La prosa ultima di Thomas Bernhard/Introduzione: differenze tra le versioni

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{{La prosa ultima di Thomas Bernhard}}
[[File:Thomas.Bernhard.jpg|center|500px|Thomas Bernhard, 1987]]
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= INTRODUZIONE =
Questo mio studio indaga su specifici testi di prosa scritti da [[Thomas Bernhard]] tra il 1975 e il 1986. Concentrandomi su alcuni aspetti di comunicazione e speranza ricorrenti in tali opere in prosa, intendo dimostrare che Bernhard non è principalmente il [[w:nichilismo|nichilista]] ossessivo e contrastante come molti scritti critici lo hanno descritto; al contrario, è uno scrittore le cui narrazioni in prosa di questo periodo non solo cercano attivamente di coinvolgere il lettore, ma rivelano anche idealismo, rigore morale e, soprattutto, affermazione di vita e valori centrati sull'uomo sotto forma di speranza e felicità . In questa introduzione allo studio, comincio esaminando la reputazione di Bernhard tra i critici e il grande pubblico, prima di descrivere in dettaglio il metodo che ho adottato per esporre e analizzare gli aspetti pertinenti di comunicazione e speranza nelle opere in prosa di Bernhard dopo il 1975.
 
== La reputazione di Bernhard ==
Molti resoconti della vita e degli scritti di Bernhard iniziano appropriatamente descrivendo gli eventi drammatici che circondano la sua morte — che non fu resa pubblica fino a quando non furono trascorsi quattro giorni e fu sepolto al [[:de:w:Grinzinger Friedhof|Grinzinger Friedhof]] di Vienna.<ref>Si veda Hans Holler, ''Thomas Bernhard'' (Reinbek bei Hamburg: Rowohlt, 1993), p.7; Bernhard Sorg, ''Thomas Bernhard'', Beck'sche Reihe, Autorenbücher, 627, II ed., rev. dall'autore (Munich: Beck, 1992), p.7. In questo, e nei capitoli successivi, dove il [[w:genere dei sostantivi nella lingua italiana|genere maschile viene usato per riferirsi al lettore, si deve sempre e comunque comprendereconsiderare ed includere il genere femminile]]. Il genere femminile è pertanto stato omesso solo per facilità di lettura. Parimenti, per facilità di lettura e, se del caso, "egli" o "uomini" sono usati per riferirsi al genere umano o a "uomini e donne" dove Bernhard usa semplicemente [[:de:w:Mensch|"Mensch" o "Menschen"]].</ref> Il testamento formulato con cura, l'annuncio deliberatamente programmato alla stampa della sua morte, persino la successiva apertura dei suoi documenti postumi (contro i desideri di Bernhard nelle sue ultime volontà) a un gruppo di accademici selezionati, sono tutti opportunamente sensazionali per uno scrittore che aveva gestito con grande abilità la sua reputazione pubblica e immagine durante la carriera di scrittore.<ref>Per una riproduzione fotocopiata del testamento di Bernhard si veda: ''Thomas Bernhard - Karl Ignaz Hennetmair: Em Briefwechsel 1965-1974'', cur. Peter Bader in collaborazione con Karl Ignaz Hennetmair (Weitra: Bibliothek der Provinz, 1994), pp. 12-14.