Ebrei e Gentili/Saggi: differenze tra le versioni

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{{q|Il giusto [''tzadik''] vivrà per la [cioè, in virtù della] sua fede|Abacuc {{passo biblico|Abacuc|2:4}}.<ref>Ecco qui di seguito il contesto di questo versetto parziale (nella ''CEI''): «Io starò al mio posto di guardia, mi porrò sulla torre e starò attento per vedere ciò che Egli mi dirà e ciò che dovrò rispondere circa la rimostranza fatta. Quindi il Signore mi rispose e disse: Scrivi la visione e incidila su tavole, perché si possa leggere speditamente. Poiché la visione è per un tempo già fissato, ma alla fine parlerà e non mentirà; se tarda, aspettala, perché certamente verrà e non tarderà: Ecco, la sua anima si è inorgoglita in lui, non è retta, ma il giusto vivrà per la sua fede.»</ref>}}
{{q|Il tuo popolo sarà tutto di giusti [''tzadikim'']; per sempre avranno in possesso la terra|Isaia {{passo biblico|Isaia|60:21}}}}
Il primo di questi non viene mai citato da Maimonide, mentre il secondo è da lui citato solo una volta (in "Leggi del Pentimento", 3:5),<ref>Si veda Kafih, ''Maimonides on the Bible''.</ref> dove si spiega come segue: "Terra è un'allegoria; significa «la terra dei viventi», cioè il Mondo a venire; e così anche, i gentili giusti hanno una porzione nel Mondo a venire." Questo versetto da Isaia, ovviamente, è citato nella Mishnah ''Sanhedrin'' 10:1: "Tutti gli Israeliti hanno una porzione nel Mondo a venire".<ref>La fonte della dichiarazione di Maimonide qui in "Leggi del Pentimento" 3:5.</ref> Nella mia discussione di tale testo succitato, ho asserito che per Maimonide i termini "Israelita" e "hanno una porzione nel Mondo a venire" sono coestensivi.
 
Possiamo ora fare un passo avanti. I (veri) Israeliti, cioè coloro che discendono da Abramo, Isacco e Giacobbe che hanno una porzione nel Mondo a venire, sono i giusti, gli ''[[w:zaddiq|tzadikim]]''. Come abbiamo visto ''supra'', Maimonide, con grande e ovvia angoscia di Rabbi Norman Lamm, definisce questi ''tzadikim'' puramente in termini di ciò che pensano e non di ciò che fanno.<ref>Si veda il [[Ebrei e Gentili/Ebrei e non ebrei#cite note-10|capitolo "Ebrei e non ebrei", nota 10]]. Naturalmente dobbiamo ricordarci che per Maimonide uno non può ottenere un qualche livello significativo di perfezione intellettuale senza prima ottenere (e mantenere) un alto livello di perfezione morale.</ref>