Ebrei e Gentili/Saggi: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
testo
testo
Riga 6:
{{q|Chiunque accetti i [[w:Noachismo|sette comandamenti noachici]] e li osserva scrupolosamente è uno dei giusti della nazioni della terra e ha una porzione nel Mondo a venire, a condizione che egli li accetti e li ottemperi perché il Santo, che Egli sia benedetto, li ha comandati nella Torah e resi noti tramite Mosè nostro Maestro che i Noachidi sono stati comandati di obbedirli prima [che venisse data la Torah]. Ma se egli li osserva perché la sua ragione lo obbliga [''hekhre’a hada’at''], egli non è uno straniero residente [''ger toshav''], né uno dei gentili giusti [''meḥasidei umot ha’olam''], ma uno dei loro saggi.}}
Questo testo è stato analizzato attentamente e rianalizzato perlomeno sino dal tempo di Moses Mendelssohn, specialmente poiché contiene un noto errore nelle edizioni stampate della ''Mishneh Torah''. È spesso interpretato come se Maimonide insegnasse che solo quei non-ebrei che soddisfano i criteri di ''ḥasid umot ha’olam'', cioè che accettano i comandamenti noachici perché furono insegnati nella Torah, hanno una porzione nel Mondo a venire.<ref>Tale interpretazione è stata recentemente presentata in Gluck, "The King in his Palace", e in Korn, "Gentiles". Si veda anche Kraemer, "Naturalism and Universalism", 58. Nehorai, "A Portion in the World to Come", sta contro questo tipo di interpretazione, come anche Kellner in ''Maimonides on Judaism and the Jewish People'', 75-9. Nehorai e Hannah Kasher hanno precedentemente discusso la questione in ''Tarbits'', 64.</ref> Se ciò è corretto, allora i "non-ebrei ebrei" non esistono nell'universo maimonideo, e un'argomentazione importante contro l'affermazione che Maimonide non attribuiva uno ''status'' ontologico speciale agli ebrei come tali perde parte della sua forza.
 
Chiamiamo questa lettura del nostro testo qui un'interpretazione minimalista delle idee di Maimonide su chi debba godere una porzione del Mondo a venire. Taler interpretazione minimalista è supportata soltanto da un altro testo maimonideo. In qualsiasi altro punto incui allude alla questione della "vita dopo la morte" il criterio in gioco è la perfezione intellettuale, pura e semplice; faccende di etnia,<ref>Per le necessarie qualificazioni di questa affermazione, si veda Melamed, ''Image of the Black'', 139-148.</ref> stato confessionale, o persino genere, sono del tutto ignorati. Tutti questi altri testi riflettono il fatto, come dimostrato ''supra'', che Maimonide non ha un meccanismo che gli sia accettabile filosoficamente con cui escludere dal Mondo a venire figure come Aristotele, che egli certamente considerava uno degli uomini saggi tra i non-ebrei, anche se parimenti egli sapesse che lo stagirita non potesse qualificarsi come gentile giusto.
 
