Thomas Bernhard/Elementi: differenze tra le versioni

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Madonna dell'Orto (Venice) - Presentation at the temple of the Virgin (1552-1553) by Tintoretto.jpg|''Presentazione della Vergine al Tempio'', 1552-1556
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Tintoretto era un membro speciale del movimento manierista nell'Italia del XVI secolo. La prima fase del [[w:Manierismo|Manierismo]] iniziò a Firenze, in Italia, e in seguito il movimento si diffuse a Roma e Venezia. La distorsione della proporzione e dello spazio sono elementi chiave di questo stile. L'esagerazione e la contorsione del corpo, obliquo nella forma e irrequieto nei movimenti, sono rappresentative della non convenzionalità del Manierismo. La tecnica dello scorcio, un modo di "realizzare l'illusione di forme che si proiettano nello spazio" e l'uso di colori audaci contribuiscono allo spazio manierista.<ref>J.J. McGrath & C.D. Barnes (curr.), ''Microsoft Encarta Encyclopedia 2002'', ''s.v.''</ref> L'energia dell'invenzione per opera del Tintoretto lo segna come un pittore che ebbe il talento di educare se stesso. S.J. Freedberg osserva: "Sembra essere stato essenzialmente un autodidatta, posseduto da un vorace appetito per qualsiasi cosa potesse raccogliere quella implicita novità o radicalismo che per lui includeva tutto ciò che fosse accessibile degli stili contemporanei non veneziani".<ref>S.J. Freedberg, "Venice 1540-1600: Tintoretto", in ''Painting in Italy: 1500-1600'', Yale University Press, 1993, p. 518.</ref> Si diceva che fosse "anti-classico", "libertario" ed "esplosivo" per quanto riguardava la sua tecnica di colore. Fu nella sua opera del 1540 intitolata ''[[w:Sacra conversazione|Sacra Conversazione]]'' che si distinse per la prima volta la sua unicità di stile per la prima volta.
 
La ''Sacra Conversazione'' contiene l '"opulenza di superficie della sua scuola natia e gli effetti del disegno manierista vengono ottenuti con un pennello che si muove liberamente. Ma il colore, come la forma manierizzante, è libertario, evidenziando che il suo senso principale è molto più estetico ed espressivo che descrittivo."<ref>S.J. Freedberg, "Venice 1540-1600: Tintoretto" ''cit.'', p. 519.</ref> Egli combina la tendenza manierista verso l'energia e il movimento nel suo uso del colore, ma conserva un'eleganza e una grazia associate alla forma di "maniera".<ref>Il '''manierismo''' è una corrente artistica prima italiana e poi europea del XVI secolo. La definizione di manierismo ha subito varie oscillazioni nella storiografia artistica, arrivando, da un lato, a comprendere tutti i fenomeni artistici dal 1520 circa fino all'avvento dell'arte controriformata e del barocco, mentre nelle posizioni più recenti si tende a circoscriverne l'ambito, facendone un aspetto delle numerose tendenze che animarono la scena artistica europea in poco meno di un secolo. Dal 1540-1600 Venezia fu rinomata per i suoi stili manieristi e l'artista veneziano Tintoretto ne divenne un famoso interprete.</ref>
 
Nella ''Natività (Adorazione dei pastori)'', dipinto incluso nel suo lavoro alla Scuola di San Rocco a Venezia, Tintoretto dimostra di sfidare le tradizionali tecniche pittoriche con il suo uso dello spazio profondo nella parte superiore del dipinto (vedi immagine ''supra''). Maria e Giuseppe si "librano" sopra il Bambin Gesù, che è proporzionalmente molto più piccolo rispetto a Maria, Giuseppe e alle due donne sedute alla destra dei genitori. Nella parte inferiore del dipinto, due uomini sul lato sinistro alzano la mano destra. L'uomo in piedi – con la schiena illuminata dalla luce – corrisponde all'uomo seduto – il suo petto esposto e il suo viso in ombra. Sul lato destro del dipinto, due figure (una donna, di fronte allo spettatore e una figura in ginocchio, con le spalle allo spettatore) corrispondono alle due figure sul lato sinistro del dipinto. Le spalle della donna sono illuminate dalla luce creata dal Tintoretto e anche la testa della figura inginocchiata è toccata dalla luce. Il dipinto non è tradizionale in quanto il Bambin Gesù non è immediatamente al centro dell'attenzione. Lo spazio affollato è pieno di adulti i cui corpi sono angolati in modo da enfatizzare il punto di fuga. Lo spettatore non è al livello del suolo, ma è piuttosto posizionato sopra, che guarda nel cesto in primo piano del dipinto.
 
