Interpretazione e scrittura dell'Olocausto/Israele: differenze tra le versioni

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== Introduzione==
Come nella Germania occidentale, gli anni ’60 furono anni boom del materialismo e della piena occupazione. Il numero di compagnie teatrali aumentò, come anche lo scopo della produzione teatrale.<ref>Nel 1961, per esempio, venne inaugurato l’[[:en:w:Haifa Theatre|Haifa Municipal Theatre]] con una capacità di 854 posti.</ref> I vecchi ideali pionieristici erano ancora il credo ufficiale della nazione, ma divennero sempre più arcaici con il carattere in rapida evoluzione della società israeliana. Ad esempio, quando ''This Earth'' (= Questa Terra) fu riproposto nel 1967, venne rappresentato solo per quarantasei spettacoli.<ref>Levy, ''The Habima'', p. 199.</ref> Il teatro negli anni ’60 fu caratterizzato dall'ascesa del sontuoso musical con Israele che si ispirava a Broadway e al West End di Londra.<ref>L'emergere del teatro commerciale è associato a un particolare produttore, [[:en:w:Giora Godik|Giora Godik]]. La sua produzione di ''[[w:My Fair Lady (musical)|My Fair Lady]]'' iniziò all'Habima il 6 febbraio 1964, seguita nello stesso anno da ''[[w:How to Succeed in Business Without Really Trying|How to Succeed in Business Without Really Trying]]''.</ref> Il livello delle opere indigene prodotte calò: tra il 1931 e il 1948 l'Habima, per esempio, aveva prodotto solo due opere americane, ma tra il 1949 e il 1968 furono rappresentate ventisei opere americane nello stesso teatro.<ref>Levy, ''The Habima'', p. 213.</ref> Dei primi quindici successi al botteghino per il 1960-68, nessuno era israeliano. In generale, il teatro abbandonò la sua ricerca di identità "ebraica". Alla fine degli anni ’60 circa la metà della popolazione ebraica israeliana era di origine africana o asiatica.<ref>''Ibid.'', p. 227.</ref> Il dibattito sul debito di Israele nei confronti della sua eredità europea e le questioni relative all'Olocausto non erano più rilevanti per la società contemporanea.
 
[[File:Abba Kovner at Eichmann trial1961.jpg|right|250px|thumb|Abba Kovner, al Processo Eichmann (1961)]]
[[File:Amos oz675.jpg|right|250px|thumb|Amos Oz, 2005]]
Questa situazione cambiò con la guerra del 1967. Gli israeliani si trovarono irrimediabilmente inferiori di numero e senza alleati militari. La minaccia di Nasser di buttare gli israeliani a mare e di renderlo rosso con il sangue ebraico ricordava la minaccia di sterminio di Hitler. Fino ad allora, i giovani israeliani si erano dissociati dal loro passato europeo. Ora, si trovarono in una situazione simile a quella degli ebrei europei sotto Hitler. Una raccolta di interviste fatte con soldati subito dopo la Guerra dei Sei Giorni da [[w:Abba Kovner|Abba Kovner]] e [[w:Amos Oz|Amos Oz]] descrivono come la generazione sabra improvvisamente sentì un'affinità per i loro cugini dell'Olocausto.<ref>Abba Kovner & Amos Oz, ''The Seventh Day: Soldiers Talk about The Six Day War'', André Deutsch, 1970.</ref> Lo yiddish tornò in voga e ci fu un improvviso interesse per il [[:en:w:Yiddish theatre|teatro yiddish]] che fu rinvigorito da un numero di attori polacchi che erano emigrati in Israele negli anni ’60. Istituendo piccoli gruppi itineranti, produssero rappresentazioni tipiche [[:en:w:Yiddish theatre|Shund]] e classici yiddish come ''Il libro di Ester'' basato su una poesia di Yitzik Manger.<ref>Kohansky, ''The Hebrew Theatre'', pp. 252-3.</ref> Inizialmente, il pubblico era relativamente di mezza età, ma nel 1967 l'età media dello spettatore diminuì.<ref>''Ibid.'', p.247.</ref> Mendel Kohansky osservò:
{{q|La lotta per l'istituzione dell'ebraico come lingua nazionale – una lotta che fu una delle principali forze che lavoravano a favore del teatro ebraico – era stata vinta da tempo, e lo yiddish, con il peculiare calore e arguzia del suo linguaggio, iniziò a esercitare un'attrazione per i giovani israeliani che avevano compreso l'essenziale radice della vita culturale nella moderna Israele. Giovani uomini e donne che una volta avevano disdegnato la lingua parlata dai loro genitori e per le strade, stavano cominciando a riempire i loro discorsi con espressioni yiddish, e i classici della letteratura yiddish nella traduzione ebraica stavano godendo di nuova popolarità.<ref>''Ibid.'', p. 253.</ref>}}