la vita reale di Bernhard e il suo lavoro, non tratta il modo in cui il testo è scritto. Molte di queste recensioni danno l'impressione che il libro di Bernhard sia una semplice autobiografia sulla sua infanzia, senza artificio letterario. Come Jaesrich e Hahnl, il ''Neue Zürcher Zeitung'' spiega, in un brano intitolato "Albtraum einer Kindheit": "die Aggressivität [Bernhards] ist aus dem Schmerz zu verstehen".<ref>haj [Hansres Jacobi], "Albtraum einer Kindheit", ''Neue Zürcher Zeitung'', 6 novembre 1975.</ref> Norbert Tschulik, scrivendo sul ''Wiener Zeitung'', si riferisce a ''Die Ursache'' come a un "Seelenstriptease", il che dimostra che "Thomas Bernhard leidet an seiner Kindheit".<ref>Norbert Tschulik, "Eine Salzburg-Beschimpfung", ''Wiener Zeitung'', 10 ottobre 1975.</ref> [[w:Marcel Reich-Ranicki|Marcel Reich-Ranicki]], nel descrivere Bernhard come "der deutschen Literatur düsterster Poet und amters Prophet" e parlando della sua "Suada der Verzweiflung", riflette le opinioni di molti dei recensori di questo testo.<ref>Marcel Reich-Ranicki, "Thomas Bernhards entgegengesetzte Richtung", ''FAZ'', 8 aprile 1978.</ref> In una recensione caustica, che afferma che la prosa ripetitiva e sterile di Bernhard ha raggiunto un punto morto stilistico e tematico con ''Die Ursache'', Walter Scheiner vede dentro alla narrativa tratti schizoidi, angosciati di personalità che, afferma, sono il prodotto di un complesso di inferiorità prevalente in Bernhard.<ref>Si veda — Walter Scheiner, "Ein mißglücktes Experiment", ''Vorarlberger Nachrichten'', 22 novembre 1975.</ref> Data la scarsità di informazioni su vita e famiglia di Bernhard fino alla pubblicazione di''Die Ursache'', molti critici, tra cui Scheiner, furono tentati di cogliere i dettagli biografici reali come una spiegazione bernhardiana di "erbarmungsloses Urteil der ''[sic]'' Stadt und ihren Menschen [...] gegenüber";<ref>''Ibid.''</ref> Duglore Pizzini chiama il libro "Thomas Bernhards Abrechnung mit Salzburg" e colloca l'importanza extra-letteraria e personale del suo contributo al di fuori del testo: "ein bedeutendes Werk, weil hier in seltener Klarheit dargestellt wird, wie sich aus einem Kindheitstrauma eine lebenslängliche Haßliebe zu entwickeln vermag."<ref>Duglore Pizzini, "Von Tod und Kindheit", ''[[:en:w:Wochenpresse|Wochenpresse]]'', 8 ottobre 1975.</ref> La parola importante qui è "weil"; la chiara implicazione è che il significato del libro sta in ciò che può dirci sul passato di questo scrittore e che, a sua volta, può spiegare le sue miserande invettive contro l'Austria e l'umanità. Forse sorprende che poco si consideri del cambiamento di direzione stilistica rispetto alle opere precedenti; dopotutto, ''Korrektur'', apparso nello stesso periodo, è un testo in prosa tipicamente denso, impenetrabile e tortuoso in contrasto con ''Die Ursache'' che è molto più breve e più facile da leggere. Molte recensioni percepiscono ''Die Ursache'' come un altro esempio della difficile, truculenta narrativa di Bernhard e le qualità letterarie del testo non sono prese in seria considerazione da nessuna recensione del libro. Queste recensioni contengono poche spiegazioni sul perché il libro di Bernhard ricevette riconoscimenti immediati e, nello specifico, plausi letterari: fu, ad esempio, scelto come libro della settimana da ''Die Presse'' e libro del mese da una giuria del prestigioso "[[:en:w:Deutsche Akademie für Sprache und Dichtung|Akademie für Sprache und Dichtung]]" a Darmstadt.<ref>Si veda: Karin Kathrein, "Eine Kindheit, die nicht vergessen wurde", ''Die Presse'', 10 settembre 1975; Lothar Sträter, "Zorniger Rückblick auf Salzburg", ''Mannheimer Morgen'', 14 ottobre 1975.</ref>
 