[[File:Tizian 090.jpg|250px|right|thumb|[[w:Tiziano Vecellio|Tiziano]]: ''Autoritratto'', ca. 1562]]
Nell'Italia del XVI secolo, [[w:Tiziano Vecellio|Tiziano]] e Tintoretto erano entrambi stimati ritrattisti e a Venezia l'arte della ritrattistica era sempre più richiesta. Già nel 1894, [[w:Bernard Berenson|Bernhard Berenson]] nel suo libro ''Venetian Painters of the Renaissance'' sottolineava le aspettative estetiche al di là della somiglianza fisica nella ritrattistica veneziana. Scrive: "Il ritratto veneziano, si ricorderà, doveva essere più che una somiglianza. Ci si aspettava che desse piacere alla vista e stimolasse le emozioni. Tintoretto era pronto a dare ampia soddisfazione a tutte queste aspettative".<ref>Bernhard Berenson, ''The Venetian Painters of the Renaissance'', Putnam’s Sons, 1894, p. 59.</ref> Lo stile artistico del Tintoretto lasciò una grande influenza nel mondo dell'arte veneziano del XVI secolo.
 
Il Manierismo è uno "stile che mostra l'abilità dell'artista e richiede la conoscenza dello spettatore", secondo Francis L. Richardson.<ref>Francis Richardson, "Tintoretto", ''Microsoft Encarta Encyclopedia'', 2002.</ref> L’''Uomo dalla barba bianca'' differisce dagli stili di ritratto più classici dalla metà alla fine del XVI secolo in quanto l'intero lato destro del corpo è oscurato dall'ombra e dall'oscurità. La faccia illuminata, la barba, i bottoni dorati e la mano sinistra contrastano nettamente con il resto del corpo, che rimane al buio. Esaminando lo stile di pittura ritrattistica del Tintoretto, Berenson osserva che il ritratto del Tintoretto fa sembrare il soggetto come se fosse sano e pieno di vita.<ref>Bernhard Berenson, ''The Venetian Painters of the Renaissance, cit.'', p. 59.</ref> Berenson ritiene che i ritratti del Tintoretto diano allo spettatore una sorta di piacere simile a quello provato per i gioielli.
 
Reger sembra essere incuriosito da alcune informazioni contenute nell’''Uomo dalla barba bianca''. I dettagli relativi al posizionamento delle orecchie nel ritratto del Tintoretto sono discussi da Gregor Hens, che nota particolari nel dipinto che non sono comuni in altri suoi ritratti. Queste qualità del ritratto potrebbero ulteriormente contribuire al fascino permanente che Reger prova per il quadro. Nel suo libro ''Thomas Bernhards Trilogie Der Kuenste'', Hens scrive che l'occhio destro dell’''Uomo dalla barba bianca'' dovrebbe svanire un po' dietro il naso a causa della posizione contorta e dello sguardo dell'uomo.<ref>Gregor Hens, ''Thomas Bernhards Trilogie Der Kuenste'', Camden, 1999, 147.</ref> L'osservazione di questo dettaglio da parte di Hens evidenzia i vari aspetti controversi della pittura del XVI secolo. Dietro l'orecchio visibile dell’''Uomo dalla barba bianca'' continua la testa dell'uomo barbuto. Si vede la curva parallela dell'orecchio con la curva della parte posteriore della testa. L'estremo contrasto tra luce e oscurità tra le mani e il viso e il resto del corpo, l'aspetto del movimento negli occhi, la forte torsione del busto del corpo e il posizionamento dell'orecchio contribuiscono alle qualità ammirevoli del dipinto preferito e più discutibile di Reger.