Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/Italia 4: differenze tra le versioni

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{{chiarire|Parliamo adesso di alcuni progetti avanzati della '''[[w:Regia Marina|Regia Marina]]'''. Da un lato va detto che questa forza armata era a tutti gli effetti, la più avanzata di quelle italiane, con un gruppo di navi moderne e molto numerose, allo scoppio della guerra, quando la Regia Aeronautica stava già perdendo parecchi colpi rispetto ai fasti di qualche anno prima. La Regia Marina era anche molto numerosa: 2 corazzate ammodernate e altre due in aggiornamento, due nuove corazzate in completamento, 7 incrociatori pesanti, 12 leggeri, oltre 100 cacciatorpediniere e torpediniere, oltre 100 vascelli sottomarini. Quest'ultima flotta era nominalmente la più potente del mondo, solo la flotta sovietica aveva più sommergibili, ma erano dispersi nelle quattro flotte di quell'immensa nazione, e tecnologicamente risultavano piuttosto superati. A questo si aggiungano anche siluri tra i più veloci del mondo, tanto da essere presi in esempio da altre marine straniere; cannoni di gittata sistematicamente ai vertici mondiali; una congrua flotta di motosiluranti motorizzate da quelli che erano forse i migliori motori a benzina per navi leggere (della Isotta Fraschini, quella che fallì invece sistematicamente nella progettazione di motori analoghi per aerei); gli studi e i primi risultati sui mezzi insidiosi, retaggio delle esperienze della I Guerra Mondiale contro gli Austriaci; una consistente aviazione navale costituita da oltre 400 idrovolanti (inclusi quelli della Regia Aeronautica).
{{chiarire|Non si comprende chi abbia scritto questa roba, da cui traspaiono una parzialità ed un livello di dilettantismo a dir poco imbarazzanti. Si afferma che la Marina italiana non avrebbe fatto che prenderle fino all'arrivo dei tedeschi, citando Punta Stilo come una sconfitta (?) e definendo Matapan una battaglia combattuta "poco fuori casa" (!?); si omette completamente il fatto che se da una parte la Marina italiana non ebbe molto successo nel disturbare le operazioni britanniche nella prima fase della guerra (ma talvolta sì: vedasi l'operazione "White"), dall'altra lo stesso di può dire della Royal Navy, date le decine di convogli inviati in A.S. e qui giunti senza danni tra l'estate del 1940 e la primavera del 1941, quando cioè di tedeschi in Mediterraneo non vi era traccia; si citano gli immancabili dieci sommergibili persi dalla Marina italiana nei primi 20 giorni di guerra e si omette di dire che nel medesimo periodo gli anglo-francesi (giacché uno dei dieci fu affondato dai francesi, non dai britannici) ne persero a loro volta cinque, ottenendo successi ancor più magri rispetto a quelli italiani (un smg affondato, contro un incrociatore e due petroliere affondate); si sottolinea, nel paragonare sfavorevolmente i risultati dei sommergibili italiani, che gli U-Boote tedeschi entrarono in Mediterraneo nel 1941, ma si omette allegramente che continuarono ad operare fino al settembre 1944, mentre gli italiani, per ovvie ragioni, interruppero la loro attività nel settembre 1943; si omette di parlare delle 600.000 tsl di naviglio affondato da un pugno di sommergibili italiani in Atlantico; si afferma che i smg italiani in Mediterraneo "giocavano in casa" dimenticando allegramente che la "casa" era un mare ristretto, in cui il traffico britannico era ridotto a pochissimi convogli fortemente scortati diretti a Malta, con pochi bersagli e tante probabilità di essere affondati dalle innumerevoli unità aeronavali britanniche che infestavano il Mediterraneo. Davvero, chi ha scritto questa roba?}}
 
Parliamo adesso di alcuni progetti avanzati della '''[[w:Regia Marina|Regia Marina]]'''. Da un lato va detto che questa forza armata era a tutti gli effetti, la più avanzata di quelle italiane, con un gruppo di navi moderne e molto numerose, allo scoppio della guerra, quando la Regia Aeronautica stava già perdendo parecchi colpi rispetto ai fasti di qualche anno prima. La Regia Marina era anche molto numerosa: 2 corazzate ammodernate e altre due in aggiornamento, due nuove corazzate in completamento, 7 incrociatori pesanti, 12 leggeri, oltre 100 cacciatorpediniere e torpediniere, oltre 100 vascelli sottomarini. Quest'ultima flotta era nominalmente la più potente del mondo, solo la flotta sovietica aveva più sommergibili, ma erano dispersi nelle quattro flotte di quell'immensa nazione, e tecnologicamente risultavano piuttosto superati. A questo si aggiungano anche siluri tra i più veloci del mondo, tanto da essere presi in esempio da altre marine straniere; cannoni di gittata sistematicamente ai vertici mondiali; una congrua flotta di motosiluranti motorizzate da quelli che erano forse i migliori motori a benzina per navi leggere (della Isotta Fraschini, quella che fallì invece sistematicamente nella progettazione di motori analoghi per aerei); gli studi e i primi risultati sui mezzi insidiosi, retaggio delle esperienze della I Guerra Mondiale contro gli Austriaci; una consistente aviazione navale costituita da oltre 400 idrovolanti (inclusi quelli della Regia Aeronautica).
 
