Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/Italia 4: differenze tra le versioni
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Parliamo adesso di alcuni progetti avanzati della '''[[w:Regia Marina|Regia Marina]]'''. Da un lato va detto che questa forza armata era a tutti gli effetti, la più avanzata di quelle italiane, con un gruppo di navi moderne e molto numerose, allo scoppio della guerra, quando la Regia Aeronautica stava già perdendo parecchi colpi rispetto ai fasti di qualche anno prima. La Regia Marina era anche molto numerosa: 2 corazzate ammodernate e altre due in aggiornamento, due nuove corazzate in completamento, 7 incrociatori pesanti, 12 leggeri, oltre 100 cacciatorpediniere e torpediniere, oltre 100 vascelli sottomarini. Quest'ultima flotta era nominalmente la più potente del mondo, solo la flotta sovietica aveva più sommergibili, ma erano dispersi nelle quattro flotte di quell'immensa nazione, e tecnologicamente risultavano piuttosto superati. A questo si aggiungano anche siluri tra i più veloci del mondo, tanto da essere presi in esempio da altre marine straniere; cannoni di gittata sistematicamente ai vertici mondiali; una congrua flotta di motosiluranti motorizzate da quelli che erano forse i migliori motori a benzina per navi leggere (della Isotta Fraschini, quella che fallì invece sistematicamente nella progettazione di motori analoghi per aerei); gli studi e i primi risultati sui mezzi insidiosi, retaggio delle esperienze della I Guerra Mondiale contro gli Austriaci; una consistente aviazione navale costituita da oltre 400 idrovolanti (inclusi quelli della Regia Aeronautica).
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Almeno altri 14 vennero così portati avanti; alcuni vennero affondati da aerei o bombardati nei porti, i CB 13-16 vennero dati alla X MAS e andarono tutti persi eccetto il CB-16, che si consegnò agli Alleati dopo che l'equipaggio aveva ucciso l'ufficiale di bordo.
Gli ultimi battelli della serie erano i CM, dei veri mini-sottomarini, realizzati attorno al 1944 in due esemplari, ma senza risultati validi. In tutto, solo i CA attrezzati per l'uso di incursori erano mezzi interessanti; pretendere che, piuttosto che un mezzo d'assalto, i minisommergibili si comportassero come battelli 'normali' in formato ridotto, andando in mare senza un obiettivo chiaro, non portò a nulla eccetto che in Mar Nero, dove tuttavia v'erano condizioni particolarmente favorevoli. L'unico loro scopo valido era quello di fare da vettori per incursori. Nel dopoguerra l'esperienza dei vari SLC e mezzi subacquei vide la nascita della CO.MOS, che realizzò minisommerigibili d'assalto fino addirittura ad un modello molto grosso ed elaborato da 120 t con lanciasiluri da 533 mm (che aveva un costo pari ad un decimo di un Type 209 tedesco, come del resto un decimo era anche il dislocamento), che hanno avuto vasto impiego con le forze speciali della Marina di vari Paesi<ref>Turrini A. ''i Sommergibili tascabili della Marina'' Storia Militare gen 1995</ref>.
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