Interpretazione e scrittura dell'Olocausto/Israele: differenze tra le versioni

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Un altro tema esplorato da questi scrittori, come aveva fatto Shamir ne ''L’erede'', è il materialismo della società ebraica e, soprattutto, le conseguenze morali dell'accettazione del denaro per le riparazioni. [[w:Haim Gouri|Haim Gouri]], che scrisse un diario sul Processo di Eichmann e tradusse Elie Wiesel in ebraico, lavorò coi sopravvissuti in un campo di sfollati. ''The Chocolate Deal'' fu il suo primo romanzo pubblicato nel 1965.<ref>Haim Gouri, ''The Chocolate Deal'', trad. {{en}} Seymour Simckes, Holt Rinehardt & Winston, 1968.</ref> La storia è incentrata su un sopravvissuto, Rubi Krauss, che ricatta un ex medico delle SS per fare un ''coup'' finanziario. Minaccia di rivelare l'identità del dottor Hoffman a meno che l'ex-nazista non faccia una dichiarazione ufficiale alla stampa sugli effetti pericolosi e narcotizzanti del cioccolato militare americano distribuito alla popolazione civile dagli Alleati per soddisfare la fame. Krauss vuole abbassare il prezzo del cioccolato sul mercato, acquisirlo tutto, chiedere a Hoffmann di ritrattare la sua dichiarazione e poi rivendere il cioccolato a un prezzo gonfiato. Krauss otterrà le sue riparazioni a tutti i costi, non importa come. Questa nuova ossessione lo trasforma in un personaggio brutto e superficiale. Come nel caso di Wolf Cohen nell'opera di Shamir, Krauss era inteso come parallelo all'establishment israeliano nella gestione delle riparazioni e degli accordi sugli armamenti con la Repubblica Federale. Aharon Megged in ''Vivere dei morti'' riassume:
{{q|Il Paese è pieno di parassiti. Tutti stavano diventando ricchi senza lavorare. Guadagnando soldi dalla terra su cui bravi ragazzi avevano versato il loro sangue. Riempiendosi le tasche con le riparazioni tedesche, arricchendosi sulle ceneri dei martiri. Marciume alle fondamenta. Vivere sui morti! L'intero Paese! Non c'è da stupirsi che ci fosse corruzione dappertutto, da cima a fondo!<ref>Megged, {{en}} ''Living on the Dead'', p. 44.</ref>}}
Uri in ''To Remember, To Forget'', è andato in Germania per chiedere risarcimenti in modo da poter comprare un'auto e, soprattutto, una casa in una zona araba "abbandonata". Come Wolf Cohen di Shamir, diventa sempre più inquieto nell'accettare i soldi, "Più di una volta mi sono visto come una puttana, consapevole e intenzionale".<ref>Amotz, ''To Remember, To Forget'', p. 48.</ref>
 
L'immagine significativa di acquistare una casa araba con denaro destinato a espiare i crimini razziali è sintomatica di un altro tema esplorato negli anni ’60: gli arabi come vittime. Aharon Megged lo aveva esplorato per la prima volta nel suo romanzo del 1959 ''Fortunes of a Fool''. Ora lo stesso tema fu ripreso da altri scrittori. In ''To Remember, To Forget'', Uri diventa lentamente consapevole che gli ebrei non fossero le uniche persone a subire persecuzioni e espropriazioni sotto regimi totalitari. Anche i rifugiati della Germania orientale e gli arabi hanno perso tutto e hanno dovuto ricominciare daccapo. Accanto a questo giunge la consapevolezza che forse l'israeliano medio non è molto diverso dal nazista medio. Uri ha un incontro sessuale sado-masochista con una ragazza tedesca di nome Erna:
{{q|Il legame tra dolore e piacere era una scoperta nuova e scioccante. Il fatto che io godessi del mio comportamento sadico tanto quanto godeva lei, mi turbò allora e mi turba ora.<ref>''Ibid.'', p. 350.</ref>}}
Con questa epifania arriva il tentativo di "sdemonizzare" l'immagine del nazista. Uri si reca in Germania in un compartimento di treno pieno di tedeschi chiassosi e vociferosi. Comincia a fantasticare su come sarebbero apparsi nelle loro vecchie uniformi di SS. Quando finalmente il treno arriva a destinazione, i "tedeschi" si rivelano essere una famiglia di ebrei tedeschi. Uri deve ridimensionare i propri stereotipi. Allo stesso modo, una volta in Germania, è afflitto da telefonate antisemite che influenzano il suo atteggiamento verso tutti i tedeschi. Ma anche in questo caso i suoi presupposti sono smentiti. È un collega israeliano che sta facendo quelle chiamate per scherzo.
 
Ma forse la critica più acuta del libro è l'uso israeliano della "carta della colpa" per soddisfare ambizioni politiche. Amotz lo illustra attraverso Uri che, in Germania, nasconde la sua identità di ebreo della Diaspora e si definisce invece "israeliano". Tuttavia, quando viene rapinato in una strada buia di notte, la sua risposta immediata è di gridare ai suoi assalitori tedeschi di essere ebreo. I rapinatori tagliano la corda immediatamente. Gridare "ebreo!" può essere molto utile a volte.
 
Di tutti questi romanzi, ''To Remember, To Forget'' è la più forte accusa del trattamento pionieristico e sionista sia dei sopravvissuti sia della natura selettiva della storia ebraica. Pubblicato un anno dopo la Guerra dei Sei Giorni, riflette la necessità di molti israeliani di comprendere le vittime dell'Olocausto dopo aver sperimentato l'accerchiamento da parte di un fronte arabo unificato che minacciò la loro stessa esistenza.<ref>Nasser era riuscito a chiedere l'aiuto militare di Siria, Giordania, Iraq, Kuwait, Arabia Saudita e Algeria. A differenza della crisi di Suez, Israele ora era solo. Gli alleati occidentali rifiutarono gli aiuti militari. Nonostante le probabilità avverse, [[w:Moshe Dayan|Moshe Dayan]] e l'esercito israeliano distrussero le forze arabe, ma l'esperienza cambiò l'atteggiamento israeliano nei confronti dei loro cugini dell'Olocausto e della loro stessa potenza militare.</ref> Come ha scritto Abba Kovner:
{{q|Il sabra medio, nel Kibbutz o in città, si ritiene essere un tipo di ebreo diverso da suo fratello nella Diaspora. Pochi sono in grado di capire come gli ebrei d'Europa potessero essere massacrati quasi senza combattere. Molti provano più affinità coi loro antenati del periodo biblico che vivevano nella terra di Israele invece che coi loro più recenti antenati d'Europa e del Medio Oriente. Ma improvvisamente minacciati di annientamento, si identificarono con gli ebrei del periodo di Hitler.<ref>Kovner/Oz, ''The Seventh Day: Soldiers Talk about The Six Day War'', p.8.</ref>}}
 
== Ben Zion Tomer e ''Figli delle Ombre'' ==