</ref> Anche se molti austriaci non avevano letto una sola parola delle sue narrazioni in prosa, sapevano però tutto di Thomas Bernhard: era il caparbio "[[:de:w:Nestbeschmutzer|Nestbeschmutzer]]" (= "sporca nido") che non aveva amore o rispetto per il suo paese; era il frainteso patriota austriaco che, come [[:de:w:Anton Wildgans|Anton Wildgans]] e [[w:Robert Musil|Robert Musil]] prima di lui, aveva denigrato pubblicamente la sua nativa Austria;<ref>Ci sono molti resoconti sulla posizione ambigua di Bernhard nei confronti dell'Austria. Un buon esempio dell'iperbole e delle risposte emotive polarizzate suscitate dalle sue esplosioni antiaustriache si trova in: Dieter Kindermann, "Das darf man sich nicht gefallen lassen", ''Neue Kronen Zeitung'', 10 ottobre 1988. Per una difesa di Bernhard come patriota, vedi: Friedrich Heer, "Bin österreichischer Patriot", in ''Thomas Bernhard: Portraits, Bilder und Texte'', cur. Sepp Dreissinger (Weitra: Bibliothek der Provinz, 1991), pp. 47-9.</ref> era, allo stesso tempo, l’"[[w:Alpi|Alpen]]-[[w:Samuel Beckett|Beckett]]" il cui nichilismo e la propensione ad esprimere ripetutamente l'assenza di significato della vita non conoscevano limiti, ed era tuttavia una grande figura letteraria il cui aspetto pubblico umoristico e divertente verso la fine della sua carriera lo aveva reso una celebrità dei media e un nome familiare in Austria.<ref>Si veda: Fritz Rumler, "Alpen-Beckett und Menschenfeind", ''Der Spiegel'', 31 luglio 1972, p.98.</ref> Il pubblico sapeva esattamente che aspetto aveva Bernhard, sapeva dove abitava, sapeva che guidava una vecchia Mercedes immacolata, vedevano persino l'esatta formulazione delle sue volontà. L'unica area della sua vita che rimase alquanto misteriosa fu la sua scrittura, e in particolare le sue narrazioni in prosa.
 
1965-1974'', cur. Peter Bader in collaborazione con Karl Ignaz Hennetmair (Weitra: Bibliothek der Provinz, 1994),
In un articolo scritto poco prima della morte di Bernhard, Helen Chambers struttura l'analisi critica delle opere di Bernhard in cinque categorie: "l’elenco dei temi"; l’"uso ripetuto di parole chiave"; tendenza dei "critici" ad imitare il suo stile "; la pratica di "confrontarlo con altri scrittori" e, infine, "l’affermazione che Bernhard scrive lo stesso libro più e più volte".<ref>[https://www.st-andrews.ac.uk/modern-languages/people/honorary-and-emeritus/hec Helen Chambers], "Thomas Bernhard", in ''After the "Death" of Literature: West German Writing of the 1970s'', cur. Keith Bullivant (Oxford: Berg, 1989), pp. 197-211 (p.208).</ref> Le conclusioni di Chambers nel suo saggio, secondo cui le esagerazioni di Bernhard non solo distorcono ma anche demistificano o chiariscono alcuni aspetti della realtà, sono in contrasto con molte delle idee proposte sul suo lavoro dalla critica tradizionale.<ref>Queste conclusioni si basano su accertamenti fatti da Walter Weiss ('zugleich Verzerrung und Erhellung der Wirklichkeit'): Walter Weiss, "Thomas Bernhard — Peter Handke: Parallelen und Gegensätze", in ''Literarisches Kolloquium Linz 1984. Thomas Bernhard: Materialien'', cur. Alfred Pittertschatscher & Johann Lachinger (Linz: ORF Landesstudio Oberosterreich, 1985), pp.1-17 (p.14). Wendelin Schmidt-Dengler discute delle necessità di Bernhard "die Welt zu entstellen, um sie kenntlich zu machen". Si veda: Wendelin Schmidt-Dengler, ''Der Übertreibungskünstler: Zu Thomas Bernhard'', II ed., rev. dall'autore (Vienna: Sonderzahl, 1989), p. 104.</ref> Le sue categorie forniscono un interessante punto di partenza per l'analisi della prosa narrativa di Bernhard poiché riflettono trascuratezza nell'esame testuale; solo una delle sue cinque voci ("parole chiave") indica una preoccupazione diretta per lo stile di Bernhard — e gli studi sulle parole chiave bernhardiane sono stati o brevi o incorporati in argomenti più ampi e sostanziali.