Interpretazione e scrittura dell'Olocausto/Appendice storica: differenze tra le versioni

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== Una nota sull'Olocausto ==
Problemi semantici e cronologici sorgono nel tentativo di definire i parametri esatti dell'Olocausto. Quando è iniziato? La distruzione deliberata ebbe inizio con l'omicidio di otto ebrei a Berlino per mano delle [[w:Sturmabteilung|SA]] il 1° gennaio 1930,<ref>Gilbert, ''The Holocaust'', p. 29.</ref> l'elezione di Hitler nel 1933, lo spiegamento delle prime [[w:Schutzstaffel|squadre della morte SS]] in Polonia durante l'inverno del 1939, o l'arrivo del primo ''[[w:Einsatzgruppen|Einsatzgruppen]]'' in Russia nel giugno 1941? Il metodo usato per lo sterminio definisce l'Olocausto? È iniziato con la gassificazione sperimentale di 600 prigionieri di guerra russi e 300 ebrei con lo [[w:Zyklon B|Zyclon B]] ad Auschwitz il 3 settembre 1941?<ref>''Ibid.'', p. 239.</ref> L'Olocausto è esclusivamente sinonimo del termine "Soluzione Finale" che fu confermato dai delegati della Conferenza di Wannsee solo a gennaio 1942 e messo in pratica diffusa nei cinque campi di sterminio, Sobibor, Chelmno, Treblinka, Belzec e Birkenau durante la primavera e l'estate dello stesso anno? L'Olocausto è una questione di scala? La morte degli otto ebrei di Berlino nel 1930 è forse inferiore alla morte dei sei milioni che seguirono?
 
Quando finì l'Olocausto? Nel 1945 con la resa incondizionata della Germania? O continuò con gli omicidi postbellici dei sopravvissuti? In Polonia, ad esempio, 350 ebrei furono assassinati dai polacchi tra il ''[[w:Giornata della vittoria (Paesi dell'Europa occidentale)|V.E. Day]]'' e la fine del 1945.<ref>''Ibid.'',p. 816.</ref> Non ne consegue, quindi, che si richieda una definizione esatta dell'identità degli autori? Gli assassini erano solo tedeschi? In tal caso, erano i capi del Reich e le SS o era coinvolta anche la [[w:Wehrmacht|Wehrmacht]]? E che dire del popolo tedesco che elesse Hitler democraticamente e poi partecipò alla lenta ma deliberata distruzione boicottando le imprese ebraiche e occupando le cattedre universitarie "liberate" di recente nonché altre posizioni precedentemente ricoperte da ebrei, socialisti e altri "indesiderabili"? Che dire degli alleati tedeschi che contribuirono al massacro? I croati, per esempio, che uccisero metà dei loro cittadini ebrei nei loro campi appositi?<ref>Hilberg, ''Perpetrators, Victims and Bystanders'', p. 77.</ref>
 
Quale ruolo hanno avuto i paesi in lotta con la Germania che parteciparono in modo implicito al massacro con la soppressione delle informazioni,<ref>Documento: ''The Unpseakable Atrocity'', BBC Radio 4 (9 dicembre 1995): la BBC decise di non trasmettere nuove informazioni riguardo ai campi di sterminio perché il popolo britannico "dovevano già affrontare la loro propria catastrofe".</ref> l'imposizione di restrizioni all'immigrazione<ref>Gilbert, ''The Holocaust'', p. 41: La Palestina a quel tempo era sotto [[w:Mandato britannico della Palestina|mandato britannico]]. Il governo britannico, in risposta alle rivolte arabo-ebraiche a Nablus, Jaffa e Gerusalemme, nell'ottobre del 1933 approvò un libro bianco che limitava l'immigrazione ebraica. Le navi cariche di rifugiati europei furono allontanate e diverse affondarono in mare. Ad esempio, al ''Salvador'' dalla Bulgaria fu negato l'ingresso in Palestina e affondò il 12 dicembre 1940 con a bordo 160 adulti e 70 bambini.</ref> e la loro omissione di bombardare le linee ferroviarie che portavano i vagoni piombati alla loro destinazione finale?<ref>In 71942, la spia polacca, Jan Karski, che era stato testimone oculare degli orrori di Belzec e Treblinka, s'incontrò sia con il Primo Ministro britannico, Winston Churchill che col Presidente americano, Franklin D. Roosevelt, per incitarli ad agire. Ma questi incontri non approdarono a nulla, nonostante alcuni movimenti clandestini avessero fornito ai due governi mappe delle linee ferrovierie che conducevano ad Auschwitz.</ref>
 
