Interpretazione e scrittura dell'Olocausto/Repubblica Federale: differenze tra le versioni

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{{q|Quando la morte dell'ebreo è stata successivamente causata, in modo da non danneggiare la testa, l'ufficiale separerà la testa dal tronco e dopo averla immersa nel fluido conservante dentro un contenitore di metallo (con un coperchio aderente) appositamente fornito allo scopo, lo spedirà a destinazione. Le fotografie, le misurazioni e gli altri dati pertinenti alla testa e infine al cranio, consentiranno al laboratorio di intraprendere una ricerca anatomica comparativa, nonché lo studio dell'origine razziale, delle caratteristiche patologiche della formazione del cranio, della formazione e delle dimensioni del cervello e molti altre aspetti.<ref>Alexander Kiuge, ''Lieutenant Boulanger'', in {{en}} Langer, ''Art from the Ashes'', pp. 395-6.</ref>}}
L'emozione viene trasmessa dall'uso freddo e brutale del linguaggio.
 
[[File:Susan Sontag 1979 ©Lynn Gilbert (headshot).jpg|right|250px|thumb|Susan Sontag, 1979]]
Tuttavia l'errore del documentario, come sottolineò '''[[w:Susan Sontag|Susan Sontag]]''', è che la semplice selezione dei fatti è soggettiva.<ref>Susan Sontag, ''On Photography'', Farrar, Straus and Giroux, 1979, p.6.</ref> Citando Nietzsche, Sontag sottolinea il truismo che non ci sono fatti ma solo interpretazioni. L'artista, quindi, ha il massimo controllo sul significato mediante la selezione dei fatti, il loro ordine di disposizione e le modalità di presentazione. Il docudramma è insidiosamente manipolatore perché costringe il pubblico a credere che stanno pensando da soli quando, in realtà, le loro percezioni sono modellate e determinate per conto loro.
 
[[File:ETH-BIB-Max Frisch-Com C20-015-023-001.jpg|right|250px|thumb|Max Frisch, 1974]]
Storicamente, il dramma documentario tedesco è sempre stato interessato ai movimenti e non alle persone. Gli scritti documentativi del dopoguerra riflettono gli stessi interessi. La complessità della guerra e il comportamento inspiegabile mostrato furono intesi ad indicare che i reami della storia, della politica e della sociologia erano ormai al di là dell'analisi psicologica o della presentazione "naturalistica". Il ventesimo secolo poteva essere espresso solo attraverso il funzionamento di movimenti di massa, di statistiche, di ideologie e non dalla psicologia individuale. Questa tendenza fu ulteriormente rafforzata da un pari pensiero drammaturgico proveniente dalla Svizzera. Nel dramma di [[w:Friedrich Dürrenmatt|Friedrich Dürrenmatt]] del 1956, ''[[w:La visita della vecchia signora|Der Besuch der alten Dame'' (La visita della vecchia signora)]]'', illustrava, sull'esempio di una comunità di villaggio convinta a commettere un omicidio "comunale", come l'individuo poteva diventare il giocattolo del determinismo sociale se rinunciava ad un processo decisionale attivo. Nel 1961, ''[[:en:w:Andorra (play)|Andorra]]'' del connazionale di Dürrenmatt, '''[[w:Max Frisch|Max Frisch]]''', fu messo in scena nella Germania occidentale dopo una prima di successo in Svizzera.<ref>Max Frisch, ''Andorra'', trad. {{en}} Michael Bullock, Eyre Methuen, 1964. Il dramma ebbe la prima al Zurich Schauspielhaus nel 1961.</ref> ''Andorra'' parla di antisemitismo, identità, responsabilità e apatia in un mondo socialmente determinato. Dopo aver assistito alla disumanità mostrata durante la guerra, Frisch e Dürrenmatt credevano che l'azione individuale fosse diventata sempre più difficile nella moderna società di massa. Frisch concluse che la "realtà" era determinata solo da ideologie politiche con l'individuo in pericolo di diventare vittima o burattino dei movimenti di massa. Allo stesso modo, Durrenmatt affermò che le principali questioni che confrontavano la sua generazione forse non potevano più essere esplorate attraverso la motivazione psicologica o il "realismo". "Il palcoscenico ha perso i suoi contorni umani", osservò, "e proprio come la fisica può interpretare il mondo solo in termini di formule matematiche, così lo stato può ora essere espresso solo in statistica".<ref>Friedrich Dürrenmatt, "Problems of the Theatre" (1954), {{en}} citato in Innes, ''Modern German Drama'', p. 41. </ref> Ovviamente, la nozione di individuo come la vittima di movimenti di massa trovò favore nell'affermazione tedesca secondo cui la persona comune era stata vittima di un regime totalitario. Per lo meno, offriva un modo per comprendere la generazione parentale. Peter Weiss, per esempio, scrivendo del suo dramma sul Processo di Francoforte-Auschwitz, ''[[w:L'istruttoria|Die Ermittlung (L'istruttoria)'']], dichiarò:
{{q|Penso che il pubblico sia pronto a interessarsi al mondo reale piuttosto che agli amori e agli odii privati degli individui... I ruoli principali sono interpretati dalla storia e dalle idee.<ref>Dekoven Ezrahi, ''By Words Alone'', p. 39.</ref>}}