<ref>Si veda ''int. al.'': Hans Joachim Piechotta, '"Naturgemäß": Thomas Bernhards autobiographische Bücher', ''Text + Kritik'' 43 (1982), 8-24; o la sezione intitolata '"Anschauung", "Künstlichkeit", "Übertreibung"' in: Alfred Pfabigan, ''Thomas Bernhard: Ein österreichisches Weltexperiment'' (Vienna: Zsolnay, 1999), pp.249-57; l'analisi specifica della parola "Auslöschung" in: Silke Schlichtmann, ''Das Erzählprinzip "Auslöschung": Zum Umgang mil Geschichte in Thomas Bernhards Roman "Auslöschung: Ein Zerfall"'', Trierer Studien zur Literatur, 27 (Frankfurt: Peter Lang, 1996), pp.23-31. Esiste anche un breve appunto sull'argomento: Ernst Strouhal, "Naturgemäß", in ''Der Bernhardiner. Ein wilder Hund: Tomaten, Satiren und Parodien über Thomas Bernhard'', cur. Jens Dittmar (Austria [n.p.]: Edition S, 1990), pp.80-2. Questo volume contiene trentanove pezzi e altri articoli umoristici che confermano molti dei pregiudizi sul negativismo e l'illegibilità tradizionalmente associati all'opera di Bernhard.</ref> Tutte le altre categorie affrontano solo in modo obliquo o involontario la questione di come Bernhard costruisca il suo testo (la lista dei temi), o eludono il problema: imitazione dello stile di Bernhard; confronto con altri scrittori e filosofi (studia più influenza e storia intellettuale che analisi stilistica) e che scrive lo stesso libro con lievi variazioni. Sebbene, in teoria, vi sia spazio in queste ultime tre categorie per studiare il modo in cui Bernhard scrive, in pratica tale questione è stata troppo spesso trascurata dalla letteratura secondaria sulla prosa di Bernhard.
pp. 12-14.</ref> Anche se molti austriaci non avevano letto una sola parola delle sue narrazioni in prosa, sapevano però tutto di Thomas Bernhard: era il caparbio "[[:de:w:Nestbeschmutzer|Nestbeschmutzer]]" (= "sporca nido") che non aveva amore o rispetto per il suo paese; era il frainteso patriota austriaco che, come [[:de:w:Anton Wildgans|Anton Wildgans]] e [[w:Robert Musil|Robert Musil]] prima di lui, aveva denigrato pubblicamente la sua nativa Austria;<ref>Ci sono molti resoconti sulla posizione ambigua di Bernhard nei confronti dell'Austria. Un buon esempio dell'iperbole e delle risposte emotive polarizzate suscitate dalle sue esplosioni antiaustriache si trova in: Dieter Kindermann, "Das darf man sich nicht gefallen lassen", ''Neue Kronen Zeitung'', 10 ottobre 1988. Per una difesa di Bernhard come patriota, vedi: Friedrich Heer, "Bin österreichischer Patriot", in ''Thomas Bernhard: Portraits, Bilder und Texte'', cur. Sepp Dreissinger (Weitra: Bibliothek der Provinz, 1991), pp. 47-9.</ref> era, allo stesso tempo, l’"[[w:Alpi|Alpen]]-[[w:Samuel Beckett|Beckett]]" il cui nichilismo e la propensione ad esprimere ripetutamente l'assenza di significato della vita non conoscevano limiti, ed era tuttavia una grande figura letteraria il cui aspetto pubblico umoristico e divertente verso la fine della sua carriera lo aveva reso una celebrità dei media e un nome familiare in Austria.<ref>Si veda: Fritz Rumler, "Alpen-Beckett und Menschenfeind", ''Der Spiegel'', 31 luglio 1972, p.98.</ref> Il pubblico sapeva esattamente che aspetto aveva Bernhard, sapeva dove abitava, sapeva che guidava una vecchia Mercedes immacolata, vedevano persino l'esatta formulazione delle sue volontà. L'unica area della sua vita che rimase alquanto misteriosa fu la sua scrittura, e in particolare le sue narrazioni in prosa.