Infine, chi erano le vittime? Fino alla fine degli anni ’50, l'omicidio di ebrei, non-ariani e oppositori politici del nazionalsocialismo era un crimine senza nome. Gli ebrei la chiamavano "la catastrofe". Poi gli scrittori iniziarono a usare il termine "Olocausto". Per molti ebrei, questa parola non era adatta, non era giusta. In primo luogo, "Olocausto", derivato dal greco ὁλόκαυστος (''holòkaustos'', "bruciato interamente") per "offerta bruciata (sacrificale)", limitò la tragedia al periodo in cui erano operative le camere a gas e i crematori dei campi di sterminio. In secondo luogo, la frase "olocausto" ha associazioni religiose e suggerisce l'idea del martirio ebraico di massa. Terzo, la parola "Olocausto" è usata per riferirsi collettivamente a tutte le vittime del Terzo Reich che morirono nei campi dell'Europa orientale. Si sostiene che il caso ebraico era ontologicamente diverso da quello delle altre vittime: non si può scegliere se si è ebrei o no.<ref>Un pari caso, tuttavia, poteva essere fatto per gli zingari e gli omosessuali.</ref> Infine, si riteneva che la natura generica della parola "Olocausto" fosse troppo spesso usata in associazione con altri cataclismi ("nucleare", per esempio). Molti scrittori ebrei invece usarono un'antica parola ebraica, ''Shoah'' (שואה – distruzione catastrofica) per riferirsi alla specifica tragedia ebraica.<ref>"Olocausto" deriva originariamente dal greco ''Holokatoma'', che significa "offerta bruciata" al Tempio di Salomone – ha quindi caratteristiche rituali positive, per così dire.</ref>
 
Tuttavia gli ebrei non furono i soli a soffrire per mano dei nazisti. I comunisti, per esempio, furono ugualmente perseguitati dai tedeschi.<ref>Tuttavia, una volta implementata la Soluzione Finale, la maggior parte degli ebrei fu uccisa immediatamente all'arrivo nei campi di sterminio, mentre i comunisti furono messi ai lavori forzati.</ref> Morti civili sovietiche ammontarono a circa quattordici milioni, più del doppio del numero di morti ebrei.<ref>Leiser, ''A Pictorial History of Nazi Germany'', p. 194.</ref> Tuttavia, i confronti nei numeri portano solo a confronti nella sofferenza. Se si vuole esaminare l'Olocausto solo in termini di numeri, scrive Alan Bullock, allora più adulti e bambini sono morti sotto Stalin a causa di esecuzioni di massa e di fame (circa quaranta-cinquanta milioni), di quelli morti nei campi di Hitler o davanti alle mitragliatrici delle ''Einsatzgruppen''.<ref>Alan Bullock, ''Hitler and Stalin. Parallel Lives'', Fontana, 1993, p. 1056.</ref>
 
La questione della definizione dell'Olocausto sta nell'intento. La motivazione dietro l'omicidio di otto ebrei da parte delle SA nel 1930 fu la stessa dell'omicidio dei sei milioni che seguirono? Furono queste otto persone uccise spontaneamente per odio razziale che aveva più in comune con la brama di sangue antisemita dei, diciamo, cosacchi nei secoli precedenti o furono queste otto persone uccise nella piena consapevolezza che l'intenzione del nazionalsocialismo era di sterminare tutti gli ebrei d'Europa? La risposta si trova nel decidere quando fu presa la decisione di eliminare tutti gli ebrei europei e da chi fosse costituta questa nuova generazione di antisemiti tedeschi. Entrambe queste domande sono diventate oggetto di un ampio dibattito tra gli storici e a tutt'oggi rimangono irrisolte.
 