Insomma, sulla carta era una flotta formidabile, e le navi prese singolarmente erano pure molto prestanti: le corazzate 'Littorio' erano presumibilmente le migliori in Europa per potenza di fuoco, velocità e anche protezione; gli incrociatori pesanti 'Zara' erano i meglio protetti della categoria (per via dell'aggiramento dei limiti di Washington a 10 mila tonnellate); quelli leggeri erano capaci di velocità elevatissime; i cacciatorpediniere avevano potenti artiglierie e capaci di seminare mine, e gli esempi potevano continuare. L'Italia con i trattati di Washington aveva ottenuto la parità con la Francia (nonostante il suo disappunto), ma poteva concentrare quasi tutte le sue navi in Mediterraneo. Del resto in caso di ostilità era prevedibile affrontare sia la Francia che la Mediterranean Fleet britannica.
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Almeno altri 14 vennero così portati avanti; alcuni vennero affondati da aerei o bombardati nei porti, i CB 13-16 vennero dati alla X MAS e andarono tutti persi eccetto il CB-16, che si consegnò agli Alleati dopo che l'equipaggio aveva ucciso l'ufficiale di bordo.
 
Gli ultimi battelli della serie erano i CM, dei veri mini-sottomarini, realizzati attorno al 1944 in due esemplari, ma senza risultati validi. In tutto, solo i CA attrezzati per l'uso di incursori erano mezzi interessanti; pretendere che, piuttosto che un mezzo d'assalto, i minisommergibili si comportassero come battelli 'normali' in formato ridotto, andando in mare senza un obiettivo chiaro, non portò a nulla eccetto che in Mar Nero, dove tuttavia v'erano condizioni particolarmente favorevoli. L'unico loro scopo valido era quello di fare da vettori per incursori. Nel dopoguerra l'esperienza dei vari SLC e mezzi subacquei vide la nascita della CO.MOS, che realizzò minisommerigibili d'assalto fino addirittura ad un modello molto grosso ed elaborato da 120 t con lanciasiluri da 533 mm (che aveva un costo pari ad un decimo di un Type 209 tedesco, come del resto un decimo era anche il dislocamento), che hanno avuto vasto impiego con le forze speciali della Marina di vari Paesi<ref>Turrini A. ''i Sommergibili tascabili della Marina'' Storia Militare gen 1995</ref>. |Non si comprende chi abbia scritto questa roba, da cui traspaiono una parzialità ed un livello di dilettantismo a dir poco imbarazzanti. Si afferma che la Marina italiana non avrebbe fatto che prenderle fino all'arrivo dei tedeschi, citando Punta Stilo come una sconfitta (?) e definendo Matapan una battaglia combattuta "poco fuori casa" (!?); si omette completamente il fatto che se da una parte la Marina italiana non ebbe molto successo nel disturbare le operazioni britanniche nella prima fase della guerra (ma talvolta sì: vedasi l'operazione "White"), dall'altra lo stesso di può dire della Royal Navy, date le decine di convogli inviati in A.S. e qui giunti senza danni tra l'estate del 1940 e la primavera del 1941, quando cioè di tedeschi in Mediterraneo non vi era traccia; si citano gli immancabili dieci sommergibili persi dalla Marina italiana nei primi 20 giorni di guerra e si omette di dire che nel medesimo periodo gli anglo-francesi (giacché uno dei dieci fu affondato dai francesi, non dai britannici) ne persero a loro volta cinque, ottenendo successi ancor più magri rispetto a quelli italiani (un smg affondato, contro un incrociatore e due petroliere affondate); si sottolinea, nel paragonare sfavorevolmente i risultati dei sommergibili italiani, che gli U-Boote tedeschi entrarono in Mediterraneo nel 1941, ma si omette allegramente che continuarono ad operare fino al settembre 1944, mentre gli italiani, per ovvie ragioni, interruppero la loro attività nel settembre 1943; si omette di parlare delle 600.000 tsl di naviglio affondato da un pugno di sommergibili italiani in Atlantico; si afferma che i smg italiani in Mediterraneo "giocavano in casa" dimenticando allegramente che la "casa" era un mare ristretto, in cui il traffico britannico era ridotto a pochissimi convogli fortemente scortati diretti a Malta, con pochi bersagli e tante probabilità di essere affondati dalle innumerevoli unità aeronavali britanniche che infestavano il Mediterraneo. Davvero, chi ha scritto questa roba?}}