L'altro testo che può essere citato a sostegno dell'interpretazione minimalista è ''MT'' "Leggi del Rapporto Proibito", 14:4.<ref>Si veda H. Kasher, "a Means". Kasher cita questo testo per poter provare che Maimonide voleva che i suoi lettori tradizionalisti pensassero che egli sostenesse che l'obbedienza ai comandamenti fosse la sola chiave per entrare nel Mondo a venire. La sua interpretazione viene confutata da Nehorai, "How a Righteous Gentile can Merit".</ref> Lì Maimonide discute le procedure della conversione, e in tale contesto scrive che il tribunale deve dire al potenziale convertito:
{{q|Ti sia noto che il Mondo a venire è custodito gelosamente solo per i giusti [''tzadikim''], che sono Israele. Poiché quello che vedi quando Israele è in difficoltà in questo mondo, in realtà è un beneficio approntato per loro [gli Israeliti], poiché non viene loro concesso di ricevere in abbondanza di cose buone in questo mondo come succede ad altri, cosicché i loro cuori non debbano sentirsi altezzosi e perdersi e sprecare la ricompensa del Mondo a venire, poiché è detto: "Ma Jeshurun si è ingrassato e ha recalcitrato" (Deut. 32:15).}}
Questo testo chiaramente è problematico, dato che è ancor più minimalista del nostro passo di "Re"; qui, anche i gentili giusti sono esclusiù dal Mondo a venire, poiché il Mondo a venire è riservato ai giusti, "che sono Israele". Tuttavia, in aggiunta al contraddire il nostro passo da "Re", contraddice direttamente anche ''MT'' "Leggi del Pentimento", 3:1, "Leggi dell'Evidenza", 11:1, e il ''Commentario alla Mishnah'', ''Sanhedrin'' 10:2. Il primo di questi dice quanto segue:
{{q|Ogni essere umano ha meriti ed iniquità. Colui i cui meriti eccedono le sue iniquità è giusto [''tzadik'']. Colui le cui iniquità eccedono i suoi meriti è malvagio. Se i due si bilanciano in un individuo, costui appartiene alla classe intermedia.<ref>Maimonide, ''Libro della Conoscenza'', trad. {{en}} ''Book of Knowledge'' di Hyamson, 84''a'', con emendamenti.</ref>}}
Maimonide continua la sua discussione di questa materia nel paragrafo 5:
{{q|Così, anche tutte le persone malvagie le cui iniquità eccedono i loro meriti sono giudicate secondo i loro peccati ed hanno una porzione del Mondo a venire; poiché tutti gli Israeliti, nonostante abbiano peccato, hanno una porzione nel Mondo a venire... e così anche i gentili giusti hanno una porzione nel Mondo a venire.<ref>''Libro della Conoscenza'', trad. {{en}} ''Book of Knowledge'' di Hyamson, 84''b'', con emendamenti.</ref>}}
''MT'' "Leggi dell'Evidenza", 11:10, insegna:
{{q|Quanto agli informatori, ''epikorsim'', e agli apostati, i Rabbini non ritennero necessario includerli tra coloro che sono inelegibili [per una porzione del Mondo a venire] perché essi enumerarono solo i malvagi tra gli Israeliti. Ma questi miscredenti ribelli sono ad un livello inferiore rispetto ai gentili. Nel caso di pagani, non siamo obbligati a salvarli (dall'abisso) né a gettarli (nell'abisso), ed ai giusti tra loro [''ḥasideihen''] è assicurata una porzione del Mondo a venire.<ref>Maimonide, ''Libro dei Giudici'', trad. {{en}} ''Book of Judges'' di Hershman, 107 (con emendamenti).</ref>}}
Come scrive in questi testi della ''Mishneh Torah'', così lo scrive anche nel suo precedente ''Commentario alla Mishnah'': Maimonide prende per certo che i gentili giusti abbiano una porzione nel Mondo a venire. Spiegando perché la Mishnah esclude il [[w:Balaam|profeta Balaam]] dal Mondo a venire, egli scrive: "La Mishnah citò Balaam, sebbene non fosse di Israele, poiché i gentili giusti hanno una porzione nel Mondo a venire, pertanto la Mishnah insegnò che Balaam era un gentile malvagio."<ref>''Commentario alla Mishnah'', ''San.'' 10:2.</ref> Quindi, "Leggi del Rapporto Proibito", 14:4, non solo contraddice la posizione filosofica di Maimonide che la vita nel Mondo a venire è aperta a tutti coloro che hanno ottenuto il necessario livello di perfezione intellettuale; ma contraddice anche svariati altri testi dei suoi scritti halakhici.
 
[[File:Zvi Hirsch Chajes.JPG|right|250px|thumb|[[:en:w:Zvi Hirsch Chajes|Tsevi Hirsch Chajes]] (1805-55)]]
Per quanto ne so, il primo ad attirare l'attenzione su questo problema fu [[:en:w:Zvi Hirsch Chajes|Tsevi Hirsch Chajes]] (1805-55) nella sua glossa a TB ''Yev''. 47''a''.<ref>Riscontrabile nell'ottima edizione della ''Mishneh Torah'' di Shabse Frankel.</ref> Lì il Talmud discute della procedura di conversione e commenta:
{{q|Come egli [il candidato alla conversione] viene informato della punizione per [la violazione dei] comandamenti, così anche egli viene informato della ricompensa data [per la loro osservanza]. Essi [i membri del tribunale] gli dicono: "Che ti sia noto che il Mondo a venire è fatto solo per i giusti [''tzadikim''] e gli Israeliti al momento presente non sono in grado di godere di troppa prosperità o sopportare troppa sofferenza".}}
 
 
Line 15 ⟶ 31:
<references/></div>
 
{{Avanzamento|2550%|37 febbraio 2020}}
[[Categoria:Ebrei e Gentili|Saggi]]