== ''Quando'' venne decisa la Soluzione Finale? ==
Gli storici intenzionalisti, come [[:en:w:Alan Bullock|Alan Bullock]], sostengono che lo sterminio degli ebrei era sempre stato al centro dell'ideologia nazista, ma la sua progressione era stata limitata nei primi anni da considerazioni pragmatiche. Il massacro su vasta scala, sostiene Bullock, fu inizialmente ridotto dalla necessità che Hitler consolidasse il potere ed evitasse la condanna internazionale. Questo fu in un momento in cui Hitler credeva ancora di poter ricostruire l'impero tedesco e mantenere la Gran Bretagna come alleata neutrale nonostante la minaccia dell'intervento della [[w:Società delle Nazioni|Società delle Nazioni]]. Nel 1938, dopo che [[w:Neville Chamberlain|Chamberlain]] accettò l'annessione del [[w:Sudetenland|Sudetenland]], Hitler sapeva che la Società delle Nazioni e il Primo Ministro britannico si sarebbero dimostrati inefficaci se avesse deciso di invadere la Polonia. Ciò gli permise di aumentare la pressione contro gli ebrei; da qui la ''[[w:Notte dei cristalli|Kristallnacht]]'' e, per la prima volta, l'imprigionamento degli ebrei per il "crimine" di essere ebrei. La paranoia e l'isteria prodotte dalla guerra nella vita quotidiana rafforzarono l'immagine degli ebrei come nemici dello Stato e permisero omicidi di massa su una scala finallora sconosciuta. Nel 1941 si dovettero affrontare veri problemi pratici: agli ''Einsatzgruppen'' fu ordinato di rendere l'Unione Sovietica sia ''Judenrein'' (priva di ebrei) sia libera dai comunisti col solo uso di mitragliatrici. La portata del massacro proposto non solo creava un incubo logistico, ma un trauma psicologico tra le truppe tedesche. Pertanto, [[w:Christian Wirth|Christian Wirth]], l'uomo che aveva creato le prime camere a gas per il programma di eutanasia tedesca nei primi anni ’30,<ref>Gitta Sereny, ''Into That Darkness'', pp. 53-4.</ref> fu invitato a progettare impianti di sterminio su larga scala, lontano dai centri abitati. Anni di indottrinamento razziale e politico, il caos della guerra e la costruzione di campi in aree desolate della campagna europea, permisero a Hitler di fare ciò che aveva sempre voluto: uccidere tutti gli ebrei europei.
 
Hitler immaginava lo sterminio dei non-ariani in senso pratico quando scrisse ''Mein Kampf'' o se ne rese conto solo diciotto anni dopo, quando la prima guardia spinse il primo ebreo nella prima camera a gas, nella piena consapevolezza che questo era l'inizio del massacro? Quando i nazionalsocialisti pubblicarono il loro programma di venticinque punti a Monaco, nel febbraio 1920, Hitler dichiarò i suoi piani per gli ebrei tedeschi:
{{q|Nessuno, tranne i membri della Nazione, può essere cittadino dello Stato. Nessuno tranne quelli di sangue tedesco, qualunque sia il loro credo, possono essere membri della Nazione. Nessun ebreo, quindi, può essere membro della Nazione.<ref>Gilbert, ''The Holocaust'', pp. 23-4.</ref>}}
 