Dei pochi critici, come Scheiner, che in effetti alludono brevemente allo stile di Bernhard, o lo respingono come elitario e illeggibile o lo paragonano a quello delle opere precedenti. Heinz Beckmann, nella sua recensione di ''Die Ursache'', mette in guardia il potenziale lettore attento: "dank seines [Bernhards] sprachlichen Niveaus [ist seine Prosa] auf eine verhältnismäßig eingeschränkte Leserschaft angewiesen."<ref>Heinz Beckmann, "Zweimal Bernhard" [questo articolo recensisce sia ''Korrektur'' sia ''Die Ursache''], ''Rheinischer Merkur'', 13 febbraio 1976.</ref> [[:de:w:Ulrich Greiner|Ulrich Greiner]] è meno indulgente nella sua recensione: la prosa di Bernhard, opina, non trasmette alcuna forma riconoscibile di realtà, e ''Die Ursache'' incarna lo squallore cupo e desolante endemico nella scrittura di Bernhard e scoraggia il lettore: "Bei Bernhard bleibt kein Genuß mehr, die Monotonie ist tödlich."<ref>Ulrich Greiner, "Die Tortur, die Thomas Bernhard heißt", ''FAZ'', 27 settembre 1975.</ref> Greiner sottolinea drammaticamente la veemenza della sua critica, concludendo la recensione con una frase senza verbi di due parole: "Eine Tortur".<ref>''Ibid.''</ref> Evidentemente la forza drammatica del testo letterario per lui non conta.
 
Mentre queste prime due tendenze nell'accoglienza critica incapsulano accuratamente gli atteggiamenti dei recensori riguardo alla prosa di Bernhard, da notare è che, per la prima volta nella sua carriera, i critici stavano iniziando a usare parole come "speranza" e "umano" per descrivere tono e contenuti in una delle opere di Bernhard. La recensione di ''Neue Zürcher Zeitung'' evidenzia la rappresentazione da parte di Bernhard dei "menschliche Züge" salisburghesi.<ref>haj, "Albtraum einer Kindheit".</ref> Tschulik chiama le osservazioni narrative di Bernhard "noch einigermaßen menschlich".<ref>Tschulik, "Eine Salzburg-Beschimpfung".</ref> I critici più sensibili alla speranza insita nel testo sono Ernst Wendt e Karin Kathrein. Wendt si riferisce al testo in modo stravagante come un "Liebeserklärung" le cui invettive sono rese possibili solo a causa di un "tief innerliche Heimatliebe".<ref>Ernst Wendt, "Trauer über eine unglückliche Jugend", ''Die Zeit'', 29 agosto 1975.</ref> Kathrein va oltre nel suo riconoscimento della svolta segnata da ''Die Ursache'' nella prosa bernhardiana: "Doch sein Zorn è in verstecktes Liebesbekenntnis, nicht Resignation über eine mißglückte Schöpfung klingt aus diesem Buch, sondern ein neuer kräftiger Ton."<ref>Kathrein, "Eine Kindheit, die nicht vergessen wurde".</ref> Le sue parole di chiusura ("Es ist aber auch eine Hoffnung") possono, con il senno di poi, essere viste come un invito a esplorare un elemento importante delle opere di Bernhard dopo il 1975.
 
=== ''Der Keller'' ===
Tre questioni dominano l'accoglienza di ''Der Keller'': primo, la polemica pubblica, questa volta nelle ripercussioni della rappresentazione di Karl Podlaha da parte di Bernhard ; secondo, la reiterazione di Bernhard come pessimista senza speranza, e terzo, accenni di speranza e comunicazione, al di là della complessiva accusa critica di nichilismo.
 
 
 
=== ''Der Atem'' ===
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