Caccia tattici in azione/USAAF-4: differenze tra le versioni

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Altri utenti minori furono il Messico. Questo ebbe un incoraggiamento da parte di Roosvelt a partecipare alla guerra, con un incontro con il presidente Camacho già nell'aprile del '43, e presto venne accettata l'idea, iniziando con la costituzione della FAEM, la forza aerea di spedizione messicana, un reparto di oltre 300 effettivi tra cui 38 piloti. Il senato messicano votò all'unanimità per l'intervento al 29 dicembre 1943. I piloti messicani erano alloggiati in basi texane, il personale di terra venne mandato ad addestrarsi sugli aerei moderni americani, a cominciare proprio dai P-47. L'addestramento per questi caccia venne fatto a Pocatello (Idaho) con i piloti e il personale riuniti nel 201imo Escadron de Caza. Poi vi fu un pellegrinaggio per parecchie altre basi americane dove si fecero addestramenti notturni e acrobatici, e durante il quale due piloti messicani rimasero uccisi in incidenti. Fu solo il 22 febbraio 1945 che il reparto fu pronto. Così il 30 aprile 1945 giunsero a Manila i 25 P-47D del 201imo Escuadron Aereo, parte del 58th FG americano e impiegato in Pacifico verso la fine della guerra, operando dal maggio del '45, combattendo sulle isole principali dell'arcipelago. Nella parte settentrionale delle Filippine, il Gen Yamashita era ancora attestato con 60.000 soldati della 14a armata.
 
I Messicani nel loro piccolo reparto ebbero un duro lavoro, con missioni quasi tutte d'attacco, e la perdita -pesante- di sette piloti. Il primo fu durante l'attacco il primo giugno contro un deposito di munizioni ben difeso dalla contraerea. In tutto vi furono 31 missioni solo tra il 7 e il 25 giugno, con lo sgancio di 461 armi da 454 kg e oltre 113.000 colpi da 12,7 mm in 232 missioni individuali. In seguito vennero fatte altre azioni belliche, dirette anche contro Formosa. In questo caso, i P-47 andavano all'attacco con una sola bomba da 454 kg sotto un'ala, cosa che rendeva difficile il controllo dell'aereo, ma era necessaria per portare sotto l'altra ala un serbatoio ausiliario. Le missioni duravano anche 7 ore e un quarto e i piloti potevano perdere anche uno o due kg di peso per lo stress. Ne vennero fatte almeno sei, sempre di mattina e con 12 aerei. Si sarebbe poi dovuto portare lo squadrone ad Okinawa, riunendosi al 58th FG, ma le atomiche prevennero tale trasferimento<ref>Per questo edit le informazionoinformazioni sono da Mattioli, Marco Mattioli: ''Aquile atzecheazteche'', Aerei nella Storia 43</ref>.
 
Con la fine della guerra i Messicani ritornarono in patria (con una grande cerimonia a Città del Messico, il 20 novembre 1945), mentre i P-47 restarono nel Pacifico. Fatto ancora meno noto, però, altri 25 aerei vennero successivamente forniti per l'impiego in patria, da qui la confusione sul numero e la provenienza dei P-47 messicani, che in tutto furono almeno 50.