Interpretazione e scrittura dell'Olocausto/Austria: differenze tra le versioni

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== ''Heldenplatz'' ==
{{Vedi anche|Thomas Bernhard}}
[[File:Thomas Bernhard1.jpg|left|200px|thumb|[[Thomas Bernhard]], 1987]]
[[File:Anschluss Heldenplatz1.jpg|240px|right|thumb|[[w:Heldenplatz|Heldenplatz]], Vienna, 15 marzo 1938]]
[[File:Wien - Neue Hofburg.JPG|240px|right|thumb|[[w:Heldenplatz|Heldenplatz]] oggi, con la statua dell'Arciduca Carlo d'Austria]]
''[[w:Heldenplatz|Heldenplatz (Piazza degli Eroi)]]'' a Vienna fu il luogo dell'accoglienza festiva di Hitler quando marciò in Austria nel 1938. Bernhard con la sua opera teatrale ''[[:en:w:Heldenplatz (play)|Heldenplatz]]'' aveva di nuovo intenzione di rivelare come la piccola Austria moderna era venuta a patti con il suo coinvolgimento nel Terzo Reich e che l'antisemitismo esiste ancora in Austria. Il tempismo di ''Heldenplatz'' non avrebbe potuto essere più giusto. Il 1988 non fu solo il cinquantesimo anniversario dell'Anschluss, ma fu anche il centesimo anniversario dell'orgoglio culturale nazionale: il [[w:Burgtheater|Burgtheater]]. Il Burgtheater rappresenta una tradizione radicata nel classicismo barocco dell'[[w:Impero austro-ungarico|Impero austro-ungarico]]. La nomina del controverso tedesco [[:de:w:Claus Peymann|Claus Peymann]] come nuovo direttore artistico del teatro nazionale austriaco suscitò increspature tra gli elementi conservatori della comunità artistica austriaca. All'arrivo di Peymann a Vienna le increspature si trasformano in una mareggiata. Egli condannò apertamente la tradizione culturale viennese nella stampa e poi chiese a Thomas Bernhard di scrivere un dramma per la produzione centenaria del Burgtheater. La scelta del drammaturgo fu vista come un insulto. Bernhard era considerato un cupo moralista e scandalista, certamente non un drammaturgo da scegliersi per una celebrazione festiva della cultura austriaca. Bernhard riconobbe che il centenario del Burgtheater costituva l'occasione perfetta per condannare sia la facciata culturale saccarinosa della società austriaca sia per attaccare la narrativa bellica storica nazionale "dello stupro dell'Austria".
 
Lo scandalo iniziò con la lettura. Gli attori se ne andarono, rifiutandosi di prendere parte a un evento teatrale che calunniava il loro paese. Estratti del dramma vennero divulgati ai giornali e stampati fuori contesto.<ref>L'editore Suhrkamp acconsentì a non pubblicare il testo fino alla prima serata. </ref> Vennero pubblicate lettere irate e di protesta. Ad esempio, l'affermazione di Bernhard secondo cui nell'Austria contemporanea ci sono più nazionalisti di quanti ce ne fossero stati nel 1938 e che il presidente austriaco è un "furbastro bugiardo" fece arrabbiare il pubblico.<ref>Christine Kiebuzinska, "The Scandal Maker: Thomas Bernhard and the Reception of Heldenplatz", in ''Modern Drama'', Nr. 38 (1995) pp. 378-88; p. 379.</ref> Le testimonianze suggeriscono che, come per Piscator e Hochhuth un quarto di secolo prima, frammenti controversi del dramma furono trapelati intenzionalmente dalla direzione artistica al fine di creare uno scandalo. Con i crescenti problemi che affliggevano la produzione, la data della prima fu spostata da marzo a novembre. Tuttavia, Peymann continuò a fatturare la produzione come rappresentazione ufficiale delle celebrazioni del centenario.
 
I politici si unirono al dibattito pubblico con l'ex cancelliere [[w:Bruno Kreisky|Bruno Kreisky]] e il rappresentante della destra [[w:Jörg Haider|Jorg Haider]] che rilasciarono alla stampa dichiarazioni anti-Peymann/Bernhard. Furono seguiti dallo stesso Waldheim che definì ''Heldenplatz'' "un oltraggio contro il popolo austriaco". Sostenne che Bernhard avrebbe dovuto guardare certi vicini dell'Austria, in particolare la Germania, se voleva trovare i veri nazisti.<ref>''Ibid.'', p. 380.</ref> Con l'avvicinarsi della prima, le lettere alla stampa aumentarono. Peymann e Bernhard furono oggetto di abusi fisici in pubblico: uno venne attaccato da una vecchia signora con l'ombrello, l'altro da un vecchio con le stampelle. Dimostranti si riunirono fuori dal teatro sin dal tardo pomeriggio della ''première''. Il momento venne incoronato quando un carico di letame di cavallo fu scaricato davanti all'entrata del teatro.<ref>''Sunday Times'' (29 maggio 1988).</ref>
 
[[File:Claus Peymann 2011.jpg|200px|left|thumb|[[:de:w:Claus Peymann|Claus Peymann]] al Berliner Ensemble (2011)]]
''Heldenplatz'' ripercorre la storia di due fratelli ebrei, i professori Robert e Josef Schuster che fuggirono rispettivamente a Cambridge e Oxford nel 1938. Entrambi tornarono negli anni ’50, su invito del governo austriaco a tornare alle loro precedenti posizioni universitarie e alla loro vecchia casa, un appartamento in Heldenplatz. Tuttavia, scoprono che non c'è molta differenza tra l'Austria del 1938 e quella attuale. La moglie di Josef, Hedwig, inizia a disintegrarsi mentalmente. Crede di poter sentire la folla esultare "Sieg Heil" dalla piazza sotto l'appartamento. Man mano che le voci diventano più pronunciate, Hedwig diventa una paziente abituale di una clinica psichiatrica viennese. Per motivi di salute mentale, Josef accetta di tornare a Oxford. L'azione del dramma inizia nel 1988 nell'appartamento di Hedwig e Josef sulla Heldenplatz, subito dopo il cinquantesimo anniversario dell'Anschluss, alla vigilia della loro partenza per Oxford. Da poco, Josef si è suicidato senza spiegazioni gettandosi dalla finestra del loro appartamento nel cinquantesimo anniversario dell'arrivo di Hitler nello stesso luogo. La famiglia si riunisce per il funerale. Hedwig afferma la sua intenzione di continuare con i suoi piani per tornare a Oxford. Durante tutto il corso del dramma le voci nella sua testa diventano più insistenti. Alla fine del dramma, mentre la famiglia si siede intorno al tavolo da pranzo, Hedwig viene sopraffatta da un altro attacco. Questa volta anche il pubblico può ascoltare i canti hitleriani. Hedwig soccombe a un infarto e muore con la faccia che le cade nella zuppa che ha davanti.
 
L'intenzione di Bernhard era di presentare l'Austria contemporanea come parte di un continuum col Terzo Reich nazista. Voleva anche divertirsi immensamente col suo pubblico, rendendo gli astanti il vero soggetto del suo spettacolo. Le barriere tra arte e realtà vennero eliminate, non solo nei numerosi riferimenti all'establishment nazista contemporaneo austriaco, ma nella progettazione dell'opera stessa. Il secondo atto si svolge nel Volksgarten di Vienna, vicino al Burgtheater. La scenografia prevede che il Burgtheater sia presente sullo sfondo del secondo atto. Il pubblico si sta davvero guardando riflesso nel dramma teatrale.
 
Peymann e Bernhard salirono sul palco dopo la prima in cui gli applausi apparentemente andarono avanti per quarantacinque minuti.<ref>Si veda il relativo video su YouTube a <nowiki><https://youtu.be/Y_cDSLjzOvg></nowiki>: "Thomas Bernhard, 'Heldenplatz' 1988". Cfr. Kiebuzinska, "The Scandal Maker: Thomas Bernhard and the Reception of Heldenplatz", p. 385.</ref> Si è tentati di chiedersi, come nella serata di apertura de ''Il Vicario'' di Hochhuth, cosa abbia causato una simile reazione. Bernhard forse non credette di aver costretto la nazione austriaca a un confronto sincero col passato o col presente. Tre mesi dopo morì lasciando un testamento che proibiva qualsiasi esecuzione delle sue opere in Austria per i successivi settant'anni.
 
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