La pubblicazione di ''Mein Kampf'' nel 1923 ribadì solo ciò che Hitler aveva già dichiarato. Nel 1933, quando i nazisti approvarono la prima legislazione per limitare le attività degli ebrei tedeschi,<ref>Il 28 febbraio 1933 la Legge per la Protezione della Nazione fu approvata, seguita il 7 aprile da una legge che obbligava il "pensionamento" di tutti i dipendenti pubblici di origine non ariana. Ne conseguì il boicottaggio di negozi e aziende ebraiche. Nel settembre del 1933 la Legge per la Protezione del Sangue e dell'Onore Tedesco legalizzarono la convinzione antisemita che gli ebrei fossero una razza inferiore.</ref> Goebbels commentò che l'intenzione del governo era di "annientare l'ebraismo tedesco... Che nessuno dubiti della nostra risoluzione".<ref>Joachim Fest, ''Hitler'', p. 422. </ref> Alan Bullock sostiene:
{{q|Molto prima che arrivasse al potere, l'ossessione di Hitler per preservare la salute del ''Volk'' dalla degenerazione lo aveva portato all'idea di eliminare coloro che fossero fisicamente o mentalmente disabili. Meno di tre mesi dopo essere diventato Cancelliere (nel 1933) introdusse una legge per la sterilizzazione obbligatoria dei "malati ereditari".<ref>Bullock, ''Hitler and Stalin'', p. 810.</ref>}}
Bullock continua sostenendo che il programma di eutanasia fu il primo stadio dell'Olocausto. Molti funzionari dei campi di sterminio, come [[w:Franz Stangl|Franz Stangl]], Kommandant di Treblinka, avevano iniziato la loro carriera nel programma di eutanasia.<ref>Sereny, ''Into That Darkness'', pp. 50-90.</ref> Il boicottaggio di tutte le attività ebraiche nell'aprile 1933 e l'espulsione degli ebrei dal servizio civile, dalle università e dalle professioni legali e mediche, seguita dalle Leggi di Norimberga del 1935 (che impedivano il matrimonio misto) costituirono un chiaro segnale del futuro destino degli ebrei in Germania. Furono sistematicamente esclusi dalla società, fu loro negato il diritto al lavoro e tutti i mezzi di espressione personale.<ref>KarI A. Schleunes, ''The Twisted Road to Auschwitz. Nazi Policies Towards German Jews'', University of Illinois Press, 1970, p. 102.</ref> Si sarebbe detto che nessuno, né in Germania né nel resto del mondo, avrebbe potuto fraintendere l'atteggiamento di Hitler nei confronti degli ebrei. [[:en:w:Steven T. Katz|Steven Katz]], come Alan Bullock, sostiene che l'antisemitismo del nazionalsocialismo fu un genocidio sin dall'inizio.<ref>Steven T. Katz, ''The Holocaust in Historical Context'', p. 390.</ref> L'antisemitismo tedesco, negli anni ’30 e ’40, scrive Katz, fu caratterizzato dal "premeditato piano nazista di uccidere tutti gli ebrei".<ref>''Ibid.'', p. 60.</ref>
 
Tuttavia, si può sostenere che per gli anni Trenta tale retorica e la legislazione antisemita non furono né insolite né inattese. Né furono limitate alla Germania. "Senza dubbio gli ebrei non sono un popolo adorabile", commentò Chamberlain sulla difficile situazione degli ebrei tedeschi nel 1939, "Non piacciono neanche a me."<ref>Gilbert, ''The Holocaust'', p. 81.</ref> Gran parte del linguaggio di Hitler riguardo agli ebrei derivava da un'iperbole religiosa che aveva una lunga tradizione in Europa. [[w:Guenter Lewy|Günter Lewy]] ha documentato come l'antisemitismo fosse parte integrante della civiltà occidentale sin dall'arrivo del cristianesimo.<ref>Gunter Lewy, ''The Catholic Church and Nazi Germany'', Weidenfeld and Nicolson, 1964.</ref> L'ebraismo che continuava dopo la nascita di Cristo era una contraddizione diretta della validità del cristianesimo e una sfida alla preminenza sociale e culturale dei cristiani. L'unico modo in cui i cristiani potevano reagire era o di persuadere gli ebrei di essere stati fuorviati e convertirli o diffamarli come aveva fatto Martin Lutero.<ref>Uriel Tal, ''Christians and Jews in Germany'', trad. {{en}} Noah Jonathan Jacobs, Cornell University Press, 1975, pp. 150-1. Si veda anche Gilbert, ''The Holocaust'', p. 19.</ref> La soluzione definitiva al dilemma continuativo della Chiesa cristiana fu quello di rimuovere tutti gli ebrei. Da qui le espulsioni di massa di ebrei da molti paesi europei durante la prima parte del secondo millennio.<ref>Ian Bild, ''The Jews in Britain'', Batsford Academic and Educational Books, 1984, p. 8: Gli ebrei d'Inghilterra furono espulsi nel 1290; Richard David Barnett, ''The Jews of Spain and Portugal Before and After the Expulsion of 1492'', Valentine Mitchell, 1971: Gli ebrei sefarditi della Spagna furono espulsi in 1492 ed il Portogallo espulse i propri ebrei cinque anni dopo.</ref>
 
 
 
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== Galleria di immagini della ''Shoah'' ==
<small>''Senza didascalie — Le immagini parlano da sole (clicca e vai a Commons per i titoli)